mercoledì 5 settembre 2012

Carmelita Celi in Pirbay, architetto, nata a Catanzaro

Italiani nel mondo

Abita dal 1990 a Antananarivo dove gestisce un negozio “Arcadia” ha due figli e il marito è il titolare di Blueline, il più importante provider del Madagascar.
Gli studi
 Dopo gli studi liceali, mi sono iscritta alla facoltà di architettura conseguendone la laurea e successivamente ho iniziato a lavorare in diversi studi di progettazione e insegnato matematica in scuole di recupero.

  L’incontro 
Nel 1985, durante una festa, incontrai casualmente un misterioso ragazzo che lavorava come ingegnere minerario sulle piattaforme petrolifere: non avrei mai immaginato che, dopo cinque anni, sarebbe diventato mio marito. La conoscenza con questo ragazzo di origini indiane, nato a Tulear, mi fece rispolverare i vecchi libri di geografia e studiare in modo più approfondito il Madagascar, meravigliosa terra dove la flora e la fauna affascinavano il mondo intero e rivestivano, come rivestono ancora oggi, un ruolo fondamentale.

 Il matrimonio
 Dopo essermi sposata in Italia, sono arrivata, per la prima volta ad Antananarivo in Madagascar, terra vagamente conosciuta solo attraverso qualche cartolina; ovviamente le difficoltà di adattamento non sono mancate, dettate soprattutto da una lingua a me sconosciuta e dalla mancanza del mare, da sempre di fronte le finestre della mia camera.

  E allora......
 Decisi di iscrivermi ad un corso accelerato di francese e, nel giro di sei mesi, ero in grado di capire la nuova lingua ed esprimermi. Purtroppo, ancora oggi, l'accento tradisce la mia origine..... Nel 1992 e' nata Leila, oggi quasi ventenne e, due anni dopo, Karim. Non mi sono mai adattata alla povertà di questo paese, osservare i bambini che mangiano nelle spazzature o vederli per le strade mendicare mi rattrista profondamente; mi chiedo cosa hanno fatto le organizzazioni internazionali per contenere questa miseria che si diffonde drammaticamente.

 Cosa ti manca
La dolcezza della vita italiana, mi è sempre mancata, ogni scusa era valida per raggiungere Pescara, godere la spiaggia, il mare, gli arrosticini, i gustosi gelati, mia madre, i miei fratelli. Il lavoro Dopo aver eseguito alcuni studi di progettazione a Tananarive, mi resi conto che, per rientrare a Pescara con una certa frequenza e giustificare la mia lunga permanenza, dovevo indirizzarmi verso qualche nuova attività, senza sviare le mie origini, la mia identità e la mia cultura italiana. Decisi, cosi', di aprire, a Tananarive un negozio di articoli puramente italiani, in relazione alla mia formazione. Il decoro, il senso delle proporzioni, i colori, il gusto per gli oggetti raffinati, l'arte della tavola, i tappeti e l'argenteria hanno influenzato le mie scelte e da 18 anni il mio negozio, "ARCADIA", sopravvive a cambiamenti politici, climatici, economici e sociali......'

Viaggi spesso
 Ogni estate mi reco a Pescara per incrementare la merce e organizzare un container; mi reco a Murano per acquistare i meravigliosi suppellettili soffiati a bocca e, tra la burocrazia, l'imballaggio di ogni singolo articolo e il lungo trasporto fino alle coste di Tamatave, trascorrono oltre un paio di mesi di attesa. Non è semplice spiegare la realizzazione e la tecnica di questi oggetti ai miei clienti, ma riscontro in loro un certo interesse, soprattutto quando rientrano in Madagascar dopo un breve soggiorno a Venezia.
Sei felice
 Dopo 22 anni di permanenza in Madagascar, mi sento una privilegiata rispetto alle mie amiche italiane, ho conosciuto una cultura diversa, apprezzato un mondo conosciuto solo attraverso i libri di scuola, gustato nuovi cibi e rapita dal fascino di una natura estremamente rigogliosa, ho una famiglia fondata su due identità che ci hanno arricchito e, infine, un lavoro che mi diverte. Spero solo......... che un giorno il mare arrivi davanti la finestra della mia camera ! Carmelita Celi.

