La descrizione di questo tour
è un esempio per chi vuole veramente vedere questa Isola Rossa, ha la durata di
un mese, ma è veramente completo. È consigliata la lettura sia a coloro che
desiderano visitare questo paese e anche a coloro che lo hanno già visitato per
scoprire quello che si sono persi.
Viaggio on the road su
piste nelle zone occidentali e del Sud e poi la discesa del fiume Tsiribihina
in barca.
Visitato l’Altipiano Centrale, zona Sud e Sudovest
Durata del tour 1 mese
Erano ormai alcuni anni che desideravamo vedere il Madagascar,
per molti motivi non eravamo mai riusciti ad organizzate la vacanza.
Fortunatamente quest’anno ce l’abbiamo fatta.
Per organizzare questo tour ci siamo letti decine di diari di
viaggio pubblicati sul sito di Turisti per Caso, tutto il Lonely Planet, il
volume “Tre mesi di Viaggio nell’Isola Rossa” di Claire e Reno Marca, il volume
n° 203 di Meridiani sul Madagascar, la giuda Madagascar dell’Editrice DUMONT e
studiato i vari programmi di viaggio in Madagascar di vari Tour Operator.
Alla fine abbiamo imbastito un nostro programma della durata di
un mese per vedere la parte sud dell’isola.
Dai vari diari di viaggio di Turisti per Caso abbiamo rilevato i
nominativi degli Autisti/Guide con fuoristrada che hanno accompagnato gli
autori dei diari dai quali veniva anche evidenziato la capacità,
l’affidabilità, l’efficienza degli stessi.
Abbiamo inviato il nostro programma ai diversi Autisti/Guida con
la richiesta di costo del tour, ci hanno risposto quasi tutti e dopo una
valutazione abbiamo scelto, Mr. Mahery Rajaona (e-mail: maheryt@yahoo.fr) che
ha suggerito alcune modifiche al nostro programma per ottimizzare i percorsi,
siamo stati veramente fortunati con questa scelta.
Mr. Mahery si è dimostrato una persona simpatica, onesta,
veramente efficiente, bravo autista , appassionato del suo lavoro e anche
competente come guida,per noi è stato il massimo su tutto.
Per tutte le tappe del tour ci ha suggerito e prenotato gli
Hotel e ci ha organizzato la discesa del fiume Tsiribihina in barca.
1° Giorno
Viaggio da Milano, via Parigi per Antananarivo con arrivo alle
4.30 del giorno successivo.
I voli aerei sono stati prenotati da noi con Air Madagascar per
poter ottenere gli sconti sui due voli interni.
Debbo dire che è stata una buona scelta perché il volo
intercontinentale è stato confortevole (con un buono spazio tra i sedili) ed i
pasti serviti erano buoni.
Ci fermiamo circa due ore presso la casa della nostra guida per sistemare
le carte del contratto, per un caffè e poi partiamo direttamente per il tour.
2°
GIORNO DA ANTANANARIVO AD
ANTSIRABE – KM 180
Abbiamo attraversato Tana il mattino presto (5.30) ma il
traffico era già caotico con moltissima gente per le strade, direzione Sud
sulla RN 7.
Tana e tutta la zona centrale del Madagascar sono su un
altipiano che va da circa 1000 mslm fino ai 1500 mslm di Tana.
L’altipiano è molto bello con moltissime risaie e terrazzamenti,
bei villaggi con case in muratura, lungo il fiume moltissime fornaci per la
cottura dei mattoni, molte donne che lavano i panni e li stendono nei prati
formando bellissime chiazze multicolori.
Attraversando i vari villaggi, lungo la strada, vediamo
moltissimi banchi per la vendita dei loro prodotti artigianali, della verdura e
della frutta da loro prodotta.
Arriviamo ad Antsirabe alle 12.00, Mahery ha prenotato
l’alloggio presso l’Hotel Green Park con dei bei bungalow grandi e puliti, il
tutto in un parco con 2 laghetti, belle piante e molti fiori.
Pranziamo in Hotel con ottimi piatti tipici malgasci.
Alle 16.00 andiamo a vedere i laghi Andraivabe e Tritiva, niente
di particolare.
Ceniamo in Hotel, ottima cena. Anche il ristorante si è rivelato
buono
3°
GIORNO - DA ANTSIRABE AD AMBOSITRA – KM 90
Visita al mercato per l’acquisto della frutta che ci servirà per
mezzogiorno (abbiamo spiegato a Mahery che noi a mezzogiorno non pranziamo,
preferiamo mangiare un po’ di frutta e cenare bene alla sera).
Andiamo poi a vedere gli artigiani che lavorano le pietre, i corni
di Zebù, fanno i ricami e le miniature di macchine, moto e biciclette ricavate
dalle lattine delle bibite; abbiamo già iniziato ad acquistare alcuni souvenir
che ci trascineremo per tutto il viaggio.
Partiamo per Ambositra, sempre sulla RN 7, il percorso è
diverso, ora ci sono montagne, pinete, rocce, terreni rossi, nelle valli
bellissime risaie che sembrano ricami nel terreno.
Le case tutte in muratura o fango sono rosse, piene di bimbi, la
gente è sorridente.
Arriviamo ad Ambositra verso le 15.00, prendiamo alloggio presso
l’Hotel des Artigianes, molto carino, pulito, le strutture,i rivestimenti e
l’arredamento è tutto in legno intagliato e intarsiato, le camere sono
spaziose.
