lunedì 23 marzo 2015

Gli articoli più letti

Una volta tanto parliamo anche di questo blog

« Il mio Madagascar » è un blog gestito da Google dove vengono inseriti una cernita di  articoli di amici e/o riportati dalla stampa che riguardano il Madagascar e l’Italia.
Fino ad ora abbiamo inserito circa 700 articoli e effettuiamo una continua cernita dei migliori segnalandoli man mano come articoli correati quando pubblichiamo un articolo sullo stesso argomento.
Agli amici italiani, siano essi residenti in Madagascar o in Italia, vengono inviati periodicamente i titoli dei post inseriti e, sebbene non fanno parte della nostra mail liste , vantiamo degli assidui  lettori Americani, Tedeschi, Russi, Francesi, Ucraini,  Svizzeri o Inglesi  ecc...  Con il traduttore inserito in ogni  pagina del blog è facile anche per loro potere leggere i post nella loro lingua. 
Siamo a conoscenza della provenienza e del numero dei nostri lettori e di tante altre notizie, in quanto Google tiene aggiornata una statistica, visibile solo dagli amministratori del blog, dove vengono riportati minuziosamente i lettori del giorno, della settimana o del mese,  con la loro provenienza, il post da loro letto e il mezzo e il programma da loro usato per il collegamento.
Dalla lettura di questa statistica possiamo stabilire, senza ombra di dubbio, se un articolo pubblicato sul blog è più o meno letto e apprezzato.
Ci è facile quindi affermare che  le preferenze dei nostri lettori sono per le interviste che negli anni ci hanno rilasciato i residenti italiani in Madagascar, le interviste dei malgasci residenti in Italia ed anche le interviste degli italiani che hanno lavorato anche temporaneamente in Madagascar e che hanno potuto descrivere questo particolare popolo in maniera precisa e scrupolosa.
Siamo stati spinti a informarvi su questa statistica in quanto abbiamo notato che l’articolo più letto in assoluto continua ad essere « Alessandra », una bella intervista rilasciata nel 2012, da una ragazza anconetana,  che avendo visitato il Madagascar con la Costa Crociere, vi è rimasta e ha collaborato per più di tre anni con l’agenzia Kokoa di Nosy Be, ha continuato con “Ora Resort” con base al “Loharano” Hotel, per terminare a Diego Suarez per lo start up della nuova gestione della “Note Bleue”.
L’intervista di Alessandra Gnesutta è seguita a ruota da « L’ospedale dei due centesi in Madagascar » un articolo pubblicato a gennaio 2014, che descrive la nascita dell’Ospedale « Vezo »  per opera di due volontari che da anni dedicano il loro tempo libero ad aiutare il popolo malgascio : il dottore Alessandro Passotto e sua moglie Rosanna Tassinari.
Rivestono anche un certo interesse gli articoli dedicati all’assistenza UIM e quello che propone investimenti in Madagascar.
Il nostro blog è utilizzato anche come guida da molti turisti, che avendo in programma la vacanza in  Madagascar, cercano di scoprire quali sono i principali siti da visitare.
Grazie alla lettura di questa statistica, al numero dei lettori che oggi ha superato le 55.000 unità,  e agli apprezzamenti che riceviamo giornalmente, siamo incoraggiati a continuare il nostro lavoro di ricerca e di assemblaggio degli articoli che pubblichiamo certi del vostro gradimento. AS

Italia
30472
Madagascar
8101
Stati Uniti
5108
Germania
3390
Federazione Russa
1147
Francia
990
Ucraina
556
Svizzera
436
Regno Unito
227
Polonia
207

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Gli investimenti in Madagascar

In questa rubrica cercheremo di segnalarvi le possibilità di investimenti in Madagascar.

Vi segnaliamo la vendita di due CASINO "JACKPOT"

: ad Ambanja e Ambilobe



Ospedale “VEZO” di Andavadoaka in Madagascar

L’Ospedale dei due centesi
Sei anni di intenso lavoro

 Sono passati ormai sei anni da quando l' Associazione "Amici di Ampasilava - Madagascar" gestisce l’ Ospedale « Vezo » in territorio malgascio.
Questa associazione è una O.N.L.U.S. indipendente ed autonoma, che opera in attività di volontariato.
La sua principale attività è stata profusa, prima nella costruzione dell’ospedale tra il 2006 e il 2008 e dal 2008 nel mantenimento dell’Ospedale “Vezo” di Andavadoaka, nella regione di Tulear, 180 km da Tulear e a 50Km da Morombe.

