Il parere di Matteo Giannantonio Medico e agronomo direttore scientifico di Valore Alimentare
L’olio di palma viene da
tempo criminalizzato per il suo alto contenuto in acidi grassi saturi (50%) e
in particolare di acido palmitico (circa il 47%). Orbene, ciò che è importante
sapere è che il nostro organismo ha bisogno di assumere quotidianamente con la
dieta quantità moderate di acidi grassi saturi (l’OMS raccomanda di non
superare il 7% delle calorie totali che, per una dieta da 2000 kcalorie,
corrisponde al massimo a 16 grammi). Se però si va oltre questo limite, il
colesterolo ematico, in particolare quello cattivo (colesterolo-LDL) tende a
salire facendo aumentare il rischio d’insorgenza di malattie cardiovascolari.
La situazione diventa ancora più grave se si eccede anche nel consumo di
colesterolo (che è presente soltanto nei prodotti animali). Chi segue una dieta
variata ed equilibrata, tendenzialmente vegetariana e con un giusto apporto di
acidi grassi omega-6 e omega-3, non ha motivo di temere l’azione deleteria
degli acidi grassi saturi. La deve invece temere chi eccede nel consumo di prodotti
animali, perché alimenti come carne, uova, burro, lardo, sono molto ricchi di
acidi grassi saturi, oltre che di colesterolo.
Fatta questa doverosa
premessa, torniamo all’olio di palma. Lo si trova per lo più nei prodotti da
forno (merendine, biscotti, crackers, fette biscottate, ecc.) e nella
margarina. Se per fare colazione, si consumassero 40 grammi di biscotti
contenenti il 16% di olio di palma (e quindi l’8% di acidi grassi saturi),
s’ingerirebbero circa 3 grammi di acidi grassi saturi, una quantità che è di
gran lunga inferiore a quella massima raccomandata dall’OMS. Per la margarina,
anche se tutto il grasso fosse olio di palma, chi ne consumasse una porzione di
10 grammi, potrebbe ingerire al massimo 4 grammi di acidi grassi saturi.
Quindi, anche in questo caso una quantità piccola rispetto a quella massima
raccomandata. La conclusione è che un consumo moderato di prodotti contenenti
olio di palma, specialmente se non si abusa di alimenti animali, non è affatto
deleterio per la salute.
A me pare che la presunta
nocività dell’olio di palma sia una pagliuzza rispetto alla trave rappresentata
dalla nocività dei grassi contenuti nei prodotti animali. Pensi che una
porzione di 40 grammi di formaggio stagionato o una di 50 grammi di insaccati
possono arrivare a contenere 10 grammi di acidi grassi saturi. Basta combinarli
in un piatto per toccare la soglia che l’OMS raccomanda di non varcare. Senza
contare l’apporto di colesterolo di questa combinazione.
Sperando di avere fornito
informazioni utili la saluto cordialmente.
dott. Matteo Giannattasio”
Matteo Giannattasio
E' direttore scientifico di
Valore Alimentare. Medico e agronomo. E' stato docente del corso “Qualità degli
alimenti e salute del consumatore” all’Università di Padova e collabora con il
Servizio di Allergologia dell’Istituto dermatologico “San Gallicano” di Roma.
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