Non troppo
lontana dalle più famose Nosy Be e Nosy Mitsio, Antsiranana, detta Diego
Suarez, è meta ogni anno di migliaia di turisti che amano la natura e i grandi
spazi. Antico distaccamento francese, dall’architettura coloniale, sorge su una
splendida baia di 156 km, seconda solo a quella di Rio de Janeiro.
Raggiungiamo
Diego Suarez, ultima tappa del nostro viaggio in Madagascar, da Nosy Be con una
speed boat che in meno di 2 ore (circa 10€) ci ha portato al porto di Ankify e
da lì con un taxi brousse fino a Diego Suarez (250 km). I pochi giorni che
restano prima di ritornare in Italia, non sono certo abbastanza per scoprire
tutte le meraviglie della regione, paradiso di sub e velisti: la Baia di
Sakalava sulla costa orientale; la Riserva speciale di Ankarana, paesaggio
lunare e selvaggio che si estende per 200 kmq e risale a oltre 400 milioni di
anni, famosa per le formazioni rocciose calcaree a forma di guglia, i Tsingy;
il Parco nazionale Montagna d’Ambra, massiccio vulcanico tra i più visitati del
Nord del Madagascar; e tanto altro ancora…
Così ci
dedichiamo alle bellissime spiagge di cui Diego è contornata. La più facile da
raggiungere è Ramena, villaggio di pescatori abbracciato da palme di cocco (a
soli 20 km, collegata con numerosi taxi). La spiaggia è l’ideale in agosto
perché in posizione riparata dai forti venti. Ci dedichiamo a un dolce far
niente in compagnia degli abitanti di Diego, che la raggiungono nel fine
settimana. Lungo la strada, in Boulevard Duplex, è d’obbligo una sosta per
ammirare il panorama su Nosy Lonja, simbolo di Diego e di tutta la baia, meglio
conosciuta come Pan de Sucre, per la forma che ricorda la più imponente
montagna del porto di Rio in Brasile; è off limits per noi stranieri in quanto
isolotto fady (tabù), riservato alle cerimonie fijoroana che evocano gli
antenati.
Mar di
smeraldo, Diego Suarez Organizziamo poi un’escursione in barca a Sakalava, più
difficilmente raggiungibile e quindi meno frequentata, ma certamente non meno
bella. Un’ampia laguna aperta al vento e adatta agli amanti del surf, che
insieme alle baie deserte e remote dei Piccioni e delle Dune viene chiamata
l’area delle Tre Baie.
L’indomani
con l’aiuto di Adelio, un amico italiano che gestisce con la moglie malgascia
il ristorante/albergo La Rosticceria (in rue Colbert al 47), ci spostiamo in
barca nella splendida laguna Mare di Smeraldo fuori dalla baia di Diego. Ci
auguriamo che il mare sia calmo abbastanza per lo snorkeling tra le splendide
barriere coralline (desiderio che raramente sarà esaudito se come noi
visiterete il paese in agosto, informazione che difficilmente si legge nelle
guide). E infatti niente snorkeling, ma ci “accontentiamo” di una giornata di
sole e relax su una stupenda spiaggia di sabbia fine, mangiando pesce alla
griglia pescato al momento, in riva a un mare che è davvero color smeraldo
intenso, da far invidia ai migliori colori tropicali. Un degno saluto a questo
paese così ricco e vario, un’isola che ci ha lasciato la voglia di tornare per
nuovi itinerari, magari in altre stagioni, quando è capace di offrire colori ed
emozioni sempre diversi.
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