Creature nude tra i profumi d’Africa

Madame Chanel/Madagascar
In Madagascar, tra villaggi in cui sembra d’essere risucchiati indietro di secoli, o addirittura millenni, si scopre che la Natura nutre non solo il corpo, ma anche l’anima. Qui anche il sorriso è nudo e, come il delicato profumo di ylang-ylang, seduce con innocenza di Paola Cerana
Durante i miei viaggi non mi sono mai sentita straniera lontano da casa. E’ come se, ad ogni partenza, cambiassi non solo locazione ma anche pelle, come i camaleonti. E’ una sensazione d’appartenenza, più che di aderenza, perché mi trovo ogni volta in sintonia con l’intera sfera terrestre, cielo e firmamento compresi. Devo ammettere, però, che ci sono luoghi in cui mi sento più a casa che in altri, come quando ci s’infila un paio di scarpe così comode da non sentirle più. E il Paese che meglio calza alla mia natura è senz’altro l’Africa, perché con i suoi eccessi e le sue contraddizioni mi somiglia e, forse, anche perché qui affondano le radici di un mio lontano passato, che rispondono al ritmo di un silenzioso richiamo. Quest’armonia nei confronti dell’Africa non coinvolge solo lo spazio ma anche il tempo. Perché ci sono villaggi, laggiù, in cui sembra d’essere risucchiati indietro di secoli, anzi di millenni, e pare di ritrovarsi a vivere come probabilmente vivevano i nostri antenati, ignari di cosa potesse essere il futuro mostro della tecnologia. Nuda. E’ come ritrovarsi improvvisamente nuda, senza tutto quel superfluo che come ruggine ha col tempo incrostato abitudini e pensieri, fino a diventare un’irrinunciabile necessità. Ci siamo dimenticati di essere stati tutti creature nude in origine ma, forse, i nostri avi devono avere trasmesso nelle nostre cellule tracce profonde di sé, antichi riflessi che possono riemergere con particolare vigore in alcuni di noi.
Madagascar, quest’estate, questa sensazione di nudità, di dignitosa semplicità, è stata inebriante, proprio come i profumi delicati e pungenti dell’isola. Zenzero e cannella, vaniglia e peperoncino, ylang-ylang e caffè, cocco e papaia: queste sono le fragranze che laggiù fluttuano nell’aria e scivolano sulla pelle, lasciando addosso una mescolanza di aromi sensuali e languidi privi di ogni chimica artificiosità. Anche l’aspetto della gente sembra evocare questa diversità di sfumature aromatiche, attraverso le timbriche della carnagione, il colore degli occhi e i lineamenti del viso. Perché il popolo malgascio è un incredibile incrocio di etnie: africana, oceanica e asiatica, un intreccio di frammenti rubati qua e là a ogni cultura, riuniti insieme in un armonioso mosaico. Nei villaggi appollaiati nella foresta, ho conosciuto diverse persone non ancora corrotte dal turismo orgiastico e, forse anche per questo, istintivamente amichevoli, mai diffidenti né invadenti. Persone gentili, accoglienti, nude di pregiudizi, che vivono immerse nella Natura, confuse con essa, amalgamate ai suoi ritmi. Ogni giorno raccolgono e pescano solo ciò che è necessario, rispettando le leggi e la spontanea ciclicità della vita. E se hanno bisogno di un ‘dio’, scelgono una stella, un animale o una pianta invocando l’intercessione degli avi, perché la Natura nutre non solo il corpo ma anche l’anima. A volte le persone laggiù nemmeno si distinguono dal brulicante sottofondo vegetale che strangola le strade. Camminano con passo lento, all’ombra di banani, manghi e palme lussureggianti, con enormi cesti stracolmi sulla testa, in perfetto equilibrio come funamboli su un filo invisibile; oppure le vedi sedute sui gradini delle case, accovacciate accanto a galline, anatre e zebù, intente a cucinare, cucire, sbucciare frutti o spaccare le pietre destinate alle case dei ricchi europei. Se non fosse per i parei variopinti delle donne, i bianchi sorrisi dei bambini e qualche timido focolare acceso per cuocere la carne nemmeno ci si accorgerebbe della loro discreta presenza. Soprattutto la sera, al calare del sole, quando il buio rende ogni creatura democraticamente uguale all’altra, loro si mimetizzano, proprio come i camaleonti. Questi uomini e queste donne dalla pelle lucente, dall’aria affabile e serena, dormono per lo più in capanne senza luce artificiale, costruite con un legno ricavato da una palma particolare. L’albero del viaggiatore, lo chiamano: si tratta di una specie di enorme palma che cresce ovunque nella fitta foresta malgascia, ergendo le sue grandi foglie a ventaglio verso il cielo, come fossero lunghe braccia protese in preghiera.
