Storia- Geografia- Risaie
nella provincia di Antananarivo- La savana nella regione dell'Isalo-Cultura-Medicina tradizionale-Masonjoany-Clima-
Viaggi e Trasporti
Storia
Si ritiene
che il Madagascar si sia staccato dal supercontinente di Gondwana, e quindi
dall'Africa a ovest e dall'India a est, circa 140 milioni di anni fa. Il
conseguente isolamento è testimoniato dallo straordinario grado di endemismo
delle specie animali e vegetali dell'isola. I primi uomini a giungere
sull'isola, fra 2000 e 1500 anni fa, erano probabilmente di origine indonesiana
e malese; da questi primi coloni discendono le etnie malgasce dai tratti
somatici e culturali più evidentemente asiatico-indonesiani, come i Merina che
abitano l'altopiano centrale. Successivamente, dall'Africa partirono flussi
migratori di popoli bantu, che diedero origine a etnie come i Sakalava
nell'ovest e i Bara nel sud dell'isola.
Gli arabi conobbero l'isola prima degli europei, e iniziarono a fondare insediamenti in Madagascar intorno al X o XI secolo, soprattutto con l'intento di commerciare in schiavi. Gli arabi ebbero numerosi contatti con le popolazioni del luogo, e numerosi elementi della cultura malgascia (come le pratiche astrologiche degli ombiasy, o i nomi dei mesi in lingua malgascia) testimoniano di questa antica influenza araba. Etnie malgasce come gli Antemoro e gli Antanosy discendono dai coloni arabi, e praticano ancora oggi la fede islamica.
Gli Europei vennero a sapere dell'esistenza del Madagascar da fonti asiatiche o arabe; lo stesso Marco Polo cita quest'isola sconosciuta e misteriosa nel suo Milione. L'isola fu poi avvistata fortuitamente da Diogo Dias, che era stato portato fuori rotta da una tempesta mentre rientrava dalle Indie diretto in Mozambico. Successivamente, Portoghesi, Francesi e Olandesi tentarono di creare insediamenti stabili sull'isola; le malattie e l'ostilità degli indigeni si rivelarono però ostacoli insormontabili.
Rimasto fuori dalla sfera di influenza delle grandi potenze europee, il Madagascar del XVI e XVII secolo divenne il rifugio ideale per i pirati che depredavano le flotte mercantili in transito per le Indie.
Il colonialismo e la conseguente crescita della richiesta di schiavi da parte delle potenze europee influì pesantemente sugli equilibri interni del Madagascar. Alcuni clan malgasci iniziarono a trafficare in schiavi con l'Europa, ricevendo in cambio oro e armi da fuoco. Questo afflusso di ricchezza portò alla formazione dei primi regni dell'isola; in particolare, i Sakalava dell'ovest diedero vita ai regni di Menabe e di Boina e gli Zana-Malata, etnia di origine mista indonesiano-europea, riuscirono a unificare tutto l'est nel regno dei Betsimisaraka.
A questi regni si aggiunse nel XVIII secolo quello dei Merina, unificati nel regno di Andrianampoinimerina, collocando la sua capitale ad Antananarivo. Il suo successore, Radama I, strinse accordi strategici con gli inglesi, ottenendone l'appoggio militare ed economico in cambio di una serie di favori volti a ostacolare la presenza francese nella zona. Nel 1824, Radama estese i propri domini fino alle coste, diventando il primo sovrano del Regno di Madagascar.
I diversi re Merina che si susseguirono dopo Radama I ebbero atteggiamenti alternanti fra la chiusura nazionalista e tradizionalista (Ranavalona I) e il filo-europeismo (Radama II), orientato in diverse epoche più verso gli inglesi o più verso i francesi. Nel 1885, nel contesto della spartizione coloniale dell'Africa, gli inglesi rinunciarono a qualsiasi pretesa nei confronti del Madagascar, lasciando il campo libero ai francesi. Nel 1885 al termine della prima spedizione francese in Madagascar la Francia dichiarò il Madagascar un proprio protettorato; un tentativo di resistenza della regina Ranavalona III fu stroncato dalla presa della capitale Antananarivo da parte delle truppe francesi, nel 1895.
Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy; alcuni vertici del NSDAP progettavano di deportare tutti gli ebrei europei in Madagascar, tuttavia la mancata capitolazione della Gran Bretagna rese impossibile l'attuazione di tale progetto. Nel 1942 l'isola fu invasa dagli inglesi che la riconsegnarono alle forze di Francia Libera di de Gaulle l'anno dopo.
Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000 - 100.000 morti[1], ma nei primi anni cinquanta la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nel ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente.
Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta.
Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni ottanta, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafy, si alternarono alla guida del paese fino al 2001.
Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Ma nemmeno questa legislatura avrà buon esito. Infatti, il 17 marzo 2009 è nuovamente colpo di stato. Il trentaquattrenne leader dell'opposizione, Andry Rajoelina, si pone al dominio dell'esercito e assedia per poi conquistare il palazzo presidenziale, costringendo il presidente Ravalomanana a dimettersi, e acquisendo in toto il potere. Tutte le più importanti organizzazioni internazionali, a partire dall'Unione Europea, l'Unione Africana e l'ONU si oppongono al rovesciamento politico, ottenuto tramite la forza.
Gli arabi conobbero l'isola prima degli europei, e iniziarono a fondare insediamenti in Madagascar intorno al X o XI secolo, soprattutto con l'intento di commerciare in schiavi. Gli arabi ebbero numerosi contatti con le popolazioni del luogo, e numerosi elementi della cultura malgascia (come le pratiche astrologiche degli ombiasy, o i nomi dei mesi in lingua malgascia) testimoniano di questa antica influenza araba. Etnie malgasce come gli Antemoro e gli Antanosy discendono dai coloni arabi, e praticano ancora oggi la fede islamica.
Gli Europei vennero a sapere dell'esistenza del Madagascar da fonti asiatiche o arabe; lo stesso Marco Polo cita quest'isola sconosciuta e misteriosa nel suo Milione. L'isola fu poi avvistata fortuitamente da Diogo Dias, che era stato portato fuori rotta da una tempesta mentre rientrava dalle Indie diretto in Mozambico. Successivamente, Portoghesi, Francesi e Olandesi tentarono di creare insediamenti stabili sull'isola; le malattie e l'ostilità degli indigeni si rivelarono però ostacoli insormontabili.
Rimasto fuori dalla sfera di influenza delle grandi potenze europee, il Madagascar del XVI e XVII secolo divenne il rifugio ideale per i pirati che depredavano le flotte mercantili in transito per le Indie.
Il colonialismo e la conseguente crescita della richiesta di schiavi da parte delle potenze europee influì pesantemente sugli equilibri interni del Madagascar. Alcuni clan malgasci iniziarono a trafficare in schiavi con l'Europa, ricevendo in cambio oro e armi da fuoco. Questo afflusso di ricchezza portò alla formazione dei primi regni dell'isola; in particolare, i Sakalava dell'ovest diedero vita ai regni di Menabe e di Boina e gli Zana-Malata, etnia di origine mista indonesiano-europea, riuscirono a unificare tutto l'est nel regno dei Betsimisaraka.
A questi regni si aggiunse nel XVIII secolo quello dei Merina, unificati nel regno di Andrianampoinimerina, collocando la sua capitale ad Antananarivo. Il suo successore, Radama I, strinse accordi strategici con gli inglesi, ottenendone l'appoggio militare ed economico in cambio di una serie di favori volti a ostacolare la presenza francese nella zona. Nel 1824, Radama estese i propri domini fino alle coste, diventando il primo sovrano del Regno di Madagascar.
