venerdì 19 aprile 2013

PROGETTO MADAGASCAR


  • In Madagascar, ad Ambratokondranzaka, in collaborazione con Le Piccole Suore del Sacro Cuore, i nostri soci piemontesi hanno avviato un’attività oculistica, che sarà affiancata  grazie all’aiuto di una Associazione di ottici, da un laboratorio per la costruzione di occhiali (con addestramento di giovani locali).
  • Le Suore hanno costruito un ambulatorio ove è possibile, oltre che effettuare visite e somministrare farmaci, eseguire interventi chirurgici: sono state eseguite oltre 150 operazioni di cataratta.
  • La cataratta è una malattia endemica molto frequente nella zona, anche nella popolazione più giovane e, chi è cieco, non può lavorare nelle regioni rurali del paese (e dell’Africa in genere) e procurarsi mezzi di sussistenza.
  • La nostra equipe ha inoltre formato uno specialista in oculistica madascaregno, che ha ottenuto il diploma universitario e lavorerà due volte alla settimana gratuitamente nel “nostro” centro: è noto che in Africa la medicina è praticamente tutta a pagamento,il che taglia fuori dalle prestazioni sanitarie gran parte della popolazione.

IL PROGETTO SOCRATE IN MADAGASCAR

Al termine di un volo interminabile, almeno così io l’ho percepito, l’aereo atterrò nella tarda serata del 5 febbraio nell’aeroporto di Antananarivo. Qui mi incontro con una missione della Onlus Anemon e con una giovane ginecologa napoletana, che avevano come meta il mio stesso Ospedale. L’indomani mattina con un taxibus partiamo tutti assieme diretti a Vohipeno dove siamo finalmente giunti dopo due giorni di viaggio, per fortuna su di una strada più che accettabile.
 Vohipeno è un villaggio nel sud del Madagascar vicino alla città di Manakara nella provincia di Fianarantsoa, nel quale è ubicato l’Ospedale di Hetninsoa e qui il Progetto Socrate aveva deciso di realizzare la sua prima missione didattica.
Il Progetto Socrate è una delle linee di attività della Onlus Medici in Africa e si propone di intervenire sulla formazione e sull’aggiornamento degli operatori sanitari, significativamente degli infermieri, ai quali è affidata l’assistenza sanitaria in ambiente rurale africano
. Le pianificazioni dei Ministeri della Sanità prevede che della gestione dei Posti di Salute rurali sia  incaricato un infermiere professionale, dotato cioè di diploma universitario, ma questo raramente avviene. L’infermiere professionale, alla pari del medico, preferisce stabilirsi nella capitale e nei grossi centri urbani ove trova migliori opportunità professionali ed economiche ed anche più gradevoli condizioni di vita. Al posto di salute quindi troviamo un infermiere “empirico”, cioè personale che si è formato nella pratica, eventualmente dopo un corso infermieristico accelerato. Egli affronta il suo gravoso compito molto spesso del tutto isolato e le sue possibilità di migliorarsi  ed aggiornarsi sono molto scarse, complici in questo le carenze delle infrastrutture tipiche dell’Africa sub sahariana. Gli ospedali rurali ed i Centri di Salute attrezzati per l’assistenza chirurgica soffrono della stessa carenza di quadri.
L’Hopital de Hetninsoa è una graziosa e linda struttura – bei viali alberati, giardini curati e semplici ma accoglienti padiglioni di ricovero e cura- gestita dalle Suore Ospedaliere della Misericordia e le “suorine”, tutte malgascie, sono dappertutto ma è anche presente molto personale, sanitario e non, laico. Sempre presente è anche un anziano, indomabile Padre gesuita, che nonostante l’oltre mezzo secolo passato in Madagascar, rifiuta di farsi rottamare.
L’ospedale ha una grossa responsabilità essendo la struttura più qualificata di una vasta zona della provincia, a lui ricorrono casi molto gravi e di fatto la mortalità è molto alta. Nel breve periodo della mia permanenza ho visto morire un bambino per malaria cerebrale, un altro per polmonite, una donna per tetano, un’altra per eclampsia ... L’ospedale conta con due medici malgasci ma non con un chirurgo permanente e l’attività chirurgia è svolta da chirurghi volontari, per lo più italiani ma anche di altri paesi europei, che si alternano con brevi missioni successive. Io stesso, pur essendo sul posto con altri compiti, ho dovuto procedere in una chirurgia d’urgenza.
Torniamo al Progetto Socrate. Avevamo preparato due corsi di aggiornamento:L’examen clinique della durata di quattro giorni che ragionava su come si visita un paziente per giungere ad una diagnosi, e Les soins post-operatoires di sei giorni che  trattava dell’assistenza di un post-operatorio normale e complicato. Fu utilizzato il metodo partecipativo appoggiato da supporti elettronici ed anche da esercitazioni teoriche e pratiche nelle corsie dell’ospedale. Gli  allievi furono dieci dei quali solo due disponevano di un diploma professionale. L’ambiente fu molto vivace ed allegro con una alta partecipazione degli allievi nonostante le difficoltà linguistiche in quanto tre di loro parlavano solo malgascio.
I risultati sono stati soddisfacenti e, misurati con l’analisi dei pre e dei post-test, hanno mostrato un progresso medio intorno al 25%, con punte massime, per qualche allievo, del   35% nel primo corso e del 45% nel secondo. Cosa importante : tutti gli allievi hanno accolto con entusiasmo il corso a dimostrazione del loro forte desiderio di migliorarsi.
Nel viaggio di ritorno ho approfittato di qualche giorno che mi separava dalla prenotazione con Air France per visitare qualche luogo del Madagascar che è veramente un paese magnifico.
Sergio Adamoli

