Disastro
umano ed ecologico
I rappresentanti delle comunità che vivono dei prodotti
forestali di Fanalamanga, una regione ad est di Antananarivo, la capitale del
Madagascar, hanno denunciato lo stato catastrofico in cui versano le foreste di
quest'area della Grande Ile, come viene chiamata la maggiore isola africana.
Secondo il quotidiano l'Express de Madagascar, il
"regroupement" delle comunità e degli operai forestali di
Fanalamanga si è detto preoccupato «Per la mancanza di un piano di gestione ben
strutturato in quest'area»
Il sovrasfruttamento delle foreste, comune a tutto il
Madagascar, con abbattimento selvaggio di boscaglia e continui incendi boschivi
era già stato denunciato lo scorso anno, ha interessato anche zone di
rigenerazione e recupero delle foreste che sono state trascurate dopo i
tentativi di rimboschimento e risanamento.
Quello che preoccupa le comunità locali ed i piccoli
gestori forestali è l'assalto alla foresta di pini di Fanalamanga, sfruttata
per estrarre resina, una materia prima importane per produrre pitture, profumi,
chewing-gum e molti altri prodotti di uso comune.
Grazie ad un contratto firmato nel 2006 tra la a Société
Malgache de Collecte et de Transformation de la résine (Smtcr) e la società
Fanajarian'Ala Ambatondrazaka Moramanga o Fanalamanga la resina è diventata una
risorse per almeno 450 famiglie. La Smtcr è una multinazionale che opera
in diversi Paesi, compreso il Brasile, e si interessa solo della resina e non
abbatte alberi. Ha concessioni per decine di migliaia di ettari a
Fanalamanga. L'arrivo della Smtcr ha cambiato la vita degli abitanti della
regione che hanno cominciato a salvaguardare le foreste invece di abbatterle e
bruciarle. Questo è anche un importante presidio contro l'erosione della
biodiversità e dei suoli, come scrive l'Express de Madagascar: «Un tesoro verde
che assicura sia un'entrata importante per la popolazione, sia una protezione
naturale dell'ambiente e uno sviluppo sociale ed economico».
Ma questo equilibrio è ora in pericolo. Gli abbattimenti
selvaggi di pini, probabilmente autorizzati nelle concessioni della Smtcr,
stanno mettendo in pericolo tutto il progetto e le fonti di sussistenza di
centinaia di famiglie. Si tratta di un vero e proprio saccheggio, senza alcun
progetto di rimboschimento. Gli abitanti dei villaggi sono scoraggiati: «Le
autorità devono fare qualcosa di fronte a questo disastro umano ed ecologico. Come
possono lasciar fare un simile crimine?».
Fonte :
www.amicinelmondo-onlus.org/
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