La vita viene anche da lassù, dal cielo, perché, durante i mesi di pioggia, all’interno dei robusti fusti di questa monumentale palma, si accumula l’acqua che, il viaggiatore di passaggio, potrà bere durante i suoi faticosi spostamenti. Acqua e legno, dunque: il primo seme della vita, qui. Insieme a tutto ciò che la terra e il mare generosamente offrono ogni giorno. Sembra un documentario riciclato migliaia di volte, lo so. Invece è vita che si ripete ogni giorno. Esiste davvero questa realtà così diversa dalla nostra e se la tv o internet ci portano il mondo in casa, non ci portano tuttavia gli odori, i sapori, le fragranze e le emozioni che nascono dal contatto con la gente.
Durante un’escursione all’interno dell’isola, ho conosciuto una signora in particolare che non dimenticherò mai. Si chiama Madame Chanel, così almeno le piace farsi chiamare, anche per evitare a noi europei l’insidiosa pronuncia del suo nome malgascio. Madame Chanel è un capo tribù. Parla perfettamente tre lingue, malgascio, francese e il suo dialetto, uno dei diciotto diffusi sull’isola. Vive in una piccola dimora fatta di mattoni, non di legno, e questo la fa ricca, una dimora immersa in una delle tante piantagioni di ylang-ylang dell’isola. Il profumo che emana dalle piante qui è violentemente dolce, reso più sensuale dal calore del sole. La signora ha invitato in casa sua me e la mia sapiente guida per mangiare insieme il dolce di riso appena cucinato, mostrandoci con orgoglio il suo giaciglio e soprattutto la piccola televisione che un italiano residente qui le ha regalato tempo fa. Ovviamente la sua dimora non ha corrente elettrica ma a lei piace tanto guardare quella scatola nera senza vita, mentre stesa nel suo letto di paglia e cenci probabilmente scorre film immaginari nella mente. Questa signora, in gioventù, ha lavorato con Coco Chanel – ecco il motivo della scelta del nome - quando negli anni ’40 viveva qui, distillando essenza di ylang-ylang in una fabbrica ancora esistente e florida. Oggi, questa signora dal sorriso materno ha 85 anni, un’età insperabile per la gente di qui. Vive con una pensione equivalente a circa 70 euro che riceve ogni tre mesi, e anche questo è assai raro per queste parti, per ciò si sente fortunata. Ma, soprattutto, la signora vive della gentilezza di quei pochi turisti che osano avvicinarsi a lei e alla gente come lei, turisti che voltano le spalle alle spiagge languide, ai tramonti romantici, all’opulenza e all’artificiosità dei resort per addentrarsi nel cuore autentico, intricato e contraddittorio, di quest’isola profumata. E’ vero che ogni escursione può rivelarsi un’incursione, e il moderno turismo può trasformarsi in colonialismo. Inevitabilmente la mia presenza in questi villaggi e il contatto con questa gente hanno provocato delle conseguenze, cambiando qualcosa anche in loro, non solo in me. Tuttavia, credo che la gentilezza e il rispetto siano il denominatore comune a ogni rapporto umano, comprensibile al di là d’ogni linguaggio. Perché il sorriso è nudo e, un po’ come il profumo delicato di ylang-ylang, seduce con innocenza ricamando piacevoli ricordi. Quindi, se il contagio tra culture diverse è fatto innanzitutto di nudi sorrisi, non dobbiamo sentirci in colpa, né avere timore, piuttosto avremo tanto da imparare e da scambiare, in un reciproco umile arricchimento. Ciascuno di noi porta in sé un universo e nel mio, ora, insieme ai profumi d’Africa c’è anche Madame Chanel con il suo dolce di riso e il suo dolce sorriso. Prima di salutarla, le ho promesso che avrei raccontato di lei una volta a casa e le ho chiesto il permesso di mostrare la foto del suo viso, insieme a quella della sua casa. Ne è stata entusiasta e mi ha ringraziato con tanti timidi merci accompagnati da lievi assensi del capo, simili agli inchini delle geishe giapponesi. Ora sono io a ringraziare lei per avermi fatto sentire a casa in casa sua e per avermi concesso il piacere di trasformare profumi evanescenti in un piccolo racconto, che spero possa contagiare positivamente anche per chi, per caso, un giorno lo leggerà.
 Paola Cerana

