- In Madagascar, ad
Ambratokondranzaka, in collaborazione con Le Piccole Suore del Sacro
Cuore, i nostri soci piemontesi hanno avviato un’attività oculistica, che
sarà affiancata grazie all’aiuto di una Associazione di ottici, da
un laboratorio per la costruzione di occhiali (con addestramento di
giovani locali).
- Le Suore hanno costruito un ambulatorio ove è
possibile, oltre che effettuare visite e somministrare farmaci, eseguire
interventi chirurgici: sono state eseguite oltre 150 operazioni di cataratta.
- La cataratta è una malattia endemica molto
frequente nella zona, anche nella popolazione più giovane e, chi è cieco,
non può lavorare nelle regioni rurali del paese (e dell’Africa in genere)
e procurarsi mezzi di sussistenza.
- La nostra equipe ha inoltre formato uno
specialista in oculistica madascaregno, che ha ottenuto il diploma
universitario e lavorerà due volte alla settimana gratuitamente nel
“nostro” centro: è noto che in Africa la medicina è praticamente tutta a
pagamento,il che taglia fuori dalle prestazioni sanitarie gran parte della
popolazione.
IL PROGETTO SOCRATE
IN MADAGASCAR
Al termine di
un volo interminabile, almeno così io l’ho percepito, l’aereo atterrò nella
tarda serata del 5 febbraio nell’aeroporto di Antananarivo. Qui mi incontro con
una missione della Onlus Anemon e con una giovane ginecologa napoletana, che
avevano come meta il mio stesso Ospedale. L’indomani mattina con un taxibus partiamo tutti assieme diretti a
Vohipeno dove siamo finalmente giunti dopo due giorni di viaggio, per fortuna
su di una strada più che accettabile.
Vohipeno
è un villaggio nel sud del Madagascar vicino alla città di Manakara nella
provincia di Fianarantsoa, nel quale è ubicato l’Ospedale di Hetninsoa e qui il
Progetto Socrate aveva deciso di realizzare la sua prima missione didattica.
Il Progetto
Socrate è una delle linee di attività della Onlus Medici in Africa e si propone
di intervenire sulla formazione e sull’aggiornamento degli operatori sanitari,
significativamente degli infermieri, ai quali è affidata l’assistenza sanitaria
in ambiente rurale africano
. Le
pianificazioni dei Ministeri della Sanità prevede che della gestione dei Posti
di Salute rurali sia incaricato un infermiere professionale, dotato cioè
di diploma universitario, ma questo raramente avviene. L’infermiere
professionale, alla pari del medico, preferisce stabilirsi nella capitale e nei
grossi centri urbani ove trova migliori opportunità professionali ed economiche
ed anche più gradevoli condizioni di vita. Al posto di salute quindi troviamo
un infermiere “empirico”, cioè personale che si è formato nella pratica,
eventualmente dopo un corso infermieristico accelerato. Egli affronta il suo
gravoso compito molto spesso del tutto isolato e le sue possibilità di
migliorarsi ed aggiornarsi sono molto scarse, complici in questo le
carenze delle infrastrutture tipiche dell’Africa sub sahariana. Gli ospedali
rurali ed i Centri di Salute attrezzati per l’assistenza chirurgica soffrono
della stessa carenza di quadri.
L’Hopital de
Hetninsoa è
una graziosa e linda struttura – bei viali alberati, giardini curati e semplici
ma accoglienti padiglioni di ricovero e cura- gestita dalle Suore Ospedaliere
della Misericordia e le “suorine”, tutte malgascie, sono dappertutto ma è anche
presente molto personale, sanitario e non, laico. Sempre presente è anche un
anziano, indomabile Padre gesuita, che nonostante l’oltre mezzo secolo passato
in Madagascar, rifiuta di farsi rottamare.
L’ospedale ha
una grossa responsabilità essendo la struttura più qualificata di una vasta
zona della provincia, a lui ricorrono casi molto gravi e di fatto la mortalità
è molto alta. Nel breve periodo della mia permanenza ho visto morire un bambino
per malaria cerebrale, un altro per polmonite, una donna per tetano, un’altra
per eclampsia ... L’ospedale conta con due medici malgasci ma non con un
chirurgo permanente e l’attività chirurgia è svolta da chirurghi volontari, per
lo più italiani ma anche di altri paesi europei, che si alternano con brevi
missioni successive. Io stesso, pur essendo sul posto con altri compiti, ho
dovuto procedere in una chirurgia d’urgenza.
