lunedì 10 novembre 2014

Occhi Belli

Questi brevi pensieri scaturiscono dall’incontro con il gruppo di Padova.
Durante la meditazione sono apparsi occhi limpidi, luminosi, occhi di bambini.
Per avere gli occhi belli, chiari e sinceri, occorre avere il cuore con la stessa frequenza. Occorre che il cuore sia onesto e possa così inviare energia buona, quell’energia che può rigenerare e guarire.
Ma cosa rigenera il cuore così da illuminare lo sguardo?
Può rigenerare l’essenza spesso dimenticata, l’unità spesso disgregata, l’appartenenza.
E devo dire che il cuore può salvare la mente, può sanare i nostri pensieri.
E quando questo accade, si genera come una stasi che é creativa, nel senso che offre la possibilità di usare gli occhi per osservare e vedere.
Per osservare e vedere l’altro come specchio di sé, anche di sé bambino, di sé confuso, di sé impacciato.
E’ quello che mi succede quando guardo i bambini che incontro.
Questi bambini che cominciano a desiderare troppo, forse il superfluo, cose che non avrebbero mai immaginato.
Ed io mi chiedo se questo vada bene, o se invece non sia la ripetizione di cose che poi riprodurranno insoddisfazione, delusione, distacco dall’essenza della vita.
E mi chiedo se la Vita dovrà esprimere questo, dovrà mettere tutti di fronte a esperienze simili, per capire.
O forse sarà possibile evitare qualche seppur piccola delusione?
Ed é giusto?
Occuparsi senza preoccuparsi... questo può essere il problema.
Occuparsi donando ciò  che si é imparato, con l’esempio e l’azione. Occuparsi così da restare accanto, attenti, ed evitare ferite evitabili. Con l’umiltà di potere sbagliare, di potere  fallire.
Questi occhi belli che chiedono di apprendere, di sperimentare, di vivere.
E questi occhi sono ancora puliti.
E soprattutto esprimono la preziosità di ognuno e di tutti.

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Mahanoro è una cittadina tranquilla e silenziosa sulla costa est del Madagascar.
Cittadina povera, si vede dai prodotti al mercato, ma non misera.

Per qualcuno questo viaggio era un ritorno a Casa,
per altri la ricerca di una nuova prospettiva, per
altri ancora curiosità che si mischia ad un sogno
e per gli ultimi pura condivisione.
Ognuno con le parole e i silenzi ha provato a raccontarsi

Questa, per ora, è la mia bella famiglia;

la vigilia andrò ad Ampasimanjeva per festeggiare

il Natale con quelli che lo diventeranno quando finirò le lezioni



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