Un summit per le crisi in Madagascar e Zimbabwe

Proposta una roadmap per guidare le transizioni politiche
I leader dell'Africa meridionale si sono incontrati a Maputo per un summit che intende richiamare l'attenzione sulle due crisi regionali di Madagascar e Zimbabwe in vista delle elezioni del prossimo anno. L'invito è di giungere presto a una "road map": una sorta di test per tutte le crisi che attanagliano l'Africa centro-meridionale. I leader delle 15 nazioni della Comunità di Sviluppo dell'Africa Meridionale premono affinchè Andry Rajoelina, presidente di transizione in Madagascar, e Marc Ravalomanana, presidente uscente, si impegnino a mettere in atto una roadmap per condurre il Paese verso elezioni democratiche. Il botta e risposta tra i due va avanti dal 2009, quando Rajoelina, salito al potere in seguito a un colpo di Stato sostenuto dall'esercito, si è rifiutato di accogliere nuovamente in patria Ravalomanana, che vive in esilio in Sud Africa.Anche la situazione nello Zimbabwe è altrettanto critica. Si vedono contrapposti il presidente Robert Mugabe e Morgan Tsvangirai, primo ministro. Dopo anni di scontri e ritardi, i partiti hanno finalmente scritto una bozza di costituzione prima di giungere alle consultazioni elettorali. Fonte: .ilsole24ore.com

Madagascar, tre milioni di dollari per la biodiversità

Biodiversità Nuovi studi e un centro di ricerca specializzato per la conservazione della biodiversità nei pressi della foresta pluviale del Madagascar. L’isola africana investe sulla natura... Siamo nel Ranomafana National Park, un'area di enorme ricchezza per la biodiversità del Madagascar, dove a luglio 2012 è stata inaugurata la NamanaBe Hall (letteralmente la “sala Amicizia”) all’interno del ValBio Center, presso l'Istituto per la conservazione di ambienti tropicali. Una struttura che – a quanto riporta il portale d’informazione All Africa – include un laboratorio di ricerca e un centro congressi, con alloggi per studenti e scienziati, inedita per il Paese africano e la cui realizzazione è costata 3 milioni di dollari, finanziati da donatori diversi tra cui le statunitensi US National Science Foundation e State University of New York at Stony Brook. Un progetto costoso e ambizioso che si propone istituire sul territorio un centro di formazione per studenti malgasci e internazionali, ma anche una sede destinata a ospitare conferenze planetarie e a presentare le auspicate future scoperte in tema di biodiversità: questa è l’idea della dottoressa Patricia Wright, fondatore e direttore esecutivo del ValBio Center, precisando che il loro interesse si concentrerà su insetti, rettili, rane, piante e il lemure del Madagascar, oltre a parassiti e malattie infettive, prodotti naturali e piante medicinali. L'impianto, grazie ad attrezzature scientifiche avanzate, potrà approfondire il campo della genetica, che i ricercatori locali potevano in precedenza affrontare solo migrando all'estero, spesso inviando negli Stati Uniti da analizzare i reperti raccolti in loco. A ciò dovrebbero aggiungersi ricerche per migliorare le tecniche agricole locali e a diffondere tra un numero sempre maggiore di studenti l’uso dell’inglese: studenti di master di primo livello provenienti da diversi istituti di istruzione superiore, nonché dottorandi di ricerca presso l'Università di Antananarivo, inizieranno in questo mese a seguire i primi corsi di biologia molecolare e genetica. Fonte:www.valori.it