I diversi re Merina che si susseguirono dopo Radama I ebbero atteggiamenti alternanti fra la chiusura nazionalista e tradizionalista (Ranavalona I) e il filo-europeismo (Radama II), orientato in diverse epoche più verso gli inglesi o più verso i francesi. Nel 1885, nel contesto della spartizione coloniale dell'Africa, gli inglesi rinunciarono a qualsiasi pretesa nei confronti del Madagascar, lasciando il campo libero ai francesi. Nel 1885 al termine della prima spedizione francese in Madagascar la Francia dichiarò il Madagascar un proprio protettorato; un tentativo di resistenza della regina Ranavalona III fu stroncato dalla presa della capitale Antananarivo da parte delle truppe francesi, nel 1895.
Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy; alcuni vertici del NSDAP progettavano di deportare tutti gli ebrei europei in Madagascar, tuttavia la mancata capitolazione della Gran Bretagna rese impossibile l'attuazione di tale progetto. Nel 1942 l'isola fu invasa dagli inglesi che la riconsegnarono alle forze di Francia Libera di de Gaulle l'anno dopo.
Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000 - 100.000 morti[1], ma nei primi anni cinquanta la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nel ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente.
Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta.
Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni ottanta, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafy, si alternarono alla guida del paese fino al 2001.
Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Ma nemmeno questa legislatura avrà buon esito. Infatti, il 17 marzo 2009 è nuovamente colpo di stato. Il trentaquattrenne leader dell'opposizione, Andry Rajoelina, si pone al dominio dell'esercito e assedia per poi conquistare il palazzo presidenziale, costringendo il presidente Ravalomanana a dimettersi, e acquisendo in toto il potere. Tutte le più importanti organizzazioni internazionali, a partire dall'Unione Europea, l'Unione Africana e l'ONU si oppongono al rovesciamento politico, ottenuto tramite la forza.
Geografia
L'isola
del Madagascar è la quarta isola più grande del mondo. Si trova al largo della
costa orientale Africana, nell'Oceano Indiano, a 400km dalle coste del
Mozambico (il braccio di mare compreso fra la costa continentale e l'isola si
chiama Canale di Mozambico). È un'isola tropicale (attraversata dal Tropico del
Capricorno) ma, data la notevole estensione, paesaggio e clima sono molto vari.
Le montagne che corrono lungo la parte centrale dell'isola, sull'asse nord-sud, dividono il sistema dei fiumi del Madagascar in due versanti: il versante occidentale, rappresentato da fiumi navigabili che scendono lentamente verso ovest fino al Canale del Mozambico, tra i quali vi sono i maggiori fiumi dell'isola: il Betsiboka, la Tsiribihina, il Mangoky e l'Onilahy, e il versante orientale, i cui corsi d'acqua, più brevi ed impetuosi, sfociano ad est nell'Oceano Indiano.
Il lago più vasto è l'Alaotra, situato a circa 7 km da Ambatondrazaka (Provincia di Toamasina).Morfologia
Il tratto più distintivo dell'isola nel suo insieme è il colore rosso intenso del terreno, ricco di ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l'Isola Rossa (o il Continente Rosso).
Le montagne che corrono lungo la parte centrale dell'isola, sull'asse nord-sud, dividono il sistema dei fiumi del Madagascar in due versanti: il versante occidentale, rappresentato da fiumi navigabili che scendono lentamente verso ovest fino al Canale del Mozambico, tra i quali vi sono i maggiori fiumi dell'isola: il Betsiboka, la Tsiribihina, il Mangoky e l'Onilahy, e il versante orientale, i cui corsi d'acqua, più brevi ed impetuosi, sfociano ad est nell'Oceano Indiano.
Il lago più vasto è l'Alaotra, situato a circa 7 km da Ambatondrazaka (Provincia di Toamasina).Morfologia
Il tratto più distintivo dell'isola nel suo insieme è il colore rosso intenso del terreno, ricco di ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l'Isola Rossa (o il Continente Rosso).