"Vezo", il nome dell’ospedale,  trae origine dall'etnia che vive in quella zona, una delle 18 etnie dell'isola, i vezo sono in origine pescatori nomadi di ceppo indo-malese insediati nel sud ovest del Madagascar sul canale di Mozambico.
L’ospedale, unico nel suo genere, è inserito nella sanità  Malgascia ma a differenza di essa è completamente gratuito. Copre un territorio di un raggio di circa 200 km², i villaggi di riferimento sono circa 180 con una popolazione complessiva di circa 200.000 abitanti.
Sin dall’inizio l’ospedale è sempre stato attivo, tutti i giorni dell’anno e 24 h al giorno come pronto intervento.


Oltre all’Ospedale, l’Associazione ha costruito, attorno ad esso, anche altre strutture di supporto alla vita dello stesso. La più importante è sicuramente la  “Corte dei Gechi” che permette ai volontari di alloggiare comodamente nelle vicinanze dell’ospedale


Gli elementi che hanno concesso all’associazione in questi anni di essere cosi operosa sono diversi:

         le donazioni : in denaro, in mezzi e strumenti biomedicali, il 5 x mille, farmaci ….
         le cene, le feste e gli incontri di sovvenzione periodicamente organizzate dall'Associazione               
         i volontari provenienti da Bologna e da tutta Italia; medici, infermieri, civili che attraverso una programmazione annuale e semestrale, prestano la loro opera gratuitamente
L’attività dell’associazione con i volontari in questi anni è stata molto intensa.
Mediamente sono promossi due incontri mensili con le persone interessate al volontariato per spiegare come funziona e quali attività si svolgono all’ospedale "Vezo".

         l'associazione dal 2008-2014 ha avuto contatti con almeno 1.500 persone (medici, chirurghi, ginecologi, psicologi, infermieri, ostetriche e tanti civili)
         Numero volontari in missione più di 500  (alcuni dei quali si sono già recati all’ ospedale "Vezo" di Andavadoaka  in missione più volte)

In occasione dell’anno europeo del volontariato, nel 2011, dopo quattro anni di attività, l’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha conferito un attestato di merito all’associazione « Amici di Ampasilava » per l’insostituibile attività svolta al servizio della società regionale. 
Nonostante le difficoltà logistiche in loco e la distanza dall’Italia è stato creato un ospedale d’avanguardia, fondamentalmente per due motivi:

-        l’inserimento di importanti tecnologie informatiche quali: una radiologia digitale che, attraverso internet satellitare permette una lettura, in contemporanea dall’Italia della lastre scattate in Madagascar, endoscopio, elettrocardiografo, defibrillatore,una cartella clinico-assistenziale elettronica che permette di registrare, in una apposita anagrafica, tutti gli accessi e i ricoveri che avvengono in ospedale, una LAN di computer sia negli ambulatori che nella casa dei volontari
-        l’alto profilo professionale dei volontari che si recano in missione presso l’ospedale, infatti,  i giovani studenti o neolaureati in medicina e in infermieristica sono affiancati da altrettanti medici e infermieri esperti che in Italia svolgono ruoli importanti sia presso strutture pubbliche che private.

I dati sull’attività dell’ospedale sono molto significativi e dimostrano l’enorme mole di attività svolta, di seguito si riporta sintesi delle principali attività svolte nel 2013 e nel 2014:
Dati:

2013
Prestazioni
2014
80.204
Visite ambulatoriali
104.368
    768
Visite oculistiche
      968
 1.423
Visite e interventi odontoiatrici
    1.652
   123
Protesi dentarie
       192
 5.444
Ecografie
    6.912
19.876
Esami laboratorio
 22.611
 1.204
Interventi chirurgici
   1.405
 1.765
Radiografie
  2.161

Come si evince dalla tabella dei dati di attività nel 2014 c’è stato un notevole incremento, l’ospedale  è sempre più un punto di riferimento per la popolazione della regione di Tulear.
Oggi, le attività sanitarie svolte presso l’ospedale sono sempre più il frutto di un’ attenta analisi dei bisogni individuati direttamente dagli operatori e dalle richieste esplicite della popolazione,  unita ad una approfondita ricerca svolta in Italia sulle disponibilità dei volontari, rispetto alle loro specifiche professionalità. Il tutto si concretizza nella definizione di una agenda di programmazione di intervento semestrale o annuale che definisce le attività dell’ospedale, a cui la popolazione fa riferimento per usufruire delle cure necessarie.

