A seguito dell'intervento militare russo in Crimea, si è
parlato di minacce di sanzioni economiche [fr, come i link seguenti, salvo
diversa indicazione] volte a penalizzare il governo di Vladimir Putin. La Casa
Bianca ha già annunciato l'interdizione dell'ingresso sul territorio
statunitense e il congelamento dei beni di esponenti vicini al Cremlino, mentre
l'Unione Europea studia delle misure analoghe.
D'altra parte, la questione dell'efficacia di tali sanzioni
resta aperta. In effetti, le misure adottate come sanzioni economiche nei
confronti di quei paesi che non rispettano lo stato di diritto sono ben note
nel continente africano. Ad esempio la Repubblica Centrafricana, il Mali, la
Mauritania e il Madagascar sono stati oggetto di tali misure nel corso dello
scorso anno, in seguito all'instaurazione di nuovi regimi politici seguiti a
dei colpi di stato. Questi stati hanno conosciuto severe difficoltà per uscire
dall’impasse politica e riguadagnare la loro posizione tra le altre nazioni. Le
sanzioni economiche hanno influenzato il ritorno verso l'ordine costituzionale?
Christian Chavagneux, vice capo redattore di Alternatives
Economiques ricorda il motivo per cui è difficile applicare sanzioni economiche
efficaci:
Enfin, les leçons de l’histoire font douter de
l’efficacité de sanctions économiques. Rappelons-nous que le boycott militaire
de l’Afrique du Sud de l’apartheid ne l’a jamais empêché d’acheter des armes,
que les campagnes de désinvestissements et les boycotts de produits de
consommation n’ont pas fait s’effondrer sa classe dirigeante et que les grandes
banques y sont largement toujours resté présentes.
Infine, le lezioni della storia pongono il dubbio circa
l'efficacia delle sanzioni economiche. Ricordiamoci che l'embargo militare al
Sudafrica non ha impedito al paese di comprare armi, che le campagne di ritiro
degli investimenti e il boicottaggio dei beni di consumo non hanno fatto cadere
la sua classe dirigente, e che le grandi banche sono sempre rimaste presenti.
Il caso
del Madagascar
Al Madagascar le sanzioni economiche sono state imposte in
seguito alla presa di potere di Andy Rajoelina, avvenuta nel marzo 2009 con
l'appoggio di una fazione delle forze armate. In seguito alla sospensione degli
accordi commerciali con gli Stati Uniti, nel quadro dell’African Growth and
Opportunity Act (AGOA) e degli aiuti della Commissione Europea e delle diverse
agenzie di sviluppo, il PIL del paese è crollato rapidamente, per raggiungere
il livello più basso dal 2002.
le PIB de Madagascar entre
2001 et 2011 - Domaine public
Il PIL del Madagascar dal 2001 al 2011 – Immagine di Dominio
pubblico
L'economista William Easterly, in relazione alla sospensione
dell'AGOA, commentò che le sanzioni non penalizzano i dirigenti colpevoli, ma
le popolazioni già fragili [en]:
Gli Stati Uniti hanno interrotto l'applicazione dell'AGOA
nel dicembre 2013 e reintrodotto dazi fino al 34% sulle importazioni. Ora si
iniziano a vedere gli effetti di queste sanzioni nell'economia formale e
informale:
Alcune fabbriche sono state chiuse e si sono avute perdite
di posti di lavoro.
Una accresciuta concorrenza tra i commercianti di strada,
pochi gli operai che hanno perso il lavoro si sono reimpiegati come
commercianti al dettaglio.
Effetti negativi sulle attività produttive dei paesi vicini
(Mauritius, Swaziland, Lesotho, Sudafrica) collegate all'economia del
Madagascar.
D'altra parte non sono stati ravvisati gli effetti
desiderati, quali un accordo per la spartizione del potere o l'introduzione di
una governance democratica da parte del governo di Rajoelina.
