Occorrono 36mila euro per riaccendere la luce all’ospedale di
padre Stefano, una somma consistente, ma gli organizzatori, dal Rotaract,
all’associazione Janine & Janet confidano nella generosità dei visitatori e
associazioni da sempre vicini al progetto.
“Non è la prima volta – spiega Gianni Tassi – che organizziamo
iniziative simili. In passato siamo riusciti a portare materiale di ogni genere
per la scuola infermieri.
Alessandra
è stata il motore dell’iniziativa, è lei che ci ha messi in contatto con padre
Stefano, una persona che per chi crede è un santo, per tutti gli altri è un
eroe.
Cappuccino, ha costruito con le sue mani l’ospedale e ogni giorno
effettua da dieci a quindici interventi, di ogni genere. Dalla cataratta alla
prostata”.
Giancarlo Gabbianelli è presidente dell’associazione Janine &
Janet. “I fondi che raccogliamo – precisa Gabbianelli – vanno tutti in
Madagascar. Non un euro serve a finanziare l’associazione”.
La storia dell’associazione è particolare, a cominciare dal nome:
“Janine e Janette – ricorda Gabbianelli – sono due gemelline raccolte da padre
Stefano, che sarebbero morte per inedia, pesavano otto etti l’una. Le ha
salvate.
Oggi
oltre all’ospedale c’è anche una scuola infermieri che porta il nome della città
di Viterbo. Noi abbiamo sostenuto l’attività in Madagascar, grazie alla
cofondatrice, capo ufficio stampa del comune, Alessandra Corsi, che ne è e non
ho detto ne era, elemento motore su cui si uniformano le iniziative di tutti
gli associati”.
Antonio Delli Iaconi oggi s’incrocia nuovamente con l’associazione
in qualità d’assessore, ma in passato, in altri ruoli, ha già dato il suo
sostegno. “Fa piacere – osserva Delli Iaconi – che si vada avanti e magari sarà
bello rivederci tra un anno, anche in ruoli diversi, per constatare altri
progressi”.
Il Rotaract ha dato il suo contributo all’iniziativa. “L’idea –
spiega il presidente Carlo Mazzei è nata con Emanuele e Federico Usai. Una
raccolta fondi che si è concretizzata con l’aiuto di Gianni Tassi.
Abbiamo parlato direttamente con padre Stefano ed è stato proprio
lui a indicarci un obiettivo concreto, ricostruire l’impianto elettrico che si
è bruciato”.
Federico Usai, giornalista, marito di Alessandra, ha visto
crescere con lei questa storia. “Che va avanti – spiega Usai – serve però il
contributo di tutti.
Un’operazione
di cataratta costa un euro ed è un male endemico in Madagascar.
Padre Stefano le cura, ecco perché chiediamo un contributo. La
sera dell’inaugurazione , con alcuni sponsor abbiamo organizzato un buffet.
Se quella sera i soldi che solitamente si spendono per un
aperitivo andranno per il progetto in
Madagascar, sarà un bel gesto.
Trentaseimila
euro sono tanti, noi forse non ci arriveremo, ma se anche altri ci aiuteranno,
non è un traguardo impossibile”.
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Vi riportiamo
l’ultima lettera di padre Marino,
direttore del lebbrosario
Presentata
questa mattina nella sala del Consiglio Comunale, dall’assessore Antonio Delli
Iaconi, dal Presidente dell’associazione “Jannine et Janet Onlus” Giancarlo
Gabbianelli, dal Presidente del Rotaract, Carlo Mazzei, da Gianni Tassi, autore
del reportage fotografico e Federico Usai, giornalista e componente dell’Ass.ne
la mostra “Madagascar: Volti di AMBANJA. Storia di coraggio Quotidiano”.
Mostra
dedicata ad Alessandra Corsi, Capo Ufficio Stampa del Comune di Viterbo scomparsa
qualche anno fa, ma che tanto ha dato per il progetto Ospedaliero e della
scuola infermieristica di Padre Stefano in Madagascar.
L’associazione
Janine e Janet Onlus vede la sua nascita nel 2008 ma già opera e si impegna sul
territorio e non solo per le attività di Padre Stefano Scarigella,
con raccolte di beni e fondi da destinare all’opera del frate cappuccino in
Madagascar per l’ospedale di Ambanja, ma anche per tutto il territorio
circostante.
Già qualche
anno prima della costituzione sociale dell’Associazione un gruppo di amici, tra
cui Alessandra Corsi - ricorda nel suo intervento commosso
Tassi - partirono da Viterbo con
alcuni container, uno con medicinali e materiali chirurgici e un’altro
stracolmo di materiale edile per la ricostruzione di un edificio a Diego
Suarez, luogo non tanto lontano da Ambanja , da destinare ad una scuola per
Infermieri, materiale raccolto grazie a contributi che istituti bancari,
privati, enti e fondazioni hanno donato.
Scuola poi
fondata da Padre Stefano e dedicata alla “Città di Viterbo”e che
oggi già conta tantissimi diplomati infermieri.
Oltre alla
scuola infermieri Padre Stefano ha costituito una casa famiglia dove vengono
ospitati bambini in difficoltà e viene offerto loro oltre che vitto e alloggio
anche l’istruzione.
Padre
Stefano che ogni anno parte dal Madagascar per poi ritornarci con tutto o quasi
quello che riesce a trovare per il buon andamento dell’ospedale che oggi conta
quattro sale operatorie.
Giancarlo
Gabbianelli nel suo intervento dice che con un euro al giorno un bambino riceve
da mangiare e istruzione e per loro è davvero molto.
