lunedì 14 aprile 2014

Volti di Ambanja, storie di coraggio quotidiano


Occorrono 36mila euro per riaccendere la luce all’ospedale di padre Stefano, una somma consistente, ma gli organizzatori, dal Rotaract, all’associazione Janine & Janet confidano nella generosità dei visitatori e associazioni da sempre vicini al progetto.
“Non è la prima volta – spiega Gianni Tassi – che organizziamo iniziative simili. In passato siamo riusciti a portare materiale di ogni genere per la scuola infermieri.
Alessandra è stata il motore dell’iniziativa, è lei che ci ha messi in contatto con padre Stefano, una persona che per chi crede è un santo, per tutti gli altri è un eroe.
Cappuccino, ha costruito con le sue mani l’ospedale e ogni giorno effettua da dieci a quindici interventi, di ogni genere. Dalla cataratta alla prostata”.
Giancarlo Gabbianelli è presidente dell’associazione Janine & Janet. “I fondi che raccogliamo – precisa Gabbianelli – vanno tutti in Madagascar. Non un euro serve a finanziare l’associazione”.
La storia dell’associazione è particolare, a cominciare dal nome: “Janine e Janette – ricorda Gabbianelli – sono due gemelline raccolte da padre Stefano, che sarebbero morte per inedia, pesavano otto etti l’una. Le ha salvate.
Oggi oltre all’ospedale c’è anche una scuola infermieri che porta il nome della città di Viterbo. Noi abbiamo sostenuto l’attività in Madagascar, grazie alla cofondatrice, capo ufficio stampa del comune, Alessandra Corsi, che ne è e non ho detto ne era, elemento motore su cui si uniformano le iniziative di tutti gli associati”.

Antonio Delli Iaconi oggi s’incrocia nuovamente con l’associazione in qualità d’assessore, ma in passato, in altri ruoli, ha già dato il suo sostegno. “Fa piacere – osserva Delli Iaconi – che si vada avanti e magari sarà bello rivederci tra un anno, anche in ruoli diversi, per constatare altri progressi”.
Il Rotaract ha dato il suo contributo all’iniziativa. “L’idea – spiega il presidente Carlo Mazzei è nata con Emanuele e Federico Usai. Una raccolta fondi che si è concretizzata con l’aiuto di Gianni Tassi.
Abbiamo parlato direttamente con padre Stefano ed è stato proprio lui a indicarci un obiettivo concreto, ricostruire l’impianto elettrico che si è bruciato”.
Federico Usai, giornalista, marito di Alessandra, ha visto crescere con lei questa storia. “Che va avanti – spiega Usai – serve però il contributo di tutti.
Un’operazione di cataratta costa un euro ed è un male endemico in Madagascar.
Padre Stefano le cura, ecco perché chiediamo un contributo. La sera dell’inaugurazione , con alcuni sponsor abbiamo organizzato un buffet.
Se quella sera i soldi che solitamente si spendono per un aperitivo andranno  per il progetto in Madagascar, sarà un bel gesto.

Trentaseimila euro sono tanti, noi forse non ci arriveremo, ma se anche altri ci aiuteranno, non è un traguardo impossibile”.
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Presentata questa mattina nella sala del Consiglio Comunale, dall’assessore Antonio Delli Iaconi, dal Presidente dell’associazione “Jannine et Janet Onlus” Giancarlo Gabbianelli, dal Presidente del Rotaract, Carlo Mazzei, da Gianni Tassi, autore del reportage fotografico e Federico Usai, giornalista e componente dell’Ass.ne la mostra “Madagascar: Volti di AMBANJA. Storia di coraggio Quotidiano”.

Mostra dedicata ad Alessandra Corsi, Capo Ufficio Stampa del Comune di Viterbo scomparsa qualche anno fa, ma che tanto ha dato per il progetto Ospedaliero e della scuola infermieristica di Padre Stefano in Madagascar.

L’associazione Janine e Janet Onlus vede la sua nascita nel 2008 ma già opera e si impegna sul territorio e non solo per le  attività di Padre Stefano Scarigella, con raccolte di beni e fondi da destinare all’opera del frate cappuccino in Madagascar per l’ospedale di Ambanja, ma anche per tutto il territorio circostante.

Già qualche anno prima della costituzione sociale dell’Associazione un gruppo di amici, tra cui Alessandra Corsi -  ricorda nel suo intervento commosso Tassi  -  partirono  da Viterbo  con alcuni container, uno con medicinali e materiali chirurgici e un’altro stracolmo di materiale edile per la ricostruzione di un edificio a Diego Suarez, luogo non tanto lontano da Ambanja , da destinare ad una scuola per Infermieri, materiale raccolto grazie a contributi che istituti bancari, privati, enti e fondazioni hanno donato.

Scuola poi fondata da Padre Stefano e dedicata alla “Città di Viterbo”e che oggi   già conta tantissimi diplomati infermieri.

Oltre alla scuola infermieri Padre Stefano ha costituito una casa famiglia dove vengono ospitati bambini in difficoltà e viene offerto loro oltre che vitto e alloggio anche l’istruzione.

Padre Stefano che ogni anno parte dal Madagascar per poi ritornarci con tutto o quasi quello che riesce a trovare per il buon andamento dell’ospedale che oggi conta quattro sale operatorie.

Giancarlo Gabbianelli nel suo intervento dice che con un euro al giorno un bambino riceve da mangiare e istruzione e per loro è davvero molto.