Inoltre in loco le attività sanitarie sono supportate da tre interpreti locali che, conoscendo la lingua malgascia,  francese e l’italiano facilitano la relazione tra infermieri medici volontari e la popolazione locale assistita e le attività di supporto relative al funzionamento complessivo dell’ospedale vengono effettuate da persone del luogo che si occupano della manutenzione ordinaria e straordinaria:  muratori, carpentieri, fabbri, falegnami, giardinieri, inservienti che svolgono attività di pulizia, sanificazione degli ambienti, lavanderia, stireria ed infine cucina e dispensa.

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Jangany e l’opera di Padre Tonino

È  sempre difficile raccontare di Jangany e della sua gente, di questi pochi anni che hanno visto attraversare le tappe della storia con una velocità straordinaria, nuove conoscenze,  alimentazioni, costruzioni, abitudini…  spesso in superamento di antiche tradizioni

Per arrivarci ci vuole circa una settimana di viaggio, 11 ore di aereo, 4 giorni di macchina sull’unica strada asfaltata del Madagascar, 8 o 10 ore di fuoristrada nella savana sulle piste inventate dalla pioggia o dal vento. Il villaggio e la sua savana si estendono più o meno come la Val Susa; ci vivono diverse tribù e le più importanti sono quelle dei Bara e del Btzileo,  e dei Tanjoi  circa 8000 persone. Gente che vive e muore del poco che offre la terra e di allevamento. Pratiche svolte con metodi  preistorici ( nel ‘99 non conoscevano l’aratro, l’unica verdura conosciuta era la Jaka, una specie di spinacio selvatico, e le mandrie sono “guardate” ma non “accudite” dai pastori.)

L’alimento base è il riso ma nella loro cultura non c’è la capacità di prevedere il futuro e nella lingua non esiste il “tempo futuro”, quello che si produce si consuma e quando ciò che si è prodotto è finito, oppure la siccità o l’uragano compromettono i raccolti…  si muore di fame. Si viene a morire alla missione, con la rassegnazione negli occhi e nel cuore.

Non ci sono ospedali e cure mediche se non quelle offerte dalla missione ( un medico italiano volontario va 4 mesi all’anno e per farsi curare la gente percorre anche 60 Km a piedi ) Sono diffusi l’alcoolismo e le malattie legate alla carenza di igiene, malattie polmonari e la malaria è endemica.

L’opera di padre Tonino Cogoni (missionario vincenziano) a JANGANY nasce nel 1996; il villaggio, nel sud del Madagascar, è tra i più poveri e il vescovo della diocesi africana chiede a padre Tonino se sia “proprio convinto” di spingersi fino là; il villaggio, piuttosto isolato, fino a 15 anni fa non esiste neppure sulla cartina geografica.
JANGANY (si legge Zangàni), al centro dell’altopiano dell’Horombè, nella savana, si trova in una zona soggetta a periodi di siccità e a violente e improvvise piogge tropicali, dove la vita media delle persone è di 35-40 anni, l’analfabetismo è la norma, la mortalità infantile raggiunge il 40%. 
Alcuni anni fa, precisamente nel 2006, una grave siccità della durata di 9 mesi colpì il  villaggio. La popolazione, provata da fame, sete e malattie si recava presso la Missione del villaggio per morire lì.
Proprio nel dicembre 2006 nasce il primo contatto fra OPERAZIONE URIBE O.N.L.U.S. e la missione, rispondendo ad un appello degli 
Amici di Jangany di Pino Torinese per la grave siccità che aveva colpito il villaggio. 
Il villaggio di Jangany e la sua brousse, in un’area vasta quanto la nostra Val di Susa, contano oggi 8.000 persone, provate da carenze alimentari, sanitarie, culturali… ma che stanno vivendo uno sviluppo di grande speranza. Padre Tonino ha cercato di superare l’isolamento con la costruzione di strade e ponti per rendere il villaggio raggiungibile, si è occupato della salute e dell’alimentazione mediante l’apertura di un’infermeria, lo scavo di pozzi per l’acqua, l’introduzione di nuove colture come carote, pomodori, patate… fino ad allora assolutamente sconosciuti, l’avvio di una scuola agraria e dell’allevamento delle mucche, lo sviluppo del mercato, che attira oggi numerose persone dai villaggi vicini, la costruzione di case in mattoni e tetti in lamiera che resistono ai frequenti cicloni, la realizzazione di una pista per aeroplani ed elicotteri, l’introduzione dell’energia elettrica… 
La vera leva per lo sviluppo è stata la SCUOLA grazie all’alfabetizzazione, la formazione professionale per imparare un lavoro, l’educazione alimentare e sanitaria raggiungendo capillarmente le famiglie… Scuola significa vita!