giovedì 30 agosto 2012

Svizzera-Madagascar: mano tesa dal Ticino

Mascia Cantoni, sin dai primi anni Sessanta figura emblematica della televisione della svizzera italiana, è una delle figure più rappresentative e popolari del Cantone, un volto conosciutissimo che dal 2002 ha assunto la presidenza della Fondazione Svizzera Madagascar. A Stabio si è inaugurata una mostra di sue opere a favore proprio dei progetti che la Fondazione promuove nel Paese africano. E`al ristorante Montalbano di Stabio che nelle scorse ore si è inaugurata una mostra delle opere pittoriche della nota regista, presentatrice, produttrice ticinese Mascia Cantoni, da 10 anni presidente della Fondazione Svizzera-Madagascar. Oltre che espressione del suo animo, proprio la pittura per Mascia è da qualche anno lo strumento per aiutare i suoi giovani del Madagascar. Obiettivo della Fondazione –che ha carattere internazionale- è la ricerca per realizzare un modello ripetibile di cooperazione capace di dare dinamismo all’autopromozione del Madagascar ed eventualmente, in progresso di tempi, in altri paesi in via di sviluppo. Il modello prevede la sinergia di micro-interventi in vari settori: ambiente, educazione, sanità sociale, agricoltura, pesca, commercio, industria, turismo, comunicazione e trasporti, servizi, ecc.”. E per la realizzazione del modello, la Fondazione si avvale di specialisti malgasci, svizzeri ed internazionali nonché della partecipazione attiva, propositiva e decisionale della popolazione interessata. La Fondazione è apartitica, aconfessionale e non è a scopo di lucro. I valori di solidarietà e reciprocità profondamente radicati nella tradizione malgascia costituiscono il fulcro teorico ed operativo delle finalità della Fondazione. Dall’arrivo di Mascia Cantoni alla presidenza, il comitato si è particolarmente impegnato nel settore dell’Istruzione, promuovendo settanta asili e gemellando scuole dell’Insubria a quelle di Nosy Be in Madagascar. Un ulteriore sforzo è profuso nell’ambito della formazione alberghiera e turistica grazie al centro CFTH-Fihavanana, aperto nel 2008 e il suo Albergo di applicazione Lokobe –Lodge. Un’altro campo d’attività della Fondazione è quello relativo all’igiene con la costruzione di ben ventuno acquedotti in altrettanti villaggi. La mostra intitolata “I colori della solidarietà”, il cui ricavato andrà, appunto, alla Associazione Svizzera Madagascar, è ospitata al Ristorante Montalbano e nelle sedi Raiffeisen di Stabio,Novazzano,Genestrerio , Coldereo dal 24 agosto al 25 novembre. Ospite con alcune sue recenti opere, anche lo scultore stabiese Aldo Giudici. F.B./Red.

sabato 6 agosto 2011

CINZIA CATALFAMO CORRISPONDENTE CONSOLARE AD ANTANANARIVO: LA SODDISFAZIONE DELL’AIM CHE RINNOVA LE CARICHE SOCIALI

LUNEDÌ 11 LUGLIO 2011 20:18

ANTANANARIVO\ aise\ - Il rinnovo delle cariche sociali all'AIM - Associazione Italiani in Madagascar - ha coinciso con la nomina di un Corrispondente Consolare Italiano ad Antananarivo.
A comunicarlo oggi è Aldo Sunseri, che commenta: "finalmente i 2000 italiani residenti in Madagascar potranno usufruire di un sevizio consolare che allevia i loro disagi dopo parecchi anni di isolamento per l'assenza di una rappresentanza diplomatica consolare".
Cinzia Catalfamo, che fino al 2005 aveva ricoperto in Madagascar la carica di Console Onorario, è stata nominata dall'Ambasciata Sudafricana di Pretoria Corrispondente Consolare Italiana. "I servizi che potrà svolgere un Corrispondente Consolare – continua Sunseri – non sono certamente comparabili a quelli di una Ambasciata o di un Consolato, ma gli italiani hanno mostrato il loro apprezzamento per avere finalmente ad Antananarivo un interlocutore del governo italiano a cui rivolgersi per i disbrigo delle varie pratiche sia amministrative che diplomatiche".
La nomina di Cinzia Catalfamo è stata in corrispondenza con il rinnovo delle cariche sociali presso l'AIM. Umberto Lanza, dopo cinque anni di efficiente e operosa presidenza, ha voluto cedere il passo ad un giovane Nicola Flaminio, che grazie alla collaborazione di un Consiglio di Amministrazione composto anche da giovani e anziani dirigenti, cercherà di portare in seno alla AIM il dovuto rinnovamento.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione AIM composto da Davide Annunziata, Gianfranco Bruscagnin, Anita Cossettini, Giuliano Maiorana, Pietro Marangi, Sacco e Aldo Sunseri a breve si riunirà per l'assegnazione dei vari incarichi quale la nomina del Vice Presidente, del Segretario Generale e del Tesoriere e dei responsabili regionali. (aise)