Solidarietà,
questa è la parola magica che oggi la città di Viterbo abbraccia, solidarietà
per una terra lontana e per l’opera di un frate cappuccino che tutto sta dando
ma che oggi ha bisogno di noi della nostra grande generosità.
L’impianto
elettrico dell’ospedale di Ambanja è tutto da rifare e occorrono più di 30 mila
euro. Ecco il motivo della nascita e presentazione di Madagascar oggi , un
reportage fotografico di Gianni Tassi.
L’appuntamento
è fissato dal 5 all’11 aprile quando le porte della Sala
Regia di palazzo dei Priori si spalancheranno oltre che per vedere la mostra
anche per raccogliere fondi.
I Viterbesi,
che sono sempre stati attenti e generosi operatori non possono
mancare a questo appuntamento.
10 euro. Una
cifra modesta che si traduce in 10 operazioni per eliminare la cataratta,
malattia endemica in Madagascar. E’ solo un esempio di quello che, anche con
una piccola donazione, si può fare per aiutare Padre Stefano Scaringella, frate
cappuccino di Viterbo che da oltre 30 anni si dedica al popolo malgascio.
La raccolta
fondi, lanciata dall’associazione viterbese Janine e Janet Onlus con il
Rotaract, si propone quest’anno di reperire risorse per rifare l’impianto
elettrico dell’ospedale Saint Damien di Ambanja.
Occorrono
36mila euro e, anche se l’Associazione non pensa di riuscire a raccogliere la
somma totale, spera comunque che la generosità dei viterbesi possa dare una
grande mano.
Per promuovere
la raccolta fondi è stata organizzata la mostra “Madagascar: volti di Ambanja.
Storie di coraggio quotidiano”. Un reportage fotografico in cui il giornalista
e fotografo Gianni Tassi immortala e racconta tramite volti, scene di vita la
storia del lavoro svolto in Madagascar da Padre Stefano. Dall’ospedale da lui
costruito alla casa famiglia, alla scuola di formazione per infermieri “Città
di Viterbo”.
E proprio
della scuola parla l’assessore alla Cultura Antonio Delli Iaconi che ricorda:
“Ho già avuto occasione di occuparmi, quando ero direttore di Confindustria,
del Madagascar. Con il supporto delle aziende di Viterbo e provincia riuscimmo
a raccogliere materiale da costruzione, sanitari e arredi vari da inviare a
Padre Scaringella per realizzare la scuola”.
“Alcuni mesi
fa – rammenta Carlo Mazzei, presidente del Rotaract – Emanuele Usai ci parlò
dell’associazione Janine e Janet. Il Rotaract ha tra le proprie finalità la
raccolta di fondi per sostenere situazioni di criticità cittadine, nazionali e
internazionali. Così abbiamo unito le forze e, dopo aver parlato con Padre
Stefano per capire le sue necessità, si è pensato all’organizzazione della
mostra”.
Associazione
Janine e Janet, perché è stato scelto questo nome? A spiegarlo è Giancarlo
Gabbianelli, presidente e fondatore della Onlus. “Janine e Janet sono due
gemelline, raccolte da Padre Scaringella, che stavano morendo di inedia. La
dottrina animista malgascia ritiene i gemelli portatori di sventura e le due
sorelline, abbandonate a loro stesse, pesavano 8 etti ciascuna”.
E
Gabbianelli tiene anche a evidenziare che “i fondi raccolti vanno tutti in
Madagascar, neanche un euro rimane nelle casse dell’associazione”.
Tra i
cofondatori dell’Associazione Gianni Tassi che, dopo aver conosciuto Padre
Stefano, scelse di fare il viaggio di nozze insieme alla moglie Sabrina
Mechella proprio in Madagascar. Il viaggio divenne occasione per documentare
anche l’incredibile operato del frate cappuccino viterbese. Istantanee che ora
compongono la galleria fotografica che da venerdì 4 aprile sarà esposta presso
la sala Regia di Palazzo dei Priori.
L’iniziativa
in ricordo di Alessandra Corsi, giornalista scomparsa due anni fa. “Voglio
ricordarla perché è capo ufficio stampa dell’associazione. Attenzione –
sottolinea Tassi – ho detto è, non era, perché Alessandra è tuttora motore
propulsore di tutte le nostre iniziative”.
E Tassi
ringraziando Delli Iaconi “determinante per essere stato riferimento con le
aziende viterbesi per la raccolta di materiali per costruire la scuola” riferisce
anche del dono da parte di alcune imprese di gruppi elettrogeni,
particolarmente importanti perché nell’area in cui opera Padre Stefano non c’è
energia elettrica.
Federico
Usai, marito di Alessandra oltre che giornalista e componente dell’associazione
Janine e Janet, fornisce dettagli sulla mostra fotografica. “Venerdì 4 aprile
alle 17,30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori si terrà l’inaugurazione,
solo a inviti dietro piccola offerta. Pensiamo che 10 euro possa essere
l’offerta minima. Sabato 5 l’apertura ufficiale della mostra, gli orari di
ingresso saranno quelli del Comune - dalle 9 alle 19 -, che resterà in
esposizione sino a venerdì 11 aprile”.
Usai si
dichiara fiducioso nel sostegno delle associazioni di categoria “sicuramente ci
daranno una mano nel raccogliere fondi. La storia continua e noi speriamo possa
continuare anche in futuro”.
E conclude
con una frase che Padre Scaringella ripete spesso: “Sarebbe bello che la gente
venisse qui a vedere cosa abbiamo fatto”.
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