lunedì 25 novembre 2013

Il direttore del carcere Comandini osservatore elettorale nel Paese africano

LUGANO - Anche quest’anno, puntualmente, seguendo una tradizione che dura ormai da parecchio tempo (quando ancora operava per la Croce Rossa Svizzera in Ticino), il direttore generale delle strutture carcerarie ticinesi, Fabrizio Comandini, per una decina di giorni ha lasciato il posto di comando ai suoi collaboratori e si è recato all’estero, per svolgere il delicato compito di osservatore elettorale.

È un ruolo importante, effettuato in Paesi dove solitamente il «clima», soprattutto in occasione delle votazioni popolari, è generalmente difficile da gestire; tanto, infatti, da necessitare della presenza anche di «ispettori» internazionali, in grado di vigilare sulla legittimità delle varie operazioni di voto e conteggio delle relative preferenze. Questa volta, Comandini, insieme ad altri svizzeri, si è recato in Madagascar, dove si è svolto il 1. turno delle presidenziali (il 2. turno, con l’elezione del presidente e le legislative, è previsto, invece, per il 20 dicembre prossimo). Il bilancio di quest’ultima esperienza è stato positivo, anche se non è sempre semplice svolgere la missione in Paesi in cui vi sono grandi aspettative e fermento. Nella fattispecie, dopo il colpo di stato nel 2009 – spiega Comandini – tutto e passato nelle mani di un Governo di transizione, in attesa delle nuove elezioni presidenziali.
Con «ispettori» locali
Comandini, di recente è dunque volato in Madagascar per conto dell’Organizzazione internazionale della francofonia: ha svolto il suo compito unitamente ad altre decine di osservatori provenienti da diverse nazioni e ad alcune centinaia di «ispettori» locali. Ha lavorato in modo tranquillo e non ha assistito ad alcun incidente durante le operazioni di voto. La presenza di osservatori elettorali – sottolinea comunque il nostro interlocutore – è basilare per contribuire a mantenere il clima tranquillo in un alveo di correttezza, indispensabile in simili frangenti.

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