I bambini e i ragazzi di Jangany sono 3000 e di questi già 2000 frequentano la scuola, dove trovano oltre a una cultura essenziale per la vita, un pasto quotidiano assicurato. 
Con soli 25€ un bambini può frequentare questa scuola un anno intero e trovare un pasto quotidiano garantito. Proprio questi bambini tra pochi anni avranno in mano il futuro del villaggio.
Naturale continuità all’esperienza della scuola Sainte Marie è la scuola Agraria e dell’allevamento e il sostegno di studenti universitari presso la capitale.
OPERAZIONE URIBE O.N.L.U.S ha sostenuto la missione in occasione del ciclone che ha colpito Jangany il 20 gennaio 2010 e della siccità e del passaggio delle cavallette che hanno gravemente danneggiato le risaie nel 2011. Il nostro aiuto è stato fondamentale per la sua tempestività nel periodo in cui almeno 700 bambini gravemente denutriti si sono presentati alla missione.

Due piccole soddisfazioni:

-           la prima è riferita al giorno in cui Jangany venne illuminata per la prima volta (con la collaborazione di Solidando onlus). Furono piantati 118 pali che attraversano ancora oggi tutto il villaggio. La gente ha attraversato in festa il villaggio percorrendolo con grande speranza lungo tutto il percorso tracciato dai pali. Le persone che giungono da fuori il villaggio, spesso dicono “beati quelli di Jangany, hanno messo testa nuova”.

-           la seconda è che un paio di anni fa (2012) gli amici Antonio, Silvio, Guido… hanno rifatto l’impianto elettrico di tutta la zona della scuola e della missione. Si tratta dell’estensione di un chilometro quadrato, intervento senza precedenti che ha la caratteristica di aver portato a Jangany probabilmente l’unica situazione di impianto elettrico a norma CEE di tutto il sud Madagascar.

ABBIAMO CREDUTO IN UN SOGNO…
e ne abbiamo già un altro

In questi anni abbiamo lavorato per migliorare la qualità della vita di questo piccolo villaggio: istruzione, cibo, strutture indispensabili, comunicazioni… ora stiamo guardando avanti per dare a 3.200 bambini e ragazzi la possibilità di vivere con dignità la propria vita e costruirsi il futuro con il proprio lavoro.

Il sogno della scolarizzazione sta per compiersi (e in parte è già compiuto): a Jangany - sud Madagascar, regione Toliara - e nella sua brousse non si respira più quel clima di totale ignoranza di pochi anni fa e la scolarizzazione sarà totale nei prossimi cinque anni, in linea con il trend di iscrizioni attuale (mancano infatti ancora 1.000 bambini/ragazzi circa, prevalentemente presenti nella savana).
Vogliamo ora dare una “scossa” al percorso di sviluppo del villaggio introducendo una certa disponibilità di energia che dia la possibilità di ulteriore crescita:
- aiuto a piccoli imprenditori;
- potenziamento delle attività agricole e commerciali;
- sostegno ai bisogni primari, alle attività mediche del dispensario ed educative della scuola;
- disponibilità della illuminazione per le case e le strade del villaggio (senza ricorrere ai combustibili fossili sempre meno reperibili e costosi per i cittadini di Jangany) venendo incontro alle esigenze di attività serale e a quelle della sicurezza.

