"Si, siamo convinti di abbaiare alla luna, come si suol dire quando si tenta di convincere qualcuno che non vuole o non può capire". Così scrive oggi Dino Nardi, coordinatore UIM Europa e membro Cgie, in una nota in cui torna a parlare di Imu e Tares.
"Tuttavia,
- dice - considerato che, secondo i media, mercoledì prossimo (28 agosto) sarà
il giorno decisivo in cui il Governo italiano dovrà decidere in merito al
destino dell'IMU e sulla eventuale introduzione della "Service tax",
che dovrebbe inglobare l'IMU, la tassa sui rifiuti (Tares) ed altri servizi
locali, non possiamo esimerci dal ricordare, ancora una volta, al governo di
Enrico Letta ed ai 945 parlamentari e, soprattutto, ai diciotto eletti nella
Circoscrizione Estero, che gli emigrati italiani si attendono finalmente che si
eviti in modo generalizzato sull'intero territorio nazionale di continuare a
penalizzare fiscalmente – come seconda casa - l'abitazione posseduta, e tenuta
a propria disposizione in Italia, dagli iscritti all'AIRE e per la quale,
peraltro, si producono rifiuti per un periodo molto limitato nel corso
dell'anno pur dovendo pagare l'intera tassa in quasi la generalità dei comuni".
"Se
ciò non dovesse accadere – scrive Nardi - saranno sempre di più gli emigrati
intenzionati a liberarsi (anche svendendo la proprietà) di questo peso
finanziario diventato ormai insostenibile (tra tasse ed utenze varie)
quantomeno per molti pensionati emigrati di prima generazione, con tutte le
conseguenze negative che ne conseguirebbero per le economie dei luoghi di
maggiore emigrazione e non solo". (aise)
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