Da ormai molti mesi si vocifera riguardo i Google Glasses, cosa
sono?
Cos’è il Project
Glass
Il Project Glass è l’ultimo progetto del colosso di Mountain
View, Google, un paio di occhiali che permetterà a chi li indossa di avere
avanti ai propri occhi, con una proiezione sulla retina, una realtà più
completa rispetto tutti gli altri esseri viventi grazie alla realtà aumentata.
Che cos’è la
realtà aumentata?
Per realtà aumentata si intende la percezione sensoriale umana
arricchita da informazioni, di solito manipolate attraverso la tecnologia
elettronica, che non sono normalmente percepibili attraverso i soli cinque
sensi.
Cosa sono i Google
Glass
Il Google
Glass, secondo i più fondati rumors diffusi da Google stesso e da chi
i Google Glasses li ha testati o visti in anticipo alla convention annuale
Google I/O, renderà possibile visionare, quando il progetto sarà finito e non
ora che è ancora un prototipo, informazioni riguardanti le nostre amicizie sui
vari social network, riguardo la realtà che ci circonda come previsioni meteo
eventuali informazioni su mezzi pubblici o traffico, indicazioni stradali
grazie ai servizi google maps, e tante altre informazioni.
Sarà inoltre possibile leggere i messaggi che riceviamo sul
nostro smartphone o come instant messaging ed effettuare chiamate e video
chiamate con semplici comandi vocali, gli occhiali Google potranno infatti
interagire con i dispositivi vicini tramite il bluetooth.
Fino a pochissimo tempo fa tutto questo era solo pura
fantascienza ma a breve sarà possibile vivere la propria vita avendo ogni
informazione necessaria per poter vivere e godere ogni istante a pieno.
Cosa si prova a
indossarli
Piuttosto che descrivere l’esperienza, vi mostriamo questo video
pubblicitario prodotto da Google per descrivere cosa si prova a indossare e
usare i Google Glass. Per altri video sui Google Glass vai a
questa pagina.
Rivoluzione Google Glass: gli occhiali hi-tech
entrano in sala operatoria
«Ho preso ogni precauzione per assicurare che la privacy del paziente, da cui ho ottenuto un consenso informato, fosse tutelata», spiega Grossman sul suo blog - in un post intitolato "Glass, passami il bisturi" - specificando che lo streaming di video e foto non hanno mai mostrato dati identificativi nè il volto del paziente. «Volevo dimostrare - aggiunge il medico - che questo è uno strumento intuitivo con grandi potenzialità per la salute, in modo particolare per la chirurgia. Potrebbe migliorare le consultazioni all'interno di una equipe, favorire il parere di esperti dall'esterno, ma anche rivelarsi un utile strumento didattico». Grossmann ha indossato i Glass per tutta la durata dell'intervento e le immagini che i suoi occhiali carpivano erano proiettate sul display di un iPad. Oltre al suo blog, il medico ha documentato l'operazione in tempo reale grazie ad un "hangout" su Google, la funzione che permette le conversazioni di gruppo. «Credo sia la prima volta che i Glass entrino in una sala operatoria - conclude Grossmann - siamo riusciti a mostrare anche la tecnica endoscopica in modo veloce, economico e mantenendo anonima l'identità del paziente».
Fonte:
Il messaggero
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