Torniamo al
Progetto Socrate. Avevamo preparato due corsi di aggiornamento:L’examen
clinique della
durata di quattro giorni che ragionava su come si visita un paziente per
giungere ad una diagnosi, e Les soins
post-operatoires di
sei giorni che trattava dell’assistenza di un post-operatorio normale e
complicato. Fu utilizzato il metodo partecipativo appoggiato da supporti
elettronici ed anche da esercitazioni teoriche e pratiche nelle corsie
dell’ospedale. Gli allievi
furono dieci dei quali solo due disponevano di un diploma professionale.
L’ambiente fu molto vivace ed allegro con una alta partecipazione degli allievi
nonostante le difficoltà linguistiche in quanto tre di loro parlavano solo
malgascio.
I risultati
sono stati soddisfacenti e, misurati con l’analisi dei pre e dei post-test,
hanno mostrato un progresso medio intorno al 25%, con punte massime, per
qualche allievo, del 35% nel primo corso e del 45% nel secondo.
Cosa importante : tutti gli allievi hanno accolto con entusiasmo il corso a
dimostrazione del loro forte desiderio di migliorarsi.
Nel viaggio di
ritorno ho approfittato di qualche giorno che mi separava dalla prenotazione
con Air France per visitare qualche luogo del
Madagascar che è veramente un paese magnifico.
Sergio Adamoli
Obiettivi
Il 24 maggio
2007, si è costituita in Genova l'Associazione Volontaristica non a fini di lucro Medici in Africa.
L'associazione
è stata fondata da alcuni medici che hanno maturato direttamente numerose
esperienze di volontariato in campo sanitario in diversi Paesi dell'Africa
Subsahariana, del Sudamerica e dell'Asia.
Gli scopi
statutari che si prefigge l'Associazione possono essere così riassunti:
1. Favorire il
volontariato di medici e personale sanitario italiano aderente all'Associazione
·
condividendo le esperienze fatte
·
mettendo in contatto i medici con le organizzazioni
che operano nei paesi emergenti
·
coordinando l'attività degli stessi, considerate le
specifiche competenze, per ottimizzare i risultati
·
realizzando un data- base informatico di medici
volontari e di organizzazioni che operano nei paesi emergenti, con le
caratteristiche e le disponibilità di entrambi
Questo è
considerato un obbiettivo fondamentale: per i medici, perché consente loro di
avere un punto di riferimento per sapere costantemente dove poter prestare la
propria opera, ed all'Associazione, perché permette di "monitorare"la
distribuzione dei medici italiani che sempre più numerosi intendono offrire la
propria professionalità a vantaggio di quelle popolazioni.
Inoltre sono
scopi statutari dell'associazione:
2. Realizzare
corsi specifici di formazione di base per adattare la professionalità
medico-sanitaria alle esigenze e caratteristiche dei Paesi Emergenti africani.
3. Realizzare
in loco corsi specifici di formazione per il personale locale che verrà messo
in condizioni di autonomia operativa.
4.
Interfacciarsi con la cittadinanza per garantire il corretto utilizzo degli
aiuti devoluti alle strutture sanitarie africane o a progetti specifici
dell'associazione.
5. Informare
la cittadinanza, attraverso frequenti reportage giornalistici e trasmissioni
televisive, sulle attività dell'Associazione e sulle reali situazioni
socio-sanitarie dei Paesi nei quali si opera e dimostrando la progressione
dell'impiego di eventuali aiuti.
I Paesi
Emergenti, nei quali attualmente i membri dell'Associazione stanno operando od
hanno concluso alcuni progetti di volontariato, sono
·
Madagascar, Kenya, Ghana, Isole di Capo Verde,
Mali, Togo, Camerun, Burkina Faso, Burundi, Mozambico, Eritrea e Somalia, per
quanto riguarda l'Africa
·
il Tibet per l'Asia,
·
il Guatemala per l'America centro-meridionale.
CRONISTORIA
In questi
ultimi anni si è assistito ad un' sempre maggiore interesse da parte di medici,
infermieri, tecnici, etc alle problematiche sanitarie dei Paesi Emergenti.
Sempre più numerosi sono coloro che intendono portare un contributo professionale
ed umano a tutte quelle popolazioni che, per le più disparate ragioni, vivono
in condizioni di povertà, di fame e di malattia.
E' chiaro
infatti che al crescente interesse di partecipazione cresce anche la domanda di
informazione e formazione.
Il Dipartimento
di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate dell'Università
degli Studi di Genova (Di.CMI, Dir. Prof. Edoardo Berti Riboli) ha recepito da
alcuni anni quest'esigenza ed ha realizzato numerosi Corsi di Aggiornamento per
medici che intendono svolgere volontariato sanitario:ilcorso di base "Medici in Africa",
giunto ormai alla sua sesta edizione, ed il Corso di Perfezionamento
Interfacoltà sulla "Cooperazione
medico sanitaria, economica, sociale ed ambientale con i Paesi in via di
sviluppo". Questo
Corso (primo ed unico in Italia) ha visto interagire numerose facoltà
dell'Ateneo Genovese: Economia, Scienze Politiche, Lettere, Scienze Ambientali,
Ingegneria, Farmacia e Medicina, offrendo così ai futuri cooperandi una
autentica preparazione multidisciplinare. Ciò consentirà di affrontare con
nozioni adeguate le diverse problematiche (sociali, economiche, mediche,
ambientali, etc) presenti nei Paesi Emergenti nei quali si troveranno ad
operare.
