Come
ci era stato promesso dal deputato Francesca La Marca è stata pesentata al
Ministro della Sanità una interrogazione per chiarire, la posizione in cui si
trovano gli italiani sparsi nel mondo nei confronti dell’assistenza sanitaria
italiana.
A
nome degli italiani del Madagascar e degli italiani sparsi in tutto il mondo,
ringraziamo l’Onorevole La Marca, deputato PD eletto in Canada, per avere preso
a cuore questa causa. Ci auguriamo che il Governo Italiano si pronunci al più
presto e in maniera favorevole.
Ecco il testo dell’interrogazione presentata
in data 25 luglio
La Marca (PD) Assistenza Sanitaria gratuita
anche agli italiani nati all’estero
I cittadini italiani,
spiega la parlamentare ,
che trasferiscono (o hanno trasferito) la residenza in uno Stato con il quale
non è in vigore alcuna convenzione con l'Italia – o è in vigore una convenzione
parziale – perdono il diritto all'assistenza sanitaria da parte dello Stato
italiano, sia in Italia che all'estero, all'atto della cancellazione
dall'anagrafe comunale e della iscrizione all'AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto
italiano in distacco, che mantengono il diritto all'assistenza sanitaria in
Italia e all’estero. Infatti l'iscrizione all'AIRE (Anagrafe italiani residenti
all'estero) o il diritto di voto in Italia, non aprono un diritto
all'assistenza sanitaria in Italia.
Tuttavia ai sensi
dell'articolo 2 del decreto interministeriale Sanità/Tesoro del 1o
febbraio 1996, è prevista l'erogazione gratuita dell'assistenza sanitaria in
Italia limitatamente alle prestazioni ospedaliere urgenti (pronto soccorso) per
un periodo massimo di 90 giorni per i cittadini italiani residenti all'estero,
temporaneamente in Italia, a patto che siano titolari di pensione italiana o
che abbiano lo status
di emigrato; per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti è necessario
presentare un attestato rilasciato dal consolato competente che attesta lo
stato di emigrato; in mancanza dell'attestato del consolato, può essere
sottoscritta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui si
dichiara, oltre al proprio stato di emigrato, che non si è in possesso di una
copertura assicurativa pubblica o privata contro le malattie.
Purtroppo –
stigmatizza La Marca - dall’assistenza gratuita per cure urgenti
ospedaliere sono esclusi i cittadini italiani nati all’estero i quali se
dovessero ricorrere a tali cure durante il loro soggiorno in Italia sarebbero
tenuti al rimborso delle cure erogate; tale esclusione – sebbene non prevista
esplicitamente nel Decreto 1 febbraio 1996 – e’ indicata nel sito del Ministero
della Sanità, alla voce “Cittadini italiani residenti all’estero” dove lo stato
di emigrato e’ definito come quello di “coloro che hanno acquisito la
cittadinanza italiana sul territorio nazionale, nati in Italia”.
E’ evidente –
arguisce la parlamentare italo-canadese - l’incongruenza della normativa
che garantisce le cure ospedaliere urgenti gratuite esclusivamente a cittadini
italiani pensionati residenti all’estero che rientrano temporaneamente in
Italia e inoltre a tutti coloro nati in Italia che sono emigrati all’estero e
che ottengono l’attestato di “soggetto emigrato” dal consolato di riferimento,
mentre le stesse cure sono invece corrisposte a pagamento, spesso molto
oneroso, per tutti i cittadini italiani nati all’estero anche se figli di
cittadini italiani nati in Italia ai quali invece viene erogata l’assistenza
gratuita.
L’On. Francesca La Marca
chiede quindi nella sua interrogazione a risposta in Commissione quali
iniziative urgenti il Ministro della Sanità intende intraprendere, nel
rispetto della Costituzione italiana che prevede l’uguaglianza dei cittadini
davanti alla legge e la tutela della salute quale diritto fondamentale, per
eliminare la disparità di trattamento nei confronti di cittadini italiani che
risiedono all’estero, in Paesi non convenzionati con l’Italia e che rientrano
per soggiorni temporanei nel nostre Paese ma, solo per il fatto di essere nati
all’estero, di non essere titolari di pensione italiana o di non
vedersi riconosciuta la qualifica di “emigrato” da parte del consolato di
riferimento, sono costretti a pagare le cure urgenti ospedaliere, spesso
molto onerose, nel caso in cui siano sprovvisti di assicurazione pubblica o
privata.
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