Risaie nella provincia di Antananarivo
Il cuore del paese è l'altopiano centrale, le hautes terres, che comprende le regioni di Fianarantsoa e Antananarivo e presenta colline e montagne che proteggono valli fertili e fondamentali per l'agricoltura; numerosissime sono, in particolare, le risaie. Nel nord (regioni di Antsiranana, Sava, Mahajanga) predominano le colline coperte di foresta, e la terra è sempre umida. La costa orientale (dal nord: Fenoarivo Est, Toamasina, Mananjary, Farafangana) è ricca di vegetazione e di risorse naturali; vi si praticano la pesca, la caccia e l'agricoltura, e gran parte del territorio è coperto da foresta naturale come nel nord.
La savana nella regione dell'Isalo, sud del Madagascar
Tra l'altopiano centrale e la costa orientale si trovano le regioni di Bezanozano, Alaotra e Ambatondrazaka, anch'esse ricche di risaie; scendendo verso sud alle regioni di Zafimaniry e Tanala il paesaggio predominante torna a essere la foresta, che rappresenta la principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali. Nelle regioni del sud-est (Vangaindrano e Taolagnaro) la terra è anche fertile ma l'acqua non sempre è sufficiente. Nel sud (Ambovombe, Androy, Ampanihy) la pianura è fertile ma secca, e si trovano aree coperte da savana e da steppa ricca di fichi d'India, detti raketa in malgascio; la popolazione coltiva il mais e la manioca. Il sudovest (Anakao, Betioky, Andranovory, Toliara, Manombo e Morombe) è anch'esso arido, e stepposo. La costa occidentale (da sud verso nord: Morondava o Menabe, Belo, Tsiribihina, Miandrivazo, Ankavandra, Antsalova e Maintirano, fino all'est di Mahajanga) è una vasta pianura adatta alla coltivazione. Fra il centro e la costa ovest (Tsiroanomandidy, Manja, Ankazoabo, Sakaraha, Horombe) si alternano rilievi montuosi e pianure fertili, per lo meno a nord; man mano che si procede verso sud (Isalo, Ilakaka, Benenitra, Belamoty, Bezaha) si incontrano nuovamente savana e zone meno coltivate, pur con delle eccezioni (per esempio, la valle dell'Onilahy è il cuore della produzione di riso del sud del Madagascar, con 2 o 3 raccolti l'anno). Tutta la parte occidentale dell'isola, da Mahajanga ad Ambovombe ha il clima adatto all'allevamento di bovini e ovini; numerosissimi sono soprattutto gli zebù.
Cultura
TRADIZIONI
E USANZE
Spesso
ereditati dagli antenati, i fady (divieti) regolano la vita quotidiana. Per
esempio il martedì è un giorno fady. Toccare una tomba senza permesso è fady.
Alcuni luoghi sono fady... I malgasci sono accoglienti ma non sempre vi
informeranno spontaneamente su questi divieti. Quindi chiedete o leggete le
guide per non fare passi falsi.
In Madagascar si mercanteggia con il sorriso sia nei negozi, sia nei mercati. Sappiate che il commerciante ha un prezzo minimo sotto il quale non può scendere. Sta a voi fare un'offerta che gli convenga.
Alcune città hanno cambiato il loro nome francese per un nome malgascio.
In Madagascar si mercanteggia con il sorriso sia nei negozi, sia nei mercati. Sappiate che il commerciante ha un prezzo minimo sotto il quale non può scendere. Sta a voi fare un'offerta che gli convenga.
Alcune città hanno cambiato il loro nome francese per un nome malgascio.
Medicina tradizionale
Nei centri
urbani viene praticata la medicina occidentale, ma in tutto il Madagascar la
"fanafody" ossia medicina tradizionale svolge un ruolo importante.
I guaritori
detti "ombiasy" hanno uno status sociale molto importante, non si
limita a curare con le erbe, ma associa riti allo scopo di assicurarsi la
benevole intercessione degli antenati. Essi scacciano anche gli spiriti
"tromba" ed in qualche zona predicono il futuro, in questo caso si
chiamano "mpanandro", conoscono il "vintana" cioè il
destino, e possono predire la sfortuna o le malattie.