Questa intensa
attività di formazione ha fatto si che intorno al DiCMI si radunasse un corpo
docente composto da circa una trentina di esperti che hanno svolto, per lunghi
periodi di tempo, la loro attività sanitaria in questi Paesi (Africa, Asia,
America Latina). Ciò ha consentito di trasferire ai partecipanti ai Corsi non
solo elementi teorici ma anche quegli insegnamenti che derivano dall'
"esperienza maturata sul campo" dai diversi docenti.
Grazie a
questa sensibilità verso i problemi dei Paesi Emergenti il Di.CMI è già da
tempo direttamente impegnato nella cooperazione sanitaria: da circa tre anni,
infatti, il Dipartimento garantisce un turnover costante di chirurghi
all'Ospedale San Francesco di Assisi di Fogo - Repubblica di Capo Verde. Ciò ha
consentito di fornire senza soluzioni di continuità una assistenza chirurgica
ad una popolazione di circa 40.000 abitanti che altrimenti ne sarebbe rimasta
assolutamente scoperta.
Questa
iniziativa spontanea è recentemente sfociata in un Accordo di Intesa tra la
Regione Liguria e la Municipalità di Sao Felipe (Ila de Fogo - Cabo Verde) che
favorisce l'invio di personale sanitario della Regione ed ufficializza i Master
che il Dipartimento intende approntare, specificatamente per il personale
capoverdiano, nei diversi settori della Chirurgia o di branche affini.
L'attività
didattica ed assistenziale svolta ha fatto si che si aggregassero
spontaneamente all'interno del dipartimento numerosi medici con esperienza di
volontariato. Queste motivazioni hanno spinto il "gruppo Medici in
Africa" a costituire a Genova 1' "Associazione
Medici in Africa" (in
attesa di essere riconosciuta Onlus a tutti gli effetti).
SOCI FONDATORI E CONSIGLIO DIRETTIVO.
Nel costituire
l'Associazione i membri medici promotori hanno ritenuto indispensabile che tra
i Soci Fondatori vi fossero anche
- l'Università degli Studi di Genova al fine di istituzionalizzare la
collaborazione e l'impegno con il quale l'Ateneo genovese ha sempre sostenuto
Medici in Africa e grazie alle cui strutture ed alla competenza nel settore di
numerosi suoi docenti è stato fino ad oggi possibile realizzare i Corsi di
Formazione,
- l'Ordine dei Medici, elemento
essenziale per il trasferimento di informazioni nell'ambito della categoria,
- l'Ordine dei Giornalisti,fonte
naturale di informazione dell'opinione pubblica sulle attività
dell'Associazione e sul lavoro dei diversi medici volontari che diventano quasi
dei "corrispondenti" sia per la carta stampata che per le
televisioni.
I Soci
Fondatori sono:
·
Prof. Edoardo Berti Riboli - Direttore del
Dipartimento di Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e
Metodologie Integrate (DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova ,
presidente dell'associazione
·
Dott. Sergio Adiamoli, Medico Volontario,
responsabile dei contatti con associazioni di volontariato e ONG
·
Dott Marco Beatini, Dipartimento di Scienze
Chirurgiche Specialistiche. e Anestesiologia e Trapianti d'Organo (DISCAT)
dell'Università degli Studi di Genova , responsabile della sezione didattica
·
Sig. Maria Luisa Boggio, Segretario Amministrativo
del DiCMI, Università degli Studi di Genova, in rappresentanza dell'Università
degli Studi di Genova, e che ha assunto l'incarico di Tesoriere,
·
Dott.ssa Franca Brignola, giornalista , in
rappresentanza dell'Ordine dei Giornalisti,
·
Dott. Domenico Dato, ospedale Gallino di Genova, in
rappresentanza dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di
Genova,
·
Prof. Luigi De Salvo del Dipartimento di
Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate
(DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova, responsabile della sezione
didattica
·
Prof. Alberto Hesse del Dipartimento di
Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica (DINOG) dell'Università degli Studi di
Genova , responsabile dei contatti con associazioni benefiche
·
Prof. Antonio Terrizzi del Dipartimento di
Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate
(DiCMI) dell'Università degli Studi di Genova , Segretario Generale
Dott. Giorgio
Armato, Medico Volontario
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