Solidarietà, questa è la parola magica che oggi la città di Viterbo abbraccia, solidarietà per una terra lontana e per l’opera di un frate cappuccino che tutto sta dando ma che oggi ha bisogno di noi della nostra grande generosità.

L’impianto elettrico dell’ospedale di Ambanja è tutto da rifare e occorrono più di 30 mila euro. Ecco il motivo della nascita e presentazione di Madagascar oggi , un reportage fotografico di Gianni Tassi.

L’appuntamento è fissato  dal 5 all’11  aprile quando le porte della Sala Regia di palazzo dei Priori si spalancheranno oltre che per vedere la mostra anche per raccogliere fondi.

I Viterbesi, che sono sempre stati  attenti e generosi operatori non possono mancare a questo appuntamento.

10 euro. Una cifra modesta che si traduce in 10 operazioni per eliminare la cataratta, malattia endemica in Madagascar. E’ solo un esempio di quello che, anche con una piccola donazione, si può fare per aiutare Padre Stefano Scaringella, frate cappuccino di Viterbo che da oltre 30 anni si dedica al popolo malgascio.

La raccolta fondi, lanciata dall’associazione viterbese Janine e Janet Onlus con il Rotaract, si propone quest’anno di reperire risorse per rifare l’impianto elettrico dell’ospedale Saint Damien di Ambanja.

Occorrono 36mila euro e, anche se l’Associazione non pensa di riuscire a raccogliere la somma totale, spera comunque che la generosità dei viterbesi possa dare una grande mano.

Per promuovere la raccolta fondi è stata organizzata la mostra “Madagascar: volti di Ambanja. Storie di coraggio quotidiano”. Un reportage fotografico in cui il giornalista e fotografo Gianni Tassi immortala e racconta tramite volti, scene di vita la storia del lavoro svolto in Madagascar da Padre Stefano. Dall’ospedale da lui costruito alla casa famiglia, alla scuola di formazione per infermieri “Città di Viterbo”.

E proprio della scuola parla l’assessore alla Cultura Antonio Delli Iaconi che ricorda: “Ho già avuto occasione di occuparmi, quando ero direttore di Confindustria, del Madagascar. Con il supporto delle aziende di Viterbo e provincia riuscimmo a raccogliere materiale da costruzione, sanitari e arredi vari da inviare a Padre Scaringella per realizzare la scuola”.

“Alcuni mesi fa – rammenta Carlo Mazzei, presidente del Rotaract – Emanuele Usai ci parlò dell’associazione Janine e Janet. Il Rotaract ha tra le proprie finalità la raccolta di fondi per sostenere situazioni di criticità cittadine, nazionali e internazionali. Così abbiamo unito le forze e, dopo aver parlato con Padre Stefano per capire le sue necessità, si è pensato all’organizzazione della mostra”.

Associazione Janine e Janet, perché è stato scelto questo nome? A spiegarlo è Giancarlo Gabbianelli, presidente e fondatore della Onlus. “Janine e Janet sono due gemelline, raccolte da Padre Scaringella, che stavano morendo di inedia. La dottrina animista malgascia ritiene i gemelli portatori di sventura e le due sorelline, abbandonate a loro stesse, pesavano 8 etti ciascuna”.

E Gabbianelli tiene anche a evidenziare che “i fondi raccolti vanno tutti in Madagascar, neanche un euro rimane nelle casse dell’associazione”.

Tra i cofondatori dell’Associazione Gianni Tassi che, dopo aver conosciuto Padre Stefano, scelse di fare il viaggio di nozze insieme alla moglie Sabrina Mechella proprio in Madagascar. Il viaggio divenne occasione per documentare anche l’incredibile operato del frate cappuccino viterbese. Istantanee che ora compongono la galleria fotografica che da venerdì 4 aprile sarà esposta presso la sala Regia di Palazzo dei Priori.

L’iniziativa in ricordo di Alessandra Corsi, giornalista scomparsa due anni fa. “Voglio ricordarla perché è capo ufficio stampa dell’associazione. Attenzione – sottolinea Tassi – ho detto è, non era, perché Alessandra è tuttora motore propulsore di tutte le nostre iniziative”.

E Tassi ringraziando Delli Iaconi “determinante per essere stato riferimento con le aziende viterbesi per la raccolta di materiali per costruire la scuola” riferisce anche del dono da parte di alcune imprese di gruppi elettrogeni, particolarmente importanti perché nell’area in cui opera Padre Stefano non c’è energia elettrica.

Federico Usai, marito di Alessandra oltre che giornalista e componente dell’associazione Janine e Janet, fornisce dettagli sulla mostra fotografica. “Venerdì 4 aprile alle 17,30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori si terrà l’inaugurazione, solo a inviti dietro piccola offerta. Pensiamo che 10 euro possa essere l’offerta minima. Sabato 5 l’apertura ufficiale della mostra, gli orari di ingresso saranno quelli del Comune - dalle 9 alle 19 -, che resterà in esposizione sino a venerdì 11 aprile”.

Usai si dichiara fiducioso nel sostegno delle associazioni di categoria “sicuramente ci daranno una mano nel raccogliere fondi. La storia continua e noi speriamo possa continuare anche in futuro”.

E conclude con una frase che Padre Scaringella ripete spesso: “Sarebbe bello che la gente venisse qui a vedere cosa abbiamo fatto”.

 

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