In
Madagascar, lavorare la latta o lo stagno significa in pratica riciclare tutto
ciò che di metallo si trova in giro. “Nulla si perde, nulla si crea, tutto si
trasforma": la frase di Lavoisier qui trova la sua dimostrazione pratica.
Nelle mani degli abili artigiani malgasci, le lattine di birra o del latte
condensato si trasformano in piccole automobili, moto, camioncini o nei
caratteristici taxi-brousse.
Sono
gli stessi oggetti che si trovano in splendidi negozi europei, ma che possono
essere acquistati con facilità nei laboratori sparsi nel paese, nella capitale
o nel circuito artigianale di Antsirabe.
Un
esempio interessante di applicazione delle tecniche tradizionali di lavorazione
del metallo a un’operazione di grande valore sociale è il laboratorio la
Ferronnerie d'Art di Violette e Dieudonné.
Nella
parte orientale di Antananarivo, nel quartiere di Mandroseza, troviamo la
bottega di ferro battuto gestita dalla coppia malgascia. Violette e Dieudonné
hanno cominciato la propria attività più di 20 anni fa con una decina di operai
nel piccolo laboratorio ereditato dalla famiglia. Oggi più di 450 persone
lavorano nell’officina: sono uomini e donne ai margini della società malgascia
ed integrati nel progetto che si pone il fine di sconfiggere la povertà e la
disperazione.
Violette
e Dieudonné accolgono senza distinzione disabili, disadattati, ex detenuti, ex
tossicodipendenti o le donne sole con i loro figli, offrendo un compenso e 3
pasti al giorno.
Questo
consente agli operai di mantenere la famiglia, curare ed educare i figli, e
soprattutto di ritrovare il rispetto di se stessi.
I
ricavi dalla vendita di oggetti d'arte vengono reinvestiti nell’azienda e nel
progetto.
La
visita al laboratorio è toccante e impressionante: immaginate oltre 400 persone
dotate di martelli, saldatori, scalpelli che lavorano lamiere, riciclano vecchi
barattoli usati, battono e tagliano metalli, realizzando splendidi oggetti
decorativi o per l’arredamento (lampade, specchi, candelabri).
È un
appuntamento da non mancare durante una visita nella capitale, una lezione di
vita e di condivisione in cui ognuno raccoglie i frutti del proprio lavoro.
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