Usciamo per visitare l’artigianato del legno dove vengono fatte
belle sculture e bellissimi intarsi.
Ceniamo in Hotel, il ristorante è ottimo.
4°
GIORNO DA AMBOSITRA AD FIANARANTSOA – KM140
Passiamo al mercato per l’acquisto della solita frutta.
Partiamo sempre sulla RN 7, dopo circa 1,5 ore di viaggio
arriviamo al villaggio della tribù dei Zafimaniry, qui le case sono tutte in
legno, le porte e finestre sono tutte decorate e intagliate, la povertà è
tanta, i bimbi sono sporchi. Rispetto a quanto visto finora è una tribù
completamente separata dal contesto.
Proseguiamo, il paesaggio è sempre bellissimo, il colore rosso
prevale su tutto.
Arriviamo a Fianarantsoa
a fine pomeriggio, andiamo subito ad acquistare i biglietti di prima classe del
treno per Manakara del giorno successivo.
Prendiamo alloggio presso l’Hotel Zomatel, la camera è molto
piccola e spoglia.
Andiamo a cenare al Ristorante Panda, la cena è ottima.
5°
GIORNO - DA FIANARANTSOA A MANAKARA IN TRENO – KM 170
Treno alle ore 7.00, Le carrozze sono in condizioni disastrose,
tutti i sedili lerci, strappati, con buchi, ma la partenza è puntuale (questo
treno è famoso per la mancanza di puntualità e per i guasti), attraversiamo
moltissimi villaggi, risaie, foreste piantagioni di tè.
Il treno si ferma in tutti i villaggi, all’arrivo del treno
tutto il villaggio si accalca attorno ci sono sempre tanti bimbi, venditrici di
frutta, molti piatti di pesce e altra roba fritta, in alcuni villaggi vendevano
anche dei bei gamberoni di fiume cotti.
Sul treno salivano e scendevano persone con le cose più
disparate, dalle fascine di legna alle ceste di frutta, verdura, patate,
galline ecc… e tutti mangiavano in continuazione.
Il viaggio è durato 12 ore, molto lungo, sul treno non esiste
illuminazione e l’ultimo tratto è stato tutto al buio, ma questa volta il treno
è arrivato puntuale alle 19.00 a Manakara, anche qui la stazione è al buio
totale.
Fuori c’era Mahery ad attenderci, ci ha portati fuori Manakara
all’Hotel Les Delicies, la camera è molto grande, dalla doccia esce acqua
giallastra.
Abbiamo cenato al ristorante dell’Hotel in centro a Manakara, la
cena con aragosta è stata ottima.
Anche qui c’è tanto buio ovunque, non ci rendiamo conto di dove
siamo, lo scopriamo il mattino successivo che siamo ai bordi di una bella
laguna.
6°
GIORNO - DA MANAKARA A RANOMAFANA – KM 150
Alle 7.00 ci rechiamo al mercato di Manakara per l’acquisto
della frutta ma troviamo solo banane e in una pasticceria dei pasticcini
Partenza per il Parco di Ranomafana, durante il percorso
acquistiamo della frutta.
Il panorama è sempre molto vario, ci sono moltissime palme del
viaggiatore e folta vegetazione, montagne, colline, fiumi con dentro sempre
molti bambini.
Arriviamo alle 15.30, prendiamo alloggio presso l’Hotel Sokele
de La Mania, tutti bungalow, belli, puliti.
Usciamo alle 17.30 con Mahery e una guida per vedere i lemuri
notturni (lemure topo), i camaleonti e le rane, belli e interessanti.
Ritorniamo in Hotel, ceniamo a lume di candela, mangiamo
gamberoni di fiume, cena ottima.
7°
GIORNO - DA RANOMAFANA AD AMBALAVAO – KM 100
Alle 7.00 partenza per un giro nel Parco di circa 4 ore con
guida, la foresta è molto fitta, vediamo non molto bene diverse varietà di
lemuri perché sono tutti in alto sulle altissime piante e vari bei camaleonti.
Ritorniamo a Fianarantsoa, ci fermiamo per la pausa pranzo poi
in macchina facciamo un giro della città visitando la parte vecchia, siamo
saliti al belvedere per ammirare il panorama di tutta la città.
Si riparte per Ambalavao, durante il percorso abbiamo visitato
gli artigiani che lavorano il Sisal dal quale vengono estratte lunghe fibre
usate per produrre corde e altri manufatti.
Ci siamo poi fermati presso gli artigiani che producono e
lavorano la seta. Qui il baco viene tagliato poi fatto bollire, la seta viene
poi staccata dal baco e filata a mano sulle ginocchia.
I manufatti prodotti sono veramente belli.
Ad Ambalavao prendiamo alloggio all’Hotel Buganvillee, bello,
pulito e ha un ottimo ristorante dove abbiamo cenato.
8° GIORNO - DA
AMBALAVAO A RANOHIRA – KM210
Partenza alle 7.30 per la visita ai laboratori artigiani della
produzione della carta che viene ricavata dalla lavorazione della corteccia di
una pianta locale.
I prodotti sono cartelline, buste, carta da scrivere quadri
ecc... sono veramente belli.
Siamo poi partiti alla volta del Parco dell’Ania dove abbiamo
finalmente visto da vicino i lemuri che si muovevano in terra con i cuccioli
aggrappati alla mamma.