Relazione di fine legislatura


Ho chiamato in questo modo il mio intervento fatto in occasione del rinnovo delle cariche sociali dell'AIM, in quanto dopo avere ricoperto per più di cinque anni la carica di Segretario Genarale dell'Associazione Italiani in Madagascar, ho preso la decisione di lasciare, e sebbene nel corso delle votazioni che sono seguite a questo mio intervento, sono stato il primo degli eletti alla carica di Consigliere, ho preferito continuare la mia attività all'interno dell'associazione quale responsabile delle Relazioni Esterne, cioè continuo ad inviare a tutti gli associati ed amici il Giornalino NEWS, che continua ad essere un organo ufficiale di informazione dell'AIM.
Ecco cosa ho detto all'assemblea dei soci del 9 luglio 2011:

Ci è stato comunicato da parte dell'Ambasciatore di Pretoria che la Signora Cinzia Catalfamo è stata nominata corrispondente consolare e personalmente sono alquanto compiaciuto di questa nomina perché allevia all'associazione tanto di quel lavoro che noi, costretti dalle circostanze, ci siamo assunti per dare un aiuto agli associati.
Qualcuno potrebbe pensare: adesso c'è un corrispondente, adesso c'è Cinzia che può' continuare il lavoro della nostra associazione. Ma non è cosi'!!!!!
La mia esperienza maturata in questi cinque anni di segreteria mi fa confermare che oggi più di ieri, l'esistenza dell'AIM è necessaria ed è indispensabile per continuare a difendere gli interessi degli italiani residenti in Madagascar.
Quali sono questi interessi:
1) La firma di un accordo bilaterale con il Governo del Madagascar per evitare la doppia imposizione fiscale. Di cosa si tratta: noi pensionati continuiamo a pagare le tasse in Italia non usufruendo più dei servizi italiani perché anche per l'assistenza sanitaria abbiamo solo 90 giorni l'anno; poi chi ha dei redditi in Italia non dovrà continuare a pagare le tasse in Italia, perché è residente in Madagascar.
Questo accordo bilaterale vi faccio presente che se ne sono scordati di farlo sia l'Ambasciata Italiana che è stata presente in Madagascar fino al 2000, sia nei cinque anni successivi il Consolato Onorario. Paesi come le Filippine o lo SRI Lanka hanno questo accordo, noi del Madagascar non lo abbiamo.
Noi abbiamo avuto assicurazione da parte del Ministro Marco Giungi che quando sarà insediato il Governo Ufficiale in Madagascar, l'Ambasciatore di Pretoria all'atto di presentare le sue credenziali presenterà anche la richiesta di una convenzione bilaterale tra l'Italia e il Madagascar.
2) Questo che vi sto per dire, vi dimostra quanto una associazione come la nostra può' avere un peso determinante in alcune situazioni: Nel mese di maggio l'INPS ha stabilito di verificare l'esistenza in vita dando incarico alla Western Union di pagare la pensione direttamente ai pensionati. In questo modo, il pensionato, andando personalmente ad incassare la sua pensione presso la Western Union avrebbe dimostrato la sua esistenza in vita.
Per noi del Madagascar doveva avvenire questa verifica a giugno , solo che noi dovevamo recarci in Italia per votare per il referendum e quindi la nostra famiglia in giugno doveva attendere il nostro ritorno per mangiare.
Noi abbiamo pubblicato sulla stampa una lettera aperta al Direttore Generale dell'INPS Mauro Nori (che voi avete letto) e la verifica di giugno per il Madagascar è stata annullata. Questo è un successo della nostra associazione che dimostra che l'unione fa la forza. Questa è una ennesima vittoria di cui l'AIM in prima persona se ne assume il merito. Se noi avessimo scritto a nome personale nessuno ci avrebbe dato ascolto, ma l'avere scritto a nome dell'Associazione ha dato l'effetto desiderato.
3) L'AIM ha avuto la concessione di due ettari di terreno a Sainte Marie dove dovrebbe sorgere un centro sportivo della nostra associazione, il bozzetto e la concessione sono a disposizioni di tutti, questo è un progetto portato avanti da Antonello Di Bartolomeo assieme agli associati di S.Marie.
4) Ci è stato chiesto di essere presenti con il nostro marchio in una sponsorizzazione per la festa organizzata dal Museo Regionale di Torino dalla associazione MAMI che è una associazione di malgasci che risiedono in Italia. Cio' sta a dimostrare ancora una volta che l'AIM è tenuta in considerazione anche in Italia
5) Abbiamo ricevuto presso la nostra sede il Funzionario itinerante che nei due giorni di permanenza ad Antananarivo ha svolto un lavoro molto proficuo di rinnovo passaporti e di altre documentazioni. Purtroppo non avremo momentaneamente altra visita del funzionario itinerante per mancanza di fondi
da parte dell'Ambasciata
6) Abbiamo ricevuto anche due funzionari del Ministero Affari Esteri, che ci hanno chiesto quali erano i nostri problemi ma non abbiamo mai più ricevuto alcuna notizia.
7) A proposito di incontri: abbiamo anche avuto la visita in Associazione del Ministro dell'Industria del Madagascar Mr.Pierrot.
Il Presidente con il Vice Presidente e il sottoscritto abbiamo ricambiato questa visita presso il Ministero e abbiamo ricevuto la dovuta accoglienza.
8) Da pochissimi giorni è finito il terzo ciclo di corsi di italiano e sono stati distribuiti gli attestati agli alunni. Notiamo che questi corsi sono molto richiesti, abbiamo una proposta di una nuova insegnante di italiano, sarà compito del nuovo consiglio di amministrazione prendere i dovuti contatti.
9) Giornale News settimanale: ho riservato per ultimo questo argomento perché è una esecuzione che personalmente porto avanti da parecchi anni ormai, siamo arrivati al numero 66.
Ho chiesto e ottenuto nell'ultima riunione del consiglio di esserne nominato responsabile. La spedizione di questa rassegna stampa fa si che l'associazione resti viva e operante sia per gli associati che per i simpatizzanti che continuamente ricevono notizie che riguardano l'associazione e il Madagascar. Sarà compito del nuovo consiglio decidere se continuare questa tradizione; da parte mia sono disponibile a continuare questo tipo di collaborazione.


