martedì 14 maggio 2013

Compagna cercasi per orribile pesce a rischio estinzione


Il Ptychochromis Mangarahara potrebbe presto sparire senza lasciare eredi: negli acquari d'Europa esistono solo tre maschi, serve subito una giovane partner.

I maschi di Ptychochromis Mangarahara si distinguono dalle femmine per la taglia (sono più grandi di una mano adulta) e per le pinne fluttuanti. Photo credit: Zoological Society of London (ZSL).
Questo brutto ceffo sta cercando moglie. E con una certa urgenza: il pesce, un ciclide della specie Ptychochromis Mangarahara ospite dello Zoo di Londra, è uno degli ultimi tre maschi della sua razza tenuti in cattività, e se non genererà presto una prole potrebbe condannare la sua specie all'estinzione.

Il Ptychochromis Mangarahara prende il nome dal suo habitat naturale, un fiume del Madagascar (chiamato, appunto, Mangarahara) prosciugato dalla costruzione di alcune dighe. In questo corso d'acqua dolce il pesce è ormai considerato estinto. L'ultima speranza prima della sua completa sparizione è farlo riprodurre in cattività, ma per questo occorre l'altra metà della mela.

Un rapporto "a rischio"
Esistono due maschi di questa specie allo Zoo di Londra e uno in quello di Berlino. Qui era conservata, un tempo, anche una femmina, ma il tentativo di farla accoppiare con il compagno è finito in tragedia, con la poveretta che ci ha rimesso la pelle. A differenza dei maschi di altre specie, questi mostrano una particolare attenzione per le uova e gli avannotti, caratteristica che li porta ad essere spesso in competizione con le femmine.

Ora è necessario trovare un'altra volontaria disposta a provarci, e in fretta, perché due dei tre maschi hanno già 12 anni. I responsabili dello zoo escludono che esistano femmine della specie in altri istituti, mentre potrebbe averle in casa qualche privato: si tratta più che altro di un animale cercato da esperti e appassionati di ittiologia. Chi dovesse averne una in casa e fosse disposto a prestarla per amore della scienza può scrivere a fishappeal@zsl.org; se l'avete nell'acquario dovreste riconoscerla, non è esattamente uno schianto.
Fonte: Focus.it
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