Siamo ripartiti per Ranohira, il percorso è veramente bello,
dall’altipiano a quota 1200 mslm si scende a quota 300 mslm per poi risalire a
800mslm.
Durante la discesa la vegetazione cambia completamente, dai
terreni fertili dell’altipiano si passa ai terreni brulli e rocciosi con la
vegetazione tutta gialla e secca e ogni tanto si vede qualche villaggio
mimetizzato nell’ambiente circostante.
Si risale a 800 mslm, vediamo una grande pianura brulla e in
gran parte bruciata perché la vegetazione secca viene incendiata per fare
ricrescere l’erba dei pascoli per gli Zebù nella stagione delle piogge.
Arrivati a Ranohira prendiamo alloggio all’Hotel Orchidea, buono
e con camere grandi.
Alle 16.45 partiamo con Mahery per vedere il tramonto del sole
alla Finestra dell’Isalo. Si tratta di una roccia forata attraverso la quale si
vede il sole tramontare, ma la cosa più bella è la colorazione delle rocce
durante il tramonto.
Ceniamo al ristorante dell’Hotel, anche qui il ristorante è
discreto.
9°
GIORNO - VISITA DEL PARCO DELL’ISALO
Alle 6.30 andiamo al mercato per acquistare la frutta e l’acqua
necessari per la giornata nel parco.
Alle 7.00 incontriamo Coco, la nostra guida, paghiamo l’ingresso
poi partiamo in macchina per l’avvicinamento all’ingresso del Parco.
Ci incamminiamo con destinazione Piscina Naturale, poi per il
Belvedere, durante il percorso dentro un’oasi di verde ai lati si ergono pareti
di arenaria erosa in modo incredibile dagli agenti atmosferici e dagli svariati
colori.
In alto negli anfratti delle pareti la locale tribù dei Bara
rica le tombe per i loro morti che poi chiudono con un muro di sassi
Arrivati al belvedere vediamo un profondo canyon con una fitta
vegetazione, scendiamo fino ad un torrente e proseguiamo il percorso in un
sentiero lungo il torrente e arriviamo al campeggio, proseguiamo fino alla
Piscina Azzurra e alla Piscina Nera.
Decidiamo di fare un bagno ristoratore nella Piscina Azzurra,
l’acqua è abbastanza fredda ma dopo il caldo avuto durante il percorso è
veramente un piacere.
Ritorniamo per andare alla cascata, salita abbastanza ripida con
gradini scolpiti nella roccia, la cascata è piccola ma cade in una grande pozza
che è veramente suggestiva.
Durante il percorso abbiamo visto da vicino vari tipi di Lemuri,
alle 15.30 arriviamo al parcheggio.
Rientro in Hotel e cena al ristorante dell’Hotel
10°
GIORNO - DA RANOHIRA A TULEAR – KM 240
Alle 7.00, andiamo al mercato per l’acquisto della frutta, partenza
alle 8.00, il percorso è un continuo saliscendi, il paesaggio brullo,
incrociamo molte mandrie di Zebù dirette al mercato e vediamo i primi Baobab.
Prima di arrivare a Tulear visitiamo l’Arboretum, è un Giardino
Botanico dove è stata ricostruita la Foresta Spinosa caratteristica di tutta la
zona Sud del Madagascar.
Nel Giardino abbiamo visto diversi camaleonti e l’Uccello del
Paradiso con le piume dai bellissimi colori.
Arriviamo a Tulear, molto caotica, tantissima gente, tantissimi
pous-pous.
Prendiamo alloggio presso l’Hotel Chez Alain, tutti bungalow
molto belli, grandi e puliti.
Andiamo con Mahery a visitare Tulear, ci fermiamo da Giancarlo
(un italiano che ha aperto un ristorante a Tulear) a prendere una buonissima
spremuta di frutta poi passiamo ad acquistare i biglietti per Anakao e ad
acquistare la frutta che ci servirà per il percorso di 4 giorni da Anakao a
Fort Dauphin.
Alla sera ceniamo da Giancarlo, cena buonissima, tutto pesce e
promettiamo a Giancarlo che il 15-10 quando ripasseremo da Tulear alla fine del
tour ritorneremo per un altro pasto.
11°
GIORNO - DA TULEAR AD ANAKAO CON MOTOSCAFO
Ore 8.15 andiamo al porto, prendiamo il motoscafo per Anakao, il
viaggio dura circa 1 ora, durante il viaggio vediamo una balena.
Sbarchiamo sulla spiaggia davanti all’Hotel Atlantis, prendiamo
possesso di un bellissimo bungalow, molto grande e con una magnifica vista sul
mare, è posizionato in alto su una duna a circa 40 metri dal mare, da li il
panorama è stupendo, si vede tutto il golfo di Anakao, l’isola di Nosy Ve, il
mare è verde e al largo diventa azzurro, è un paradiso.
Il bungalow è costruito con cannicciati vari, circola molta
aria, non c’è acqua corrente ne energia elettrica. Un piccolo generatore, che
spengono alla sera, provvede all’energia necessaria per il frigorifero e per le
poche lampadine.
La doccia si fa riempiendo un piccolo serbatoio sospeso con
acqua calda da bottiglie riscaldate al sole, pure il WC si pulisce con secchi
d’acqua.
Lunga camminata sulla spiaggia fino al villaggio dei pescatori,
assaliti da torme di bimbi con la richiesta di regali e caramelle.
Ceniamo al ristorante dell’Hotel, non c’è scelta ma comunque la
cena non è stata male.
