La Croce
Rossa Internazionale ha diramato un allarme peste nell'isola: la situazione
potrebbe peggiorare a meno che non vengano presi provvedimenti immediati
Solamente
nel corso dell'anno passato, in Madagascar si sono registrati oltre 250 casi di
peste bubbonica di cui 60 sono risultati in decessi: la Croce Rossa
Internazionale e l'Istituto Pasteur dichiarano che la situazione potrebbe
peggiorare rapidamente se l'epidemia dovesse arrivare nelle prigioni.
Ciò che preoccupa principalmente le autorità internazionali è la forte presenza di ratti all'interno delle prigioni, i quali se dovessero contrarre la malattia porterebbero ad un'epidemia di proporzioni spaventose viste le condizioni favorevoli al contagio, come l'ambiente umido che attrae le pulci.
La CRI ha dichiarato che solamente nella prigione di Antanimora, al centro della capitale Antanarivo, risiedono 3000 detenuti a rischio epidemia in quanto in contatto ravvicinato con un'enorme popolazione di topi che potrebbero diffondere pulci infette tramite il contatto con cibo, abiti o persone.
Secondo la World Health Organization, la peste bubbonica tende a tornare dopo essere stata dormiente per 30 o 50 anni: tuttavia, viene solitamente arginata prima che possa causare troppi danni. L'ultima grave epidemia è avvenuta in Perù nel 2010, durante la quale sono morte 12 persone.
Ciò che preoccupa principalmente le autorità internazionali è la forte presenza di ratti all'interno delle prigioni, i quali se dovessero contrarre la malattia porterebbero ad un'epidemia di proporzioni spaventose viste le condizioni favorevoli al contagio, come l'ambiente umido che attrae le pulci.
La CRI ha dichiarato che solamente nella prigione di Antanimora, al centro della capitale Antanarivo, risiedono 3000 detenuti a rischio epidemia in quanto in contatto ravvicinato con un'enorme popolazione di topi che potrebbero diffondere pulci infette tramite il contatto con cibo, abiti o persone.
Secondo la World Health Organization, la peste bubbonica tende a tornare dopo essere stata dormiente per 30 o 50 anni: tuttavia, viene solitamente arginata prima che possa causare troppi danni. L'ultima grave epidemia è avvenuta in Perù nel 2010, durante la quale sono morte 12 persone.
Articoli correlati
Nessun commento:
Posta un commento