lunedì 28 aprile 2014

Gli atolli delle Meraviglie

Europa e Bassas da India, tra territorio di riproduzione della tartaruga verde e il rifugio per i giovani squali delle Galápagos

Europa e Bassas da India, due piccole isole incastonate tra il Madagascar e il continente africano, celano un tesoro inaspettato: una è territorio di riproduzione della tartaruga verde; l'altra un rifugio per i giovani squali delle Galápagos.
Stretta nell'abbraccio di un maschio, una femmina di tartaruga verde scivola nelle acque cristalline dell'atollo di Europa, sito riproduttivo di vitale importanza per questa specie a rischio.
Immaginate due massi che danzano; l'accoppiamento tra le tartarughe verdi potrebbe essere descritto così. È un po' come vedere due giganteschi lottatori di sumo avvinghiati uno all'altro che nuotano placidi nelle acque cristalline di un reef, una barriera corallina come quella che circonda Europa, isola al largo delle coste sudoccidentali del Madagascar dove si riuniscono ogni anno oltre 10 mila femmine di tartaruga verde per accoppiarsi e poi deporre le loro uova sulla terraferma.
La strategia riproduttiva delle tartarughe verdi si potrebbe definire come una sorta di "accoppiamento competitivo". Anziché sprecare preziose energie a combattere o difendere un territorio, i maschi concentrano i loro sforzi nella ricerca di una femmina solitaria, oppure nell'interruzione di un rapporto in corso.


 I maschi di tartaruga verde hanno robuste unghie sulle pinne e la coda con le quali si aggrappano al carapace delle femmine durante l'accoppiamento. Gli altri però cercano di sloggiarli dal loro appiglio, urtandoli e mordendoli, ferendo in molti casi sia il maschio sia la femmina in amore.
A volte un individuo con un tasso ormonale troppo alto arriva ad attaccarsi al guscio di un maschio già avvinghiato a una femmina. «Sforzo del tutto inutile per il maschio numero due», spiega il biologo marino Wallace J. Nichols, a cui è capitato di osservare fino a quattro maschi uno sopra l'altro. «Con tartarughe da 180 chili l'una, poi, diventa un numero da circo», sottolinea.
Il circo delle tartarughe marine di Europa è però uno spettacolo raro per gli occhi umani. L'isola è una riserva naturale, e le sue acque sono protette. Come la sua vicina, Bassas da India, circa 110 chilometri a nord-ovest, fa parte delle cosiddette Isole Sparse, cinque schegge di terra che circondano il Madagascar come altrettante lune. Retaggio del potente impero coloniale francese, su di esse sventola ancora il tricolore delle Terre Australi e Antartiche Francesi.

Nonostante portino il nome delle isole che ispirarono a Darwin la teoria dell'evoluzione, gli squali delle Galápagos si trovano in tutti i reef tropicali del mondo. La laguna protetta di Bassas da India ne ospita un gran numero, tanto che si ipotizza che possa essere una nursery di squali delle Galápagos.
Sebbene contestata dal Madagascar e da altri stati, la sovranità francese in questo caso risulta strategica. La superficie totale delle Isole Sparse è di soli 44 km2, ma le loro zone economiche esclusive coprono complessivamente un'area 15 mila volte più ampia; una fetta di oceano grande oltre il doppio dell'Italia. La Francia impedisce la pesca illegale e il bracconaggio delle tartarughe, svolgendo un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità di queste isole. Su alcune delle Isole Sparse (Europa è tra queste) sono presenti guarnigioni militari e gendarmeria, e le loro acque sono pattugliate da navi militari.
Europa e bassas da india sono molto vicine tra loro, entrambe al centro del Canale del Mozambico, ma sono anche molto diverse. Europa è ricoperta di sterpaglia, e oltre alle tartarughe ospita milioni di uccelli nidificanti. Bassas invece è un atollo appena visibile sul pelo dell'acqua al centro del quale si trova una laguna grande quanto Manhattan popolata da squali. Entrambe le isole sono tra gli ultimi esempi di ecosistemi integri dell'Oceano Indiano occidentale, santuari della natura nel mezzo di un mare saccheggiato. «Viste dalla superficie sembrano insignificanti», dice il biologo marino Thomas Peschak, autore delle foto di questo articolo. «Ma quando ti immergi nelle loro acque rimani viziato per il resto della vita».
Fonte: www.nationalgeographic.it 
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