Dopo cena ci sdraiamo a guardare il cielo stellato, fantastico
con miliardi di stelle e con la via lattea che non vedevo da quando ero
piccolo.
12°
GIORNO - ESCURSIONE IN PIROGA ALL’ISOLA NOSY VE
Colazione scarsa.
Al mattino ci siamo accordati con alcuni pescatori per cenare
con aragosta in spiaggia davanti all’Hotel, loro volevano fare la cena al villaggio
ma Mahery lo ha sconsigliato perché troppo lontano e per il troppo buio
Partenza alle 8.00 per l’escursione, la piroga è con vela
quadrata e bilanciere governata da 2 pescatori.
Il mare è calmo, e c’è una tiepida brezza, dopo circa mezzora
approdiamo all’isola.
La spiaggia è bianca, pulita, ci sono conchiglie ovunque mentre
il mare visto dalla spiaggia ha tutte le tonalità del verde e al largo diventa
azzurro.
L’isola è un parco naturale protetto, ci nidifica il Fetonte
Codarossa che abbiamo visto mentre covava.
Facciamo un bellissimo bagno, la temperatura dell’acqua è buona
poi ci incamminiamo per fare il giro dell’isola.
Al ritorno il pranzo è pronto, i pescatori hanno cotto alla
brace il pesce, hanno steso a terra la vela e ci siamo accomodati a mangiare,
ottimo.
Alle 14.30 siamo partiti dall’isola per il ritorno in Hotel.
Alla sera i pescatori hanno cotto l’aragosta sulla brace e
abbiamo cenato alla luce del fuoco, intorno buio profondo, lo sciabordio delle
onde e miriadi di stelle, è stata una bella e buona cena.
13°
GIORNO - DA ANAKAO A ITAMPOLO – KM 170 TUTTA PISTA SABBIOSA
Ci alziamo alle 6.00 per vedere l’alba e le centinaia di piroghe
dei pescatori al largo alcune a remi moltissime a vela.
Alle 7.00 partenza, il percorso, tutto su pista sabbiosa
attraverso un bella foresta spinosa, attraversiamo vari sperduti villaggi
sempre con moltissimi bimbi, abbiamo notato che non ci sono scuole ne
ambulatori medici, queste popolazioni sono proprio lontanissime da qualsiasi
civilizzazione.
Arriviamo al Parco di Tsimanampetsoe per vedere il grande lago
delle dimensioni di km 2 x 12 e i fenicotteri.
Il lago è di un bel colore verde chiaro ma i fenicotteri sono al
largo e si vedono solo i puntini bianchi.
Visitiamo la Grotta di Mitoko con all’interno un piccolo
laghetto con dentro pesciolini bianchi ciechi e tra i sassi c’era anche un
grosso serpente Boa che dormiva.
Nel parco ci sono anche 2 baobab, uno detto sorridente per via
della stana forma della corteccia ha un’età di circa 1500 anni mentre il
secondo ha la circonferenza del tronco di circa 13 metri e ha 3000 anni,
vediamo anche un Ficus gigantesco con il diametro della chioma di circa 40
metri e con le radici che scendono in una grotta sottostante lunghe oltre 15
metri. Nella caverna c’è un piccolo lago con una profondità di 45 metri dove si
immergono i sub.
Si torna sulla pista, ai lati vediamo molte tartarughe, ci siamo
dovuti fermare anche a spostarle dalla pista.
Lungo il percorso ci fermiamo per uno spuntino a base di frutta
sotto un pianta.
Arriviamo a Itampolo alle 16.00, prendiamo alloggio all’Hotel
Sud Sud, siamo tutti impolverati.
Nell’Hotel non c’è acqua corrente ne energia elettrica, un
piccolo generatore che spengono alle 10 provvede per il necessario.
Depositiamo i bagagli e andiamo a fare una camminata lungo la
bellissima spiaggia bianca.
Il tempo si sta guastando con molte nuvole, il mare è mosso e
c’è un forte vento.
Cena a base di pesce alle 19.00 al ristorante dell’Hotel, tutto
buono.
Durante il percorso da Anakao non abbiamo trovato altre macchine
con altri turisti, nell’Hotel siamo solo noi.
14°
GIORNO - DA ITAMPOLO A LAVANONO – KM 185 TUTTA PISTA SABBIOSA
Partenza alle 7.30 per un'altra giornata in macchina sulle piste
del Sud del Madagascar, Mahery ci ha detto che questo tragitto viene fatto da
pochissimi quindi non si sa mai in che stato si trovano le piste.
Dopo circa 2 ore passiamo da un grosso villaggio, qui c’è una
scuola, decidiamo di fermarci per regalare un pallone e delle penne
Attraversiamo un fiume in secca con fondo sabbioso e con il
rischio di insabbiarsi, arriviamo ad un altro villaggio dove era in corso un
mercato, c’erano tantissime persone con indumenti coloratissimi e tanti bimbi,
ci hanno accolto con tanti sorrisi.
Nel mercato si vende di tutto, manioca, verdure, tessuti, vari
oggetti di uso normale ma non c’era frutta.
Dopo il villaggio la foresta spinosa è cambiata, i fichi d’india
sono la vegetazione più esuberante e invadono anche la pista fino a renderla
una strettoia.
Anche durante questo tratto incrociamo tante tartarughe molto
grosse, sembra che nel Sud del Madagascar ce ne sono migliaia.