Obiettivi

Il 24 maggio 2007, si è costituita in Genova l'Associazione Volontaristica non a fini di lucro Medici in Africa.
L'associazione è stata fondata da alcuni medici che hanno maturato direttamente numerose esperienze di volontariato in campo sanitario in diversi Paesi dell'Africa Subsahariana, del Sudamerica e dell'Asia.
Gli scopi statutari che si prefigge l'Associazione possono essere così riassunti:
1. Favorire il volontariato di medici e personale sanitario italiano aderente all'Associazione
·         condividendo le esperienze fatte
·         mettendo in contatto i medici con le organizzazioni che operano nei paesi emergenti
·         coordinando l'attività degli stessi, considerate le specifiche competenze, per ottimizzare i risultati
·         realizzando un data- base informatico di medici volontari e di organizzazioni che operano nei paesi emergenti, con le caratteristiche e le disponibilità di entrambi
Questo è considerato un obbiettivo fondamentale: per i medici, perché consente loro di avere un punto di riferimento per sapere costantemente dove poter prestare la propria opera, ed all'Associazione, perché permette di "monitorare"la distribuzione dei medici italiani che sempre più numerosi intendono offrire la propria professionalità a vantaggio di quelle popolazioni. 
Inoltre sono scopi statutari dell'associazione:
2. Realizzare corsi specifici di formazione di base per adattare la professionalità medico-sanitaria alle esigenze e caratteristiche dei Paesi Emergenti africani.
3. Realizzare in loco corsi specifici di formazione per il personale locale che verrà messo in condizioni di autonomia operativa.
4. Interfacciarsi con la cittadinanza per garantire il corretto utilizzo degli aiuti devoluti alle strutture sanitarie africane o a progetti specifici dell'associazione.
5. Informare la cittadinanza, attraverso frequenti reportage giornalistici e trasmissioni televisive, sulle attività dell'Associazione e sulle reali situazioni socio-sanitarie dei Paesi nei quali si opera e dimostrando la progressione dell'impiego di eventuali aiuti.
I Paesi Emergenti, nei quali attualmente i membri dell'Associazione stanno operando od hanno concluso alcuni progetti di volontariato, sono
·         Madagascar, Kenya, Ghana, Isole di Capo Verde, Mali, Togo, Camerun, Burkina Faso, Burundi, Mozambico, Eritrea e Somalia, per quanto riguarda l'Africa
·         il Tibet per l'Asia,
·         il Guatemala per l'America centro-meridionale.