CREDIBILI NELL’UTILIZZO DELLE RISORSE DISPONIBILI

Vogliamo evitare uno squilibrio e uno stravolgimento dei ritmi di vita dei giovani, ma vogliamo offrire loro la possibilità di una vita meno incerta e precaria con l’utilizzo di un quantitativo limitato ma sufficiente di energia elettrica, tale da garantire una “autosufficienza energetica” a un livello medio-basso, compatibile con l’ambiente e la cultura delle persone, senza sottrarre risorse all’ambiente e alle necessità primarie e soprattutto senza stravolgere l’economia e i ritmi di vita di questa sperduta savana.

Insieme con tanti amici abbiamo realizzato il sogno della scuola materna, elementare, media, del Centro di Formazione Rurale, dell’unica scuola di informatica nel sud Madagascar, del dispensario medico, dell’illuminazione per tre ore al giorno del villaggio, dell’uscita dall’isolamento con la costruzione di tre ponti che permettono i collegamenti anche durante la stagione delle piogge, lo sviluppo del mercato, la costruzione di pozzi e di case in mattoni che resistono ai cicloni… abbiamo potuto fare tutto questo perché abbiamo creduto nei sogni e siamo stati credibili nell’utilizzo delle risorse disponibili.

Inoltre tutte queste realizzazioni oggi sono gestite dagli abitanti del villaggio e nessun bianco è indispensabile perché tutto funzioni.

I sogni non sono illusioni, ma stimoli per progettare un futuro sostenibile per chi oggi vive una situazione di difficoltà per noi difficilmente immaginabile.

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Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo
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inizia così un percorso, un’avventura costruita passo dopo passo,
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indietro di secoli, o addirittura millenni, si scopre che la Natura
nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.

"Quella tra me e il Madagascar sembra essere una storia destinata a non finire mai

E' stato siglato un accordo tra la Fondazione Akbaraly, la Croce Rossa Italiana
e la Croce Rossa Malgascia per un programma di cooperazione internazionale
di lotta ai tumori ginecologici e mammari in Madagascar

Comunicato VIM

                                          
                        Fikambanan'ny
                                   italianina
    mirotsaka 
                                    an-tsitrapo
                                  ho an’i
                                  MadagasIkarA
                      
                               

                        ASSOCIATION DES
                         BENEVOLES  ITALIENS
                         POUR MADAGASCAR



V.I.M. VOLONTARI ITALIANI PER IL MADAGASCAR
sede legale Via Arbe 33, 20125 Milano (I);  
sede operativa:  via F. Marinetti 165,  41125 Modena

PROMEMORIA SU ASSEMBLEA ANNUALE ORDINARIA DEI SOCI – SABATO 28 MARZO 2015


Siamo a ricordare a tutti i soci, vecchi e nuovi, e ai simpatizzanti e interessati ad approfondire il volontariato dell’Associazione Volontari Italiani per il Madagascar,  di partecipare, all’assemblea ordinaria  in 2° convocazione, alle ore 15.00 di sabato 28 marzo 2015 in via d'Avia Sud 65/A a  Modena, presso la sede dell’Associazione Foreste per Sempre,  con OdG:
1.    bilancio consuntivo 2014, quote e bilancio preventivo 2015;
2.    discussione del programma e road-map di lavoro comune approvato dal direttivo in data 04.03.15;
3.    partecipazione a Expo 2015 28-29 giugno;
4.    progetti trasversali proposti dalle diverse Associazioni;
5.    presentazione nuove associazioni; comunicazioni, aggiornamenti, deleghe.

Invitiamo tutti i soci, vecchi e nuovi, alla massima partecipazione; gli impossibilitati possono essere rappresentati per delega, inviata a coordinamento.vim@gmail.com (modello di delega in allegato). La partecipazione all’Assemblea è libera per chiunque, anche se senza diritto di voto per i non soci e con precedenza di parola per le associazioni aderenti.
Date per cortesia un cenno via mail, o come preferite, sulla vostra partecipazione o meno, per regolarsi sull’organizzazione. Gli aggiornamenti saranno pubblicati sulla pagina facebook VIM Volontari Italiani per il Madagascar - Associazione di associazioni, aderite in fretta !