Arriviamo ad un altro villaggio, ci dicono che la pista è
impraticabile a causa i fichi d’india, e indicano un altro percorso, al
successivo villaggio ci dicono che abbiamo sbagliato strada, un ragazzo si
offre di accompagnarci a prendere quella giusta. Torniamo indietro e alla fine
prendiamo la strada corretta ma i fichi d’india la hanno ristretta, noi la
allarghiamo con la macchina.
Attraversiamo un nuovo fiume in secca ancora con il rischio di
insabbiarci.
Ci fermiamo per il solito spuntino a base di frutta, ne diamo un
po’ ad un contadino che sta passando, le piace e ci dice che quella frutta non
la ha mai mangiata (pom canel), si è tenuto i semi da piantare.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Lavanono, prendiamo alloggio
presso l’Hotel Gigi, tutti bungalow molto belli con terrazza sul mare un bel
parco realizzato con piante spinose, la posizione e la visione del golfo è
mozzafiato anche se il tempo è brutto, c’è molto vento e il mare è molto mosso
e fa fresco.
I bungalow non sono dotati di bagno, la doccia e il bagno sono
localizzati lontano ma il tutto è pulitissimo.
Anche qui siamo gli unici clienti, ceniamo ottimamente al
ristorante dell’Hotel.
15°
GIORNO - DA LAVANONO AL PARCO DI BERENTY – KM 195 PISTA SABBIOSA + EX STRADA
ASFALTATA
Partiamo alle 8.00, il percorso è sempre una pista ma finisce la
foresta spinosa, iniziamo a vedere un po’ di verde e molte coltivazioni, i
villaggi che attraversiamo sono sempre simili, tantissimi bimbi e molta
povertà.
Circa 50 km prima di arrivare a Berenty incrociamo la Statale
10, finisce la pista e inizia una delle strade più brutte che conosco; è una
strada che molto tempo fa era asfaltata ma ora c’è un misto di asfalto ed
enormi buche che costringono a procedere lentamente con continui scossoni.
Incrociamo la deviazione per il Parco di Berenty, da qui si
stende a perdita d’occhio una enorme coltivazione di piante di Sisal che
alimentano una industria locale che produce corde, hanno distrutto tutta la
foresta per questa piantagione.
Arriviamo finalmente a Berenty, è una piccola estensione di
foresta che è stata salvata dalla distruzione ed è diventata riserva.
C’è un centro di accoglienza, un museo, un bel ristorante e una
serie di bungalow per l’alloggio dei visitatori, tutti gli edifici e i viali
sono molto curati.
Prendiamo alloggio, la sistemazione è buona, la camera grande e
pulita.
Dentro il parco si vedono lemuri Katta e Ballerini ovunque,
facciamo anche una visita guidata notturna per vedere i lemuri Microcebis
(molto piccoli) che sono notturni e diversi camaleonti.
Ceniamo al ristorante del Parco, abbiamo trovato il cibo buono e
molto curato.
16°
GIORNO - VISITA DEL PARCO DI BERENTY E TRASFERIMENTO A FORT DAUPHIN – KM 90
Colazione alle 7.00, nella zona ristorante ci sono molti lemuri
e i camerieri devono controllare i tavoli perché i lemuri salgono a mangiare
quello che trovano
Partiamo alle 7.30 per la visita, la guida Jean parla solo
francese, passeggiamo nei vari viali del parco con tanti begli alberi quali
Tamarindi, Ficus, Euforbie ecc… e tanti lemuri Katta e Ballerini, per ultimo
visitiamo il museo dove è conservata una antica abitazione della etnia
Antandroy, ciotole varie ricavate da zucche, monili, attrezzi vari per
l’agricoltura e fotografie.
Nel parco vediamo un coccodrillo dentro una grande vasca e molte
tartarughe.
Alle 10.30 partiamo per Fort Dauphin, la strada è sempre asfalto con enormi buche, il panorama cambia nuovamente
ci sono montagne, coltivazioni, risaie, le montagne hanno vari colori ma
prevale sempre il rosso.
Ora vediamo anche grossi alberi di Mango e di Litchi, palme del
pellegrino, molti stagni, sulla strada molto movimento di gente con carichi
vari sulla testa, biciclette che trasportano sacchi di carbone di legna.
Arriviamo a Fort Dauphin, piove, ma le strade ora sono buone
(qui c’è una miniera dove una compagnia Canadese estrae minerali vari che
servono per l’elettronica quali cellulari computer, microprocessori ecc… e che
si preoccupa anche di tenere in ordine le strade), la città è sulla riva del
mare, tutte le case sono in muratura, è carina, ordinata e pulita.
Prendiamo alloggio all’Hotel Lavasoa, tutti bungalow sono
posizionati in alto sopra la spiaggia di Libanona,
Ci viene assegnato il bungalow n° 6 dalla cui posizione Lonely
Planet dice che si vede il più bel panorama del Madagascar.
Nel tardo pomeriggio facciamo con Mahery un giro per la città
dove scopriamo che c’è anche la pasticceria Colbert con ottimi prodotti, alla
fine andiamo a cena da George, ottimo ristorante sulla spiaggia di Lavasoa.
17°
GIORNO - TOUR NEI DINTORNI DI FORT DAUPHIN
Giornata nuvolosa, non fa freddo, andiamo verso nord su strade
molto dissestate, c’è moltissima gente per strada.
Vediamo lagune, fiumi, tantissime piante di Litchi, palme del
viandante, orecchie di elefante, sterlizie, piante carnivore, attraversiamo
anche 2 guadi.