Dopo questo breve accenno sui fatti più salienti che questo Consiglio ha portato a termine, ritengo doveroso ringraziare il Presidente Umberto Lanza per la sua efficiente e valida collaborazione, ringrazio anche il vice Presidente Gerardo Sacco per il suo sostegno sia nei momenti di forzata assenza del Presidente, sia in altri casi in cui è stata necessaria la presenza di una persona responsabile del Consiglio.
Grazie anche al tesoriere Franco Bruscagnin, la cui opera non si è limitata nel tenere con la dovuta perizia e correttezza la contabilità, ma ha dato anche un sostegno per la buona conduzione di questa associazione, grazie ancora a tutto quanto il Consiglio per avere dimostrato il suo attaccamento a questa associazione.
Mi auguro che, dopo di noi, l'AIM possa continuare il suo cammino fino a quando ci saranno italiani in terra Madagascar, perché come vi ho esposto e dimostrato non è una Ambasciata, ne un Consolato, ne tanto meno un Corrispondente che fa gli interessi degli italiani che hanno scelto di vivere in Madagascar, ma solo e soltanto una associazione fatta da tutti noi che possa suggerire quali sono i bisogni e le necessità degli italiani che vivono in Madagascar e lottare per ottenerli.
Vi faccio presente che sia il Presidente Lanza che il sottoscritto già da alcuni mesi avevamo preso la decisione di lasciare i nostri incarichi e questa nostra decisione è irrevocabile. Questa nostra decisione è stata presa oltre che per ragioni anagrafiche anche perché avendo compiuto il primo lustro di lavoro per l'AIM gradiremmo che i giovani vengano a rimpiazzare le nostre forze.