Masonjoany
In molte
zone del Madagascar Occidentale e settentrionale capita di incontrare donne con
il volto ricoperto da una pasta chiara; si tratta di una maschera purificante
utilizzata anche per proteggersi dal sole. L'impasto si ricava da un albero da
cui prende il nome e le cui fibre sminuzzate con la pietra vengono mischiate
con l'acqua.
Clima
Il clima è
di tipo tropicale. Si possono considerare due stagioni principali: la stagione
delle piogge, che va da novembre a marzo, e la stagione secca, da aprile a
ottobre. Nella pianura, sulla costa e all'interno le temperature sono miti
durante tutto l'anno. Sulla costa orientale si possono avere piogge torrenziali
e cicloni a febbraio e a marzo, mentre la stagione secca va da settembre a
novembre. Sull'altopiano centrale la stagione delle piogge va novembre ad
aprile e i mesi più freddi sono da giugno ad agosto. Bisogna infine considerare
che le stagioni sono invertite rispetto alle nostre, in quanto il Madagascar si
trova nell'emisfero Australe, pertanto l'estate va da novembre ad aprile.
Viaggi
e Trasporti
Il
principale aeroporto del Madagascar è lo scalo di Ivato a 17 km dalla capitale
con la quale è collegato mediante un servizio di taxi.
Il Paese è
facilmente raggiungibile in aereo da molte capitali europee come Roma.
La compagnia aerea nazionale Air Madagascar garantisce numerosi voli per tutte le maggiori città del Paese.
Se possibile non spostatevi con i mezzi di trasporto pubblici: sono poco sicuri.
La linea ferroviaria è ben funzionante ed è divisa in quattro linee principali.
Anche gli autobus, malgrado siano poco affidabili e molto affollati, coprono gran parte del Paese.
Per il turista sono disponibili due tipi di taxi: il "taxi-brousse", che offre il sevizio urbano e non (purtroppo è lento, sovraffollato e poco affidabile) e il più caro "taxi-be", decisamente più rapido e confortevole. Solo ad Antananarivo i taxi sono sicuri ed efficienti; altrove rischiate d’imbattervi in situazioni pericolose.
Ci sono altri mezzi molto caratteristici, come i carri trainati da zebù ed i pousse-pousse.
La compagnia aerea nazionale Air Madagascar garantisce numerosi voli per tutte le maggiori città del Paese.
Se possibile non spostatevi con i mezzi di trasporto pubblici: sono poco sicuri.
La linea ferroviaria è ben funzionante ed è divisa in quattro linee principali.
Anche gli autobus, malgrado siano poco affidabili e molto affollati, coprono gran parte del Paese.
Per il turista sono disponibili due tipi di taxi: il "taxi-brousse", che offre il sevizio urbano e non (purtroppo è lento, sovraffollato e poco affidabile) e il più caro "taxi-be", decisamente più rapido e confortevole. Solo ad Antananarivo i taxi sono sicuri ed efficienti; altrove rischiate d’imbattervi in situazioni pericolose.
Ci sono altri mezzi molto caratteristici, come i carri trainati da zebù ed i pousse-pousse.
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quello che rimane di Rova, il Palazzo della Regina distrutto
in un incendio, si trovano quasi tutti nella parte alta
della città.
Oltre
ai colori e i profumi, il Madagascar saprà sedurti anche
grazie
ai suoni, alle note, i ritmi tradizionali e la danza.
Il periodo migliore va da aprile a ottobre,
mentre da novembre a marzo si va incontro
al rischio di cicloni e piogge.
Madagascar come
non potreste neanche immaginarlo.
Nord, terra di
pirati, isole ed isolotti, mangrovie, palme e villaggi di pescatori.
immaginate un universo a parte che accoglie
paesaggi estremamente
variegati, con una vegetazione e una fauna rare
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