Arriviamo alla baia di Lokaro, bellissima, con tantissime rocce
emergenti nel mare, la spiaggia è bianca, molto larga, non c’è nessuno, ma
manca il sole e i colori sono opachi ma lo spettacolo è davvero molto bello.
Torniamo a Fort Dauphin e nel pomeriggio scendiamo alla spiaggia
dove subiamo il solito assalto dei bimbi.
Ceniamo al ristorante Chez Anita, anche questo ristorante è
ottimo.
18°
GIORNO - VOLO DA FORT DAUPHIN AD ANTANANARIVO
Oggi giornata di trasferimento il volo è alle ore 14.00, quindi
si fa tutto con calma, ci rilassiamo in terrazza, leggiamo poi prendiamo un
taxi e andiamo in centro (Mahery è partito in macchina per Antananarivo, 3
giorni di viaggio), durante il tragitto vediamo al largo lo sbuffo e le pinne
di una balena.
Facciamo acquisti da Mako poi passiamo dalla pasticceria
Colbert.
Alle 12.00 ci rechiamo all’aeroporto, volo regolare, alle 16.30
arriviamo ad Antananarivo, ci aspetta la moglie di Mahery, Malala con
l’autista, ci rechiamo al mercato dell’artigianato ma arriviamo che stanno
chiudendo quindi andiamo all’Hotel Shangai, vecchio, pulito ma la camera è
molto piccola.
Ceniamo nel vicino Ristorante Chalet delle Rose di proprietà di
un italiano mangiamo zebù e pesce, il voto è buono.
19°
GIORNO - DA ANTANANARIVO A MIANDRIVAZO – KM 400
Partenza alle 6.30, facciamo un giro nella città alta, andiamo
al palazzo della Regina costruito nel punto più alto della città, è presto ma
con una mancia ai guardiani ci fanno entrare, addirittura ci raggiunge una
guida che ci spiega la storia del palazzo
La vista di Tana dall’alto (circa 1600 mslm) è suggestiva, la
città è molto grande ed è costruita su colline, proseguiamo il giro mentre la
città si sta animando.
Alle 7.30 partiamo per Miandrivazo ma siamo già in coda ed
impieghiamo 1 ora per uscire.
Ripercorriamo la RN 7 fino ad Antisrabe, ci fermiamo per uno
spuntino.
Dopo 1 ora ripartiamo sulla RN 34, la strada è asfaltata, bella
e tortuosa, è tutto un saliscendi per le colline, il paesaggio molto bello con
molto verde e tantissime coltivazioni fino a circa la metà del percorso.
Dopo, sempre collinoso ma diventa brullo con poche coltivazioni,
in tutta questa parte occidentale vengono allevati gli zebù, al termine della
stagione secca tutti i terreni vengono incendiati per bruciare le stoppie in
modo che con la stagione delle piogge cresce l’erba fresca.
Dopo nove ore arriviamo a Miandrivazo, solito grosso villaggio
con case di fango, prendiamo alloggio all’Hotel Piroga, molto decrepito e
sporco.
Ceniamo al ristorante dell’Hotel, la cena è discreta.
20°
GIORNO - IMBARCO E DISCESA DEL FIUME TSIRIBIHINA
Alle 9.00 ci siamo recati alla polizia per la registrazione del
viaggio, nel villaggio c’è il mercato domenicale con una gran folla.
Partiamo per l’imbarco, dobbiamo percorrere circa 25 km di
strada per arrivare al fiume, il fiume è molto largo, pullula di gente che
lava, si fa il bagno, ci sono molti bimbi che nuotano.
Li ci aspetta un grosso barcone con motore, lungo circa 10
metri, la tolda è attrezzata con cucina separata, un grande tavolo con sedie e
panchine il tutto è coperto da un tavolato, nella parte sopraelevata ci sono
due grosse sdraio e due poltrone protette da una tenda.
Ci sono 6 persone di equipaggio composto da 1 guida, 1 cuoco, 1
motorista e 3 mozzi, tutti molto premurosi, noi siamo in 3.
Sulla barca non c’è corrente elettrica.
Partiamo verso le 11.30, pranziamo e discendiamo lentamente il
fiume,molto rilassante, ci siamo solo noi, a volte incrociamo qualche piroga
degli abitanti locali, dopo circa 4 ore ci fermiamo per vedere una piccola
cascata, scendiamo dalla barca, prendiamo un sentiero nella foresta e dopo un
piccolo percorso giungiamo alla cascata, facciamo un bel bagno con un piacevole
massaggio sotto il getto principale, ci voleva.
Ceniamo mentre ci godiamo il tramonto.
Arrivati nei pressi di un villaggio ci fermiamo, i mozzi ci
montano sulla spiaggia 2 tende Decatlon per la notte, viene buio presto, ci
sdraiamo sulle coperte fuori dalle tende ad ammirare il cielo stellato, il buio
è totale, le stelle sono fantastiche.
21°
GIORNO - DISCESA DEL FIUME TSIRIBIHINA
Sveglia molto presto alle 6.00 perché in tenda comincia a fare
caldo.
Si sale sulla barca per la colazione, poi andiamo con la guida a
visitare il villaggio di capanne, siamo circondati da moltissimi bimbi che ci
prendono per mano.
Nel villaggio c’è anche un grosso magazzino per essiccare il
tabacco, un mercato e una chiesa protestante.
