L’undici di giugno sono partito per il Madagascar
con papà, mamma e Arianna. È stato un viaggio avventuroso iniziato
dall’aeroporto di Linate. Il primo scalo lo abbiamo fatto a Parigi: per colpa
di papà abbiamo perso l’aereo. Ci avanzava un po’ di tempo e siamo andati a
visitare la torre Eiffel: sono salito fino in cima. Parigi mi è piaciuta molto
ma il mio grande desiderio è quello di visitare Londra.
Ripreso l’aereo abbiamo fatto scalo alle isole
Mauritius dove dopo una breve pausa abbiamo finalmente preso l’aereo per il
Madagascar. Dopo tante ore di volo siamo atterrati ad Antananarivo, la capitale.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la povertà:
per le strade ho visto tanti bambini sporchi e con i vestiti strappati. In
questo viaggio ho avuto la possibilità di conoscere realtà molto diverse da
quella in cui vivo quotidianamente.
Un giorno sono andato a visitare la “casa della
gioia”: è una grande casa dove vengono accolti tantissimi bambini in
difficoltà. In loro compagnia ho trascorso una giornata al mare. Insieme a
tutti questi bimbi c’era anche Eugene, il mio fratellino adottivo a distanza: è
molto simpatico.
Alla casa della gioia vive una bambina di nome
Jannette: parla molto bene l’italiano perché è già stata nel nostro paese per
essere operata all’ orecchio. In questi giorni Jannette è ancora in Italia per
essere operata nuovamente, siamo diventati grandi amici.
Il viaggio è stato ricco di emozioni, incontri ma
anche molto avventuroso: un giorno abbiamo deciso di andare a visitare un
centro per bambini disabili ad AndemaKa: viaggio memorabile.
Siamo partiti all’alba con papà alla guida della
Jeep e ad un certo punto abbiamo visto in lontananza un ponte di legno e mi
sono chiesto: “ ma io ci devo passare sopra?”. Risposta: “Si, purtroppo!” In
mezzo al ponte c’erano dei grossi buchi e sotto scorreva un fiume ( ce lo hanno
detto dopo essere passati) con i caimani…fortunatamente è andato tutto bene.
L’ultimo giorno, prima di tornare a casa, siamo
andati a visitare una fattoria un po’ anomala la Coco Farm: c’erano caimani,
baby coccodrilli, tartarughe, lucertole molto strane, falchi e infine i
lemuri.
I lemuri sono animaletti molto simpatici, socievoli
infatti ho potuto dargli da mangiare la banana: nel dargliela ho sentito le
loro manine morbide e freddine sulle mie.
Con un pò di tristezza sono dovuto tornare a
casa ma vorrei ritornarci presto per stare nuovamente insieme ai bambini e
perché no anche con i lemuri.
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Vorrei solamente commentare l'articolo che gentilmente mi hai inviato e che porta come titolo: Vacanze in Madagascar
RispondiEliminaVorrei solamente commentare l'articolo che gentilmente mi hai inviato e che porta come titolo: Vacanze in Madagascar
Se il viaggio del piccolo Nicola, si é limitato alla Casa della Gioia e a centri per disabili, penso che sia stato piuttosto limitativo.
Mi auguro che Nicola abbia potuto visitare foreste, nuotare nell'Oceano Indiano, correre su una spiaggia di sabbia Bianca, fare una gara con la piroga, accarezzare un camaleonte, giocare con i lemuri. Se non ha fatto tutto questo ed é venuto in Madagascar solo per gli orfani, la poverta, i disabili e la miseria, perché venire sin qui? Bastavano due ore di viaggio e avrebbe visto le stesse cose in Algeria, Marocco, Egitto ecc. ecc.
Va benissimo far fare un'esperienza di vita ad un bimbo di 12 anni ma col contagocce.
Alberto Contigiani