CRONISTORIA

In questi ultimi anni si è assistito ad un' sempre maggiore interesse da parte di medici, infermieri, tecnici, etc alle problematiche sanitarie dei Paesi Emergenti. Sempre più numerosi sono coloro che intendono portare un contributo professionale ed umano a tutte quelle popolazioni che, per le più disparate ragioni, vivono in condizioni di povertà, di fame e di malattia.
E' chiaro infatti che al crescente interesse di partecipazione cresce anche la domanda di informazione e formazione.
Il Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate dell'Università degli Studi di Genova (Di.CMI, Dir. Prof. Edoardo Berti Riboli) ha recepito da alcuni anni quest'esigenza ed ha realizzato numerosi Corsi di Aggiornamento per medici che intendono svolgere volontariato sanitario:ilcorso di base "Medici in Africa", giunto ormai alla sua sesta edizione, ed il Corso di Perfezionamento Interfacoltà sulla "Cooperazione medico sanitaria, economica, sociale ed ambientale con i Paesi in via di sviluppo". Questo Corso (primo ed unico in Italia) ha visto interagire numerose facoltà dell'Ateneo Genovese: Economia, Scienze Politiche, Lettere, Scienze Ambientali, Ingegneria, Farmacia e Medicina, offrendo così ai futuri cooperandi una autentica preparazione multidisciplinare. Ciò consentirà di affrontare con nozioni adeguate le diverse problematiche (sociali, economiche, mediche, ambientali, etc) presenti nei Paesi Emergenti nei quali si troveranno ad operare.
Questa intensa attività di formazione ha fatto si che intorno al DiCMI si radunasse un corpo docente composto da circa una trentina di esperti che hanno svolto, per lunghi periodi di tempo, la loro attività sanitaria in questi Paesi (Africa, Asia, America Latina). Ciò ha consentito di trasferire ai partecipanti ai Corsi non solo elementi teorici ma anche quegli insegnamenti che derivano dall' "esperienza maturata sul campo" dai diversi docenti.
Grazie a questa sensibilità verso i problemi dei Paesi Emergenti il Di.CMI è già da tempo direttamente impegnato nella cooperazione sanitaria: da circa tre anni, infatti, il Dipartimento garantisce un turnover costante di chirurghi all'Ospedale San Francesco di Assisi di Fogo - Repubblica di Capo Verde. Ciò ha consentito di fornire senza soluzioni di continuità una assistenza chirurgica ad una popolazione di circa 40.000 abitanti che altrimenti ne sarebbe rimasta assolutamente scoperta.
Questa iniziativa spontanea è recentemente sfociata in un Accordo di Intesa tra la Regione Liguria e la Municipalità di Sao Felipe (Ila de Fogo - Cabo Verde) che favorisce l'invio di personale sanitario della Regione ed ufficializza i Master che il Dipartimento intende approntare, specificatamente per il personale capoverdiano, nei diversi settori della Chirurgia o di branche affini.
L'attività didattica ed assistenziale svolta ha fatto si che si aggregassero spontaneamente all'interno del dipartimento numerosi medici con esperienza di volontariato. Queste motivazioni hanno spinto il "gruppo Medici in Africa" a costituire a Genova 1' "Associazione Medici in Africa" (in attesa di essere riconosciuta Onlus a tutti gli effetti).

SOCI FONDATORI E CONSIGLIO DIRETTIVO.

Nel costituire l'Associazione i membri medici promotori hanno ritenuto indispensabile che tra i Soci Fondatori vi fossero anche
- l'Università degli Studi di Genova al fine di istituzionalizzare la collaborazione e l'impegno con il quale l'Ateneo genovese ha sempre sostenuto Medici in Africa e grazie alle cui strutture ed alla competenza nel settore di numerosi suoi docenti è stato fino ad oggi possibile realizzare i Corsi di Formazione,
- l'Ordine dei Medici, elemento essenziale per il trasferimento di informazioni nell'ambito della categoria,
- l'Ordine dei Giornalisti,fonte naturale di informazione dell'opinione pubblica sulle attività dell'Associazione e sul lavoro dei diversi medici volontari che diventano quasi dei "corrispondenti" sia per la carta stampata che per le televisioni.

I Soci Fondatori sono:
·         Prof. Edoardo Berti Riboli - Direttore del Dipartimento di Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate (DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova , presidente dell'associazione
·         Dott. Sergio Adiamoli, Medico Volontario, responsabile dei contatti con associazioni di volontariato e ONG
·         Dott Marco Beatini, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche. e Anestesiologia e Trapianti d'Organo (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova , responsabile della sezione didattica
·         Sig. Maria Luisa Boggio, Segretario Amministrativo del DiCMI, Università degli Studi di Genova, in rappresentanza dell'Università degli Studi di Genova, e che ha assunto l'incarico di Tesoriere,
·         Dott.ssa Franca Brignola, giornalista , in rappresentanza dell'Ordine dei Giornalisti,
·         Dott. Domenico Dato, ospedale Gallino di Genova, in rappresentanza dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Genova,
·         Prof. Luigi De Salvo del Dipartimento di Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate (DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova, responsabile della sezione didattica
·         Prof. Alberto Hesse del Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica (DINOG) dell'Università degli Studi di Genova , responsabile dei contatti con associazioni benefiche
·         Prof. Antonio Terrizzi del Dipartimento di Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate (DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova , Segretario Generale
Dott. Giorgio Armato, Medico Volontario

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