Ripartiamo, durante la navigazione vediamo 2 coccodrilli, grossi
pipistrelli appesi alle rocce, moltissimi uccelli.
Arriviamo alla 2° tappa alle 15.30, sempre nei pressi di un
grosso villaggio, lo visitiamo mentre i mozzi montano le tende sulla spiaggia.
Ceniamo sulla barca poi alle 20.30 scendiamo per andare a vedere
una danza attorno ad un fuoco che viene fatta per noi dalle ragazze del
villaggio.
La danza è accompagnata dalla musica di uno strumento a forma di
chitarra suonato da un anziano musicista, diamo un offerta al capo del gruppo
poi a nanna
22°
GIORNO - TERMINE DISCESA DEL FIUME TSIRIBIHINA A BEKOPAKA CON 4X4 – KM 100
Sveglia ancora presto, alle 6.00 c’erano già i bimbi fuori dalle
tende.
Ci imbarchiamo e partiamo subito, ci facciamo una buona
colazione, alle 10 circa ci dicono che dobbiamo pranzare prima perché
arriveremo presto ma avendo fatto una buona colazione rifiutiamo il pranzo,
chiediamo del caffè.
Diamo la mancia all’equipaggio e visto che noi mangiamo molta
frutta ci loro ci regalano alcuni ananas per il viaggio.
Arriviamo a Belo sur Tsiribihina, luogo dello sbarco dove ad
attenderci c’è il fuoristrada, ci fermiamo al villaggio per rinfrescarci e bere
qualcosa di fresco dopo 3 giorni di bevande alla temperatura ambiente (molto
calda).
Partiamo per Bekopaka, 100 km di pista molto dissestata
comportano oltre 4 ore di viaggio, prima di arrivare a Bekopaka dobbiamo
attraversare un fiume su una chiatta che porta 2 auto.
Finalmente arriviamo all’Hotel Orchidee dove prendiamo alloggio,
il posto è bello, ordinato e pulito, la camera grande, c’è anche la piscina, un
bel bar e un grande ristorante sotto un paiote in legno coperto di cannicciato.
Ceniamo nel ristorante dell’Hotel, tutto abbastanza buono.
23°
GIORNO - VISITA AL PARCO DEI GRANDI TSINGI DI BEMARAHA E AI PICCOLI TSINGI – 35
KM
Partenza alle ore 6.30, ci fermiamo ad acquistare l’acqua un po’
di frutta e una pila aggiuntiva per la visita, ci rechiamo alla sede del parco
per i biglietti e per prendere la guida, ripartiamo in 4x4 per l’ingresso del
parco, sono 17 km da fare su una pista totalmente impraticabile.
La guida ci fa indossate le imbragature e si parte a piedi per
un giro di circa 4 ore, attraversiamo un breve tratto di foresta primaria e
arriviamo agli Tsingi.
Sono formazioni rocciose coniche molto taglienti e appuntite,
alte fino 60 metri, di colore grigio scuro.
Le rocce sono sedimenti calcarei corrosi dagli agenti
atmosferici nel corso dei millenni.
Ci inoltriamo in basso agli Tsingi per strettoie e gallerie
molto buie, quando usciamo ci troviamo nel mezzo di alte torri costolute e con
bordi taglienti.
Da qui si comincia a salire e scendere su queste torri in
sicurezza con i moschettoni dell’imbragatura agganciati alle funi predisposte,
sono state predisposte anche delle piattaforme per la visione dall’alto, lo
spettacolo è incredibile con un susseguirsi a perdita d’occhio di guglie dalle
forme più strane.
Dopo oltre 3 ore di saliscendi arriviamo al parcheggio, torniamo
alla sede del parco per l’acquisto degli altri biglietti di ingresso ai Piccoli
Tsingi.
Piccolo relax in piscina poi si riparte alle 15.30 per la
visita.
I piccoli Tsingi sono molto più bassi, non servono imbragature
per accedere, ci sono scale e piattaforme di veduta, sono anche loro simili ai
Grandi Tsingi e altrettanto belli.
Ritorniamo in Hotel e ceniamo al ristorante dello stesso.
24°
GIORNO - DA BEKOPAKA A MORONDAVA – KM 220
Partenza alle ore 6.30, sempre sulla solita pista dissestata,
arriviamo a Belo sur Tsiribihina verso le 10.30, piccola sosta per ristoro,
ripartiamo per prendere la chiatta per l’attraversamento del fiume Tsiribahina,
sull’altra sponda arriviamo alle 13.
Proseguiamo attraversando il parco di Kirindy e vediamo altri
lemuri.
Lungo il percorso ammiriamo tantissimi baobab, enormi, diversi
l’uno dall’altro e molto belli, ammiriamo i baobab innamorati (2 baobab
attorcigliati tra loro) e arriviamo al famoso viale dei baobab dove ci fermiamo
ad aspettare il tramonto durante il quale tutti i colori cambiano, diventa
tutto rosa/rosso
Arriviamo a Morondava alle 18.45, alloggiamo all’Hotel Baobab, molto
carino e pulito.
Ceniamo al vicino Ristorante Chez Alain con pesce, tutto ottimo.
25°
GIORNO - DA MORONDAVA A MANJA – KM 180
Partenza ore 9.00, prima si passa al mercato per l’acquisto
della frutta, acquistiamo anche varie spezie da portare in Italia.