Gli eventi seguenti hanno dato ragione a Easterly. Il
Madagascar langue in una profonda crisi economica, ma i responsabili della
crisi politica non ne sono affetti e restarono in carica per 5 anni dopo il
colpo di stato. Mentre nuovi mezzi 4×4 venivano distribuiti a circoli di
privilegiati, la maggior parte della popolazione conosceva un rapido
impoverimento, tanto che nel 2013 il 90% dei malgasci viveva con meno di due
dollari al giorno.
Le sanzioni economiche seguite all'intervento militare in
Mali
Dopo la presa di potere da parte del Capitano Sanogo [it] e
dei suoi uomini, la comunità internazionale ha immediatamente annunciato
l'approvazione di sanzioni e la sospensione degli aiuti allo sviluppo destinati
al Mali. La situazione è peggiorata rapidamente, con la secessione del nord del
paese, ad opera di gruppi ribelli e l'intervento militare internazionale [it], guidato
dalla Francia.
Distribuzione di generi alimentari ai rifugiati del Mali –
via wikimédia commons CC-BY-NC
Il rapporto finale del UNDP e del Ministero delle azioni
umanitarie del Mali sugli impatti della crisi, non pone dubbi in merito agli
effetti negativi delle sanzioni sull'economia e sulla dipendenza del paese
dagli aiuti allo sviluppo:
Le sanzioni economiche si caratterizzano per due fattori: da
un lato per la sospensione degli aiuti allo sviluppo forniti nell'ambito dei
partenariati tecnici e finanziari, e dall'altra per l'embargo economico imposto
dalla CEDEDO (Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale) [it].
La manifestation des
conséquences de ces évènements a été perçue à travers les aspects suivants :
- la suspension de la coopération
avec les partenaires ;
- la baisse de l’activité
(investissement, production, bancaire, commerciale, import/export, inflation) ;
- la détérioration du
pouvoir d’achat des populations à travers la hausse de l’indice des prix à la
consommation, la dégradation de la confiance des agents économiques
(incertitudes) ;
- la baisse des recettes
budgétaires (révision du budget, etc… ) ;
- la baisse des dépenses en
faveur des secteurs sociaux (CSCRP, OMD, etc.).
[..] Un des enseignements
clés de la crise politique et sécuritaire réside dans la très grande dépendance
du Mali vis-à-vis de ses relations extérieures. [..]
Le conseguenze di questi eventi sono state percepite
attraverso i seguenti aspetti:
- la sospensione della cooperazione con i partner;
- La riduzione dell'attività economica;
- La riduzione del potere d'acquisto della popolazione;
- Il peggioramento del bilancio pubblico;
- La riduzione della spesa sociale;
[..] Una delle chiavi di lettura fondamentali della crisi
politica e di sicurezza risiede nella grande dipendenza del Mali alle sue
relazioni internazionali. [..]
Una volta ancora, le sanzioni adottate hanno penalizzato una
popolazione locale già debole e non hanno avuto effetti significativi nel
favorire un ritorno allo stato di diritto, considerato che per riportare
l'ordine è stato necessario intervento militare straniero.
Pare che la comunità internazionale abbia tratto alcuni
insegnamenti da questi avvenimenti. Le misure recentemente proposte sembrano
mirate soprattutto verso le personalità ritenute responsabili di una
determinata condotta, come testimoniano le sanzioni proposte contro la Russia.
Alcune domande rimangono comunque senza risposte, per quanto
riguarda l'applicazione di sanzioni per certi paesi. Gli interessi economici
dei paesi sembrano essere un fattore non trascurabile negli orientamenti che la
comunità internazionale assume nel decidere l'applicazione di sanzioni
economiche.
Articoli correlati
Già quando si muovono i primi passi in questo Paese, si avverte tutta la sua essenza respirando gli inconfondibili profumi di ylang ylang, di caffè e di vaniglia di cui è intrisa l'atmosfera
Nessun commento:
Posta un commento