giovedì 30 giugno 2011

ESISTENZA IN VITA/ DAI PENSIONATI DEL MADAGASCAR UNA "LETTERA APERTA" AL DG INPS MAURO NORI



ROMA\ aise\ - A nome dei pensionati italiani in Madagascar, il segretario generale dell’Aim (Associazione Italiani in Madagascar), Aldo Sunseri, ha inviato una "lettera aperta" al Direttore Generale dell'Inps Mauro Nori per protestare contro la tempistica della verifica dell’esistenza in vita che l’Istituto di Credito delle Banche Popolari Italiane (ICBPI) ha pianificato per conto dell’Istituto di previdenza italiano.
"Facendo riferimento all’articolo pubblicato da Aise in data 28 aprile e alla Circolare INPS emanata in pari data – scrive Sunseri - si evince che la verifica per il Madagascar sarà nel mese di giugno. Non si può essere tanto disinformati da non sapere che il periodo in cui avverrà la verifica della esistenza in vita dei pensionati del Madagascar, coincide con due importanti scadenze elettorali: infatti il 15 e 16 maggio prossimi in 11 province e in 1310 comuni si svolgeranno le elezioni amministrative con un eventuale turno di ballottaggio il 29 e 30 maggio 2011 e poi il 12 e 13 giugno ci sarà il referendum".

"Gli italiani del Madagascar – ricorda Sunseri – per esercitare il diritto di voto dovranno recarsi in Italia, in quanto il Governo Italiano non ha concluso apposite intese con il Madagascar per esercitare il diritto di voto per corrispondenza. Infatti usufruiranno del rimborso da parte del Ministero degli Esteri, tramite l’Ambasciata di Pretoria, del 75% delle spese del biglietto aereo e poi ci saranno anche le agevolazioni da parte di Trenitalia, del Gruppo Tirrenia (Tirrenia, Caremar, Siremar, Toremar e Saremar e l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori (A.I.S.C.A.T). Quindi, nel mese di giugno, all’arrivo della pensione presso gli sportelli della Western Union in Madagascar, gli italiani saranno in Italia per esercitare il diritto di voto e saranno impossibilitati a incassare quanto dovuto dall'INPS".
"Inoltre – ricorda Sunseri – ancora non c'è alcuna possibilità di delega, essendo lo scopo teso ad evitare il pagamento di prestazioni a persone diverse dai legittimi beneficiari. Pertanto la famiglia del pensionato, che rimane in Madagascar, in giugno non mangerà e non potrà assolvere gli impegni economici in quanto la pensione sarà presso le casse della Western Union. Con la presente protesta, - conclude la lettera - i pensionati del Madagascar invitano Mauro Nori, Direttore Generale dell'INPS, a volere prendere i provvedimenti necessari per differire ad altra data questa verifica per i pensionati del Madagascar". (aise)

mercoledì 22 dicembre 2010

Cosa ci sta a fare l’AIM?

L’articolo che segue, pubblicato su aise, è una documentazione per tutti quelli che stanno a chiedersi “Cosa ci sta a fare l’AIM?”
Segnaliamo inoltre che sono state inviate 47 Circolari contenenti 329 articoli, abbiamo pubblicato sulla stampa mondiale 6 articoli, per far conoscere al mondo intero i problemi degli italiani che vivono in Madagascar; abbiamo collaborato nel rilascio e rinnovo: di passaporti, patenti, visti, divorzi, nascite, matrimoni ecc. per più di 100 connazionali; siamo stati a disposizione nel darvi consigli e suggerimenti; abbiamo effettuato due corsi di italiano; a tal proposito ci viene spontaneo porgere un ringraziamento alle insegnanti Dottoressa Cristina Bandiera e Randria Voahangy, per la serietà e l’alta professionalità che hanno dimostrato nella conduzione di questi corsi: GRAZIE CRISTINA, GRAZIE RANDRIA.
Auguri di un Sereno Natale e di un Felice Capodanno.

IL 2010 VOLGE AL TERMINE: IL BILANCIO DELL’AIM

21/12/2010
Italiani nel mondo

ANTANANARIVO\ aise\ - "Siamo arrivati alla fine del 2010 e ritengo doveroso redigere un bilancio delle attività svolte dall'AIM, in quest’anno, che si è mostrato abbastanza duro e difficoltoso sia per la crisi politica che continua a imperversare il paese in cui viviamo, sia per la crisi mondiale e per le difficoltà cui siamo spesso sottoposti dagli eventi e dalle leggi italiane.
Così Aldo Sunseri, Segretario Generale dell