Il percorso è vario, troviamo foreste spinose, savane,
tantissimi baobab che si ergono altissimi sopra la vegetazione, attraversiamo 6
fiumi, alcuni con acqua bassa altri con acqua fino a circa 1 metro,
attraversiamo villaggi più o meno grandi ma sempre con tanti bimbi, arriviamo a
Manja alle 17.30.
Prendiamo alloggio all’Hotel Kanto, siamo passati dalle stelle
alle stalle ma Mahery dice che è il migliore della zona.
Ceniamo nello stesso Hotel, pasto pessimo.
26°
GIORNO - DA MANJA AD ANDAVADAOKA – KM 220
Partiamo alle 5.30, percorso all’inizio simile al giorno
precedente, poi diventa più verde, ci sono tantissimi baobab veramente
spettacolari, attraversiamo con la chiatta un fiume, molti villaggi e arriviamo
al villaggio di Andavadaoka alle 15.30, siamo sul mare, .
Prendiamo alloggio all’Hotel Coco Beach, tutti bungalow sul
mare, il panorama è favoloso golfo senza anima viva, mare verde.
Facciamo un bel bagno, l’acqua è calda, trasparentissima, ci
sono piccoli isolotti al largo e la spiaggia è di sabbia bianca finissima.
Vediamo un un tramonto stupendo.
Ceniamo nel ristorante dell’Hotel, eccellente.
27°
GIORNO - DA ANDAVADAOKA A SALARY – KM 90
Partenza ore 8.00, sono circa 4 ore di pista sabbiosa. Oggi è
domenica, attraversiamo il villaggio, tutta la gente è vestita a festa, molti
si stanno recando alla messa.
Usciamo, inizia la foresta spinosa, ogni tanto ci troviamo in
grandi spazi ricoperti da una bassa vegetazione con tutte le sfumature del
rosso, lungo il percorso incrociamo molti bellissimi baobab, altissimi e con la
corteccia piena di disegni.
La pista è tutta sabbia, la macchina procede con fatica e con il
pericolo continuo di insabbiarsi, dopo 3 ore ci fermiamo per il pranzo al
villaggio di Batmilou, località Le Pirate Amoreux dove c’è un piccolo Hotel con
1 bungalow (l’altro è stato distrutto dal ciclone).
Qui il mare ha dei colori mai visti, a strisce verdi, blu,
verdi, blu e una spiaggia lunghissima, bianca e completamente deserta.
Martine, la proprietaria Francese ci offre un pranzo veramente
eccezionale tutto a base di pesce.
Facciamo uno splendido bagno e alle 14.30 riprendiamo il
viaggio.
Arriviamo a Salary alle 15.30, Prendiamo alloggio all’Hotel
Salary Beach, localizzato su un promontorio, tutti bungalow alti sul mare, a
sinistra e a destra del promontorio ci sono due spiagge bianche e deserte, il
mare verde e blu, lo spettacolo è impareggiabile.
Il bungalow che ci hanno assegnato è a due piani con 1 camera
sotto e 1 sopra, grande pulito e molto curato.
Ceniamo al ristorante dell’Hotel, anche qui tutto ottimo.
28°
GIORNO - DA SALARY A MANGILI-IFATY – KM 70
Nella mattinata abbiamo preso il sole, fatto il bagno e una
passeggiata sulla spiaggia, non abbiamo alcuna voglia di partire perché il
posto è meraviglioso.
Ore 12 partenza per Mangili-Ifaty, la pista è lungo il mare, ci
sono altissime dune di sabbia bianca, ci fermiamo a fare un altro bagno.
Proseguiamo, la pista è sempre sabbiosa, abbiamo il mare alla
nostra destra e a sinistra la foresta spinosa
Arriviamo a Ifaty e prendiamo alloggio presso l’Hotel Ifaty
Beach, il posto è carino, tutti bungalow, andiamo a vedere il mare, qui la
spiaggia è di color nocciola con sabbia fine.
Ceniamo al ristorante dell’Hotel, pasto scadente.
29°
GIORNO - DA MANGILI-IFATY A TULEAR – KM 25 E CON VOLO AD ANTANANARIVO
Partenza ore 9.00, lungo il percorso vediamo la bassa marea e la
vicina barriera corallina, ci sono alte dune di sabbia nocciola, tutto bello ma
molto meno del tratto da Morondava a Salary.
Arrivati a Tulear andiamo al mercato delle verdure e frutta per
gli ultimi acquisti di spezie e al mercato dell’artigianato per l’acquisto di
cianfrusaglie varie.
A mezzogiorno per festeggiare la conclusione del tour andiamo a
pranzo da Giancarlo, direi che Il pranzo è stato luculliano.
Mahery ci porta all’aeroporto per il volo delle 17.30 per
Antananarivo, salutiamo Mahery con baci e abbracci e tanti ringraziamenti per
la bellissima vacanza e la promessa dell’invio delle foto e del diario di
viaggio che invierò anche a Turisti per Caso.
Arriviamo ad Antananarivo alle 18.30, ci rechiamo al vicino
Hotel Cheval Blanc, camera brutta, cena pessima sempre nello stesso Hotel poi a
nanna presto per la levataccia del giorno dopo.
30°
GIORNO - DA ANTANANARIVO A MILANO
Partenza per l’aeroporto alle 5.00, volo alle ore 7.00, tutto bene,
tutto regolare e in orario, anche a Parigi e a Milano dove arriviamo alle ore
21.00.
Virgilio, Giuliana, Raffaella
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