Incurante dei bagnanti scava una buca lasciandovi la«prole» Il Wwf: «È una specie esotica abbandonata dal proprietario»
Una tartaruga emerge improvvisamente dall'acqua del lago,
avanza sulla spiaggia del campeggio «Spiaggia d'oro», a Lazise, deposita le sue
uova e pochi attimi dopo sparisce fra le onde del lago. Tutto ciò davanti agli increduli bagnanti,
all'inizio spaventati dall'arrivo imprevisto della testuggine, lunga
trentacinque centimetri, che ha deciso di sotterrare la sua «prole» proprio
vicino ai loro asciugamani, nella zona demaniale, accanto alla rete che
delimita l'area di proprietà del campeggio. Una scena che finora sulle rive del
lago non si era mai vista. Anche perché le tartarughe non sono proprio «di
casa». Anche se alcuni turisti stranieri hanno raccontato di averne viste
alcune sulle piccole rocce che delimitano una spiaggetta in zona San Benedetto
di Lugana. E si dice pure che di recente nella zona del rimessaggio barche
verso Pacengo ne siano state viste altre. Dopo le nutrie e i grandi granchi
rossi, sembra proprio che ora ci sia un altro insolito arrivo. «È stata un'azione imprevista, mai vista
prima», afferma Beppe Pachera, marito della proprietaria del negozio del
campeggio che dà sulla spiaggia. «La scena me l'ha raccontata mio figlio che
era presente all'arrivo della testuggine e le ha pure scattato una foto, come
hanno fatto molti turisti. I bagnanti sono rimasti a bocca aperta quando
l'hanno vista. Anzi, all'inizio qualcuno si è anche spaventato». Ora non resta
che aspettare cosa accadrà nei prossimi giorni. Le uova depositate nella sabbia
si schiuderanno o non avranno futuro? La temperatura sarà adeguata? E
soprattutto, riusciranno a salvarsi dai piedi dei turisti? Nessuno infatti ha
avuto l'accortezza di delimitare l'area dove sono state deposte le uova, che di
solito vengono sotterrate in buche poco profonde, quindi a rischio. Sorpresi
anche i pescatori di Lazise. «Non abbiamo mai visto cose simili, qui sul lago»,
commenta Giuseppe Azzali, pescatore, «perché le tartarughe qui non ci sono mai
state. Probabilmente sono state abbandonate in riva al lago da chi le teneva in
casa. Staremo a vedere se nasceranno i piccoli». Per saperne di più abbiamo
mostrato la foto dell'intrepida tartaruga avvistata a Lazise a Manuela
Formenti, responsabile del Wwf Verona.
«Si tratta di una tartaruga della famiglia dei cheloni», spiega
Formenti, «una tartaruga d'acqua dolce detta “dal naso porcino”. È un animale
esotico, proveniente dall'Australia, dalla Nuova Guinea o dal Madagascar.
Evidentemente il proprietario ha deciso di liberarsene e l'ha abbandonata nel
lago. Purtroppo tanti comprano le tartarughe esotiche perché sono piccole,
carine e i bambini le chiedono come regalo, ma non c'è niente di più sbagliato
e quindi li prego di non farlo perché poi le tartarughe crescono e spesso
diventano ingestibili in un appartamento».
Senza considerare che non sono come i pesciolini rossi, che negli
acquari casalinghi vivono in media due o tre anni. Le testuggini arrivano anche
a cent'anni. «Così», prosegue Formenti, «succede che invece di chiamare il Wwf
o il Corpo forestale dello stato tanti decidono di liberarle». Facendo spesso
danni alle specie autoctone, perché tanti animali «stranieri» sono più robusti
e quindi depredano il cibo ai «nostri». Conclude Formenti: «Bisogna anche
capire dove questa tartaruga abbia trovato un maschio con cui riprodursi.
Magari chi le ha abbandonate ne aveva due. Peccato poi che nessuno abbia
pensato di mettere una protezione nell'area in cui sono state deposte le uova».
Sergio Bazerla l’Arena.it
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