A seguito della ratifica dell’adesione delle nuove  Associazioni , la compagine di VIM sarà la seguente
(in ordine alfabetico)
1)      Amici del Madagascar Onlus -  Sporminore (TN). 
2)      Amici di Ampasilava Onlus - Bologna
3)      Amici nel Mondo Onlus  -  Postal (BZ)
4)      Associazione Akbaraly - Milano
5)      Associazione Leo Onlus Ong  -  Maddaloni (CE)
6)      Associazione Moramora Onlus -  Montecchio Maggiore (VI)
7)      Averiko Onlus – Venezia
8)      Bimbi del Madagascar Onlus – Capriate (BG)
9)      Capramagra - Milano
10)   Change  Onlus - Milano
11)   Chirurgia pediatrica Solidale ONLUS  -  Trento
12)   Costruire Insieme Onlus -  Torino
13)   Di. m.mi. ONLUS  -  San Donà  -  Piave (VE)
14)   Fides  Onlus - Milano
15)   Foreste per Sempre Onlus - Modena
16)   Gialuma Onlus – Lanuvio (Roma)
17)   Il percorso della vita Onlus -  Aprilia (LT)
18)   Informatici senza Frontiere  -  Treviso
19)   Kairos Onlus  Onlus - Milano
20)   La Vita per Te Onlus – Modena
21)   L'Isola dei Bambini Progetto Madagascar Onlus -  Monte S’Angelo (FG)
22)   MAIS Onlus  -  Roma
23)   Medici Volontari Italiani Onlus (Milano)
24)   Milano Madagascar Onlus -  Milano
25)   Mondobimbi Toscana Onlus -  Peccioli (PI)
26)   Nutriaid Onlus - Torino
27)   Operazione Africa  Onlus -  Cagliari
28)   Progetto Valentina Onlus – Vicenza
29)   Raharimalala Dia Fanantenana  -  Modena
30)   Stand up for life Onlus  -  Firenze
31)   Sunrise Onlus  Monteriggioni (Si)
32)   Tarta Club Italia  Onlus -  Cesenatico (RN)
33)   Tetezana Onlus - Roma
34)   Un seme per crescere onlus -  Genova
35)   Unico Sole Onlus – Bergamo
36)   Zanantsika Onlus- Roma

In allegato
a)     Orari dei treni per raggiungere Modena, con tariffe piu’ convenienti
b)     Cartina per raggiungere in auto
c)     Percorso degli autobus
d)     Questionario (per chi non l’ha ancora compilato, da rinviare subito)
SITO VIM
Stiamo realizzando un nuovo sito, che ora è ancora in costruzione www.vimadagascar.org .
Per ogni associazione c’è un link al proprio sito e una breve descrizione. Controllate per cortesia che quello che è scritto (copiato dal vostro sito) sia di vostro gradimento, che il link alla vostra pagina web funzioni  e che il logo sia quello giusto

PAGAMENTO della quota associativa:
Si prega preferibilmente di versare i 50 euro di quota associativa sul conto corrente   IBAN IT59M0335901600100000064279   BANCA PROSSIMA iiiintestato a VIM , in questo modo c’è maggior tracciabilità ; chi non ha il C/C potrà pagare in contanti , con una ricevuta.
Confidando nella partecipazione e nella buona volontà di tutti, salutiamo cordialmente.
Un caro saluto e arrivederci a Modena!

Paolo Mazza                                                                                      Marco Sassi
Presidente V.I.M.                                                                                Coordinatore V.I.M.

CONTATTI CON VIM:
mail: coordinamento.vim@gmail.com
tel
:  presidente Paolo Mazza Tel 333 3150830; coordinatore Marco Sassi  cell 348 2715052 ;

Fax  02 603232
skype paolomazza51, marcosassi2 (
preferenza mercoledì 1730-1930)
sito 
http://vimadagascar.ning.com/page/home ; in costruzione www.vimadagascar.org