venerdì 10 ottobre 2014

Olio di palma: quali sono gli effetti sulla salute?

Il parere di Matteo Giannantonio Medico e agronomo direttore scientifico di Valore Alimentare


L’olio di palma viene da tempo criminalizzato per il suo alto contenuto in acidi grassi saturi (50%) e in particolare di acido palmitico (circa il 47%). Orbene, ciò che è importante sapere è che il nostro organismo ha bisogno di assumere quotidianamente con la dieta quantità moderate di acidi grassi saturi (l’OMS raccomanda di non superare il 7% delle calorie totali che, per una dieta da 2000 kcalorie, corrisponde al massimo a 16 grammi). Se però si va oltre questo limite, il colesterolo ematico, in particolare quello cattivo (colesterolo-LDL) tende a salire facendo aumentare il rischio d’insorgenza di malattie cardiovascolari. La situazione diventa ancora più grave se si eccede anche nel consumo di colesterolo (che è presente soltanto nei prodotti animali). Chi segue una dieta variata ed equilibrata, tendenzialmente vegetariana e con un giusto apporto di acidi grassi omega-6 e omega-3, non ha motivo di temere l’azione deleteria degli acidi grassi saturi. La deve invece temere chi eccede nel consumo di prodotti animali, perché alimenti come carne, uova, burro, lardo, sono molto ricchi di acidi grassi saturi, oltre che di colesterolo.
Fatta questa doverosa premessa, torniamo all’olio di palma. Lo si trova per lo più nei prodotti da forno (merendine, biscotti, crackers, fette biscottate, ecc.) e nella margarina. Se per fare colazione, si consumassero 40 grammi di biscotti contenenti il 16% di olio di palma (e quindi l’8% di acidi grassi saturi), s’ingerirebbero circa 3 grammi di acidi grassi saturi, una quantità che è di gran lunga inferiore a quella massima raccomandata dall’OMS. Per la margarina, anche se tutto il grasso fosse olio di palma, chi ne consumasse una porzione di 10 grammi, potrebbe ingerire al massimo 4 grammi di acidi grassi saturi. Quindi, anche in questo caso una quantità piccola rispetto a quella massima raccomandata. La conclusione è che un consumo moderato di prodotti contenenti olio di palma, specialmente se non si abusa di alimenti animali, non è affatto deleterio per la salute.

A me pare che la presunta nocività dell’olio di palma sia una pagliuzza rispetto alla trave rappresentata dalla nocività dei grassi contenuti nei prodotti animali. Pensi che una porzione di 40 grammi di formaggio stagionato o una di 50 grammi di insaccati possono arrivare a contenere 10 grammi di acidi grassi saturi. Basta combinarli in un piatto per toccare la soglia che l’OMS raccomanda di non varcare. Senza contare l’apporto di colesterolo di questa combinazione.
Sperando di avere fornito informazioni utili la saluto cordialmente.
 dott. Matteo Giannattasio”

Matteo Giannattasio

E' direttore scientifico di Valore Alimentare. Medico e agronomo. E' stato docente del corso “Qualità degli alimenti e salute del consumatore” all’Università di Padova e collabora con il Servizio di Allergologia dell’Istituto dermatologico “San Gallicano” di Roma.
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