Inizierei
con una storia a lieto fine. E devo dire che essermi “imbattuto” in questa
situazione ha reso ancora più chiara la fiducia nella grande forza della Vita e
nella sua intramontabile Saggezza.
Tahiry,
quando l’ho conosciuto, non aveva ancora 4 anni. Dormiva sotto i portici di
Analakely, la piazza principale di Antananarivo, e diciamo che era tra i
bambini più fortunati: la madre non lo aveva ancora abbandonato. Occorre sapere
che le notti d’inverno sono fredde anche qui, soprattutto quando si dorme in
strada senza nulla che protegga o solo con qualche doppia maglia.
Molti
allora si muniscono di sacchetti di plastica, tipo quelli utili per i rifiuti.
Possono così ripararsi almeno un po’ dal freddo. Ed é ancora meglio se accanto
al giaciglio si può avere il calore di un pò di carbone ardente, si usa una
specie di scaldino e tutti si adagiano attorno e si riscaldano.
Può
succedere che durante la notte qualche granello di carbone finisca sui
sacchetti di plastica provocando a volte spiacevoli conseguenze. Per Tahiry é
andata così: dormiva e si é ustionato. Buona parte del suo fragile corpicino ha
subito gravi scottature.
Come
mia abitudine, la mattina verso le 7 portavo il pane ai bambini e così ho
potuto soccorrere il piccolo Tahiry. Alla fine tutto é andato per il meglio.
Ho
avuto modo di incontrarlo altre volte, é cresciuto e per evitare di mendicare
lava le macchine dei signori, sempre in piazza ad Analakely. Bene per lui. Solo
che la madre lo ha abbandonato.
Le
storie dei bambini di strada sembrano tutte uguali: o sono abbandonati dalla
madre o abbandonano la madre. Ci sono invece genitori che, per varie ragioni,
inviano i loro bimbi a mendicare mentre loro aspettano o in casa, quando hanno
una casa, o dall’altra parte del marciapiede. Capita spesso che, se il bambino
non consegna la somma prestabilita, é ancora obbligato a cercare denaro anche
fino a tarda notte. E così può ancora andare bene, perché a volte capita invece
di essere picchiati, e dato che il loro “lavoro” é quello di procurare il
denaro per tutta la famiglia, e spesso ci sono anche tanti fratelli da sfamare,
per questi bambini non esistono altri diritti come quello di andare a scuola.
Devo
dire francamente che non so quale possa essere la soluzione per migliorare
l’esistenza di questi marmocchi e forse non é neanche il caso di cercarla, la
soluzione. Il fatto é che sembra così profonda la lacerazione presente nella
loro flebile esistenza che tutto può apparire importante e poi é come se
perdesse senso. Ma poi, di fronte alla contraddizione profonda tra il fare e il
riflettere, ecco che salta fuori la forza e l’energia della loro voglia di
vivere, i loro occhi si illuminano anche solo di fronte ad un saluto, ad un
abbraccio, ad un sorriso. Ed é per questo che é giusto non dimenticarli
offrendo loro altre occasioni, altri doni. Una piccola opportunità in più si
apre nella loro vita e la sofferenza sembra svanire.
Questo
per evitare che, come si dice, il soffermarsi sull’albero possa celare
l’esistenza del bosco.
E
sapete, molti di loro non hanno neanche l’atto di nascita, insomma, come se non
esistessero. E quando invece ne sono in possesso, capita spesso di notare cose
del tipo: nato verso il...
Ma
questa é un’altra storia.
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Mi chiamo Toni Vasco,
sono nato ad Enna
ed ho svolto la
professione di psicologo presso
il servizio di salute
mentale. Ho lavorato per due
anni a Trieste, ai tempi
di Basaglia ed ero stato
catturato dal fervore di
quella che si chiamava “antipsichiatria”.
Di Tony Vasco
“… Ma come non ti
accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso...”
Guardando
l’emblema della Repubblica del Madagascar
é
presto chiara l’immagine della testa dello zebù.
Sembra
quasi che lo zebù, OMBY in malgascio, porti sulla
sua
testa il peso della storia di questo popolo
Di Tony
Vasco
Questi occhi belli che chiedono di apprendere, di
sperimentare, di vivere.
E questi occhi sono ancora puliti.
E soprattutto esprimono la preziosità di ognuno e di tutti.
E questi occhi sono ancora puliti.
E soprattutto esprimono la preziosità di ognuno e di tutti.
“La felicità non
è reale se non è condivisa”…
e allora mi fermo e racconto con cura e attenzione
Il crescente numero di lavoratrici del sesso a
Toamasina,
tuttavia, non è solo un fenomeno
dovuto alla miniera e agli
investimenti, ma è parte di
una... tendenza a livello nazionale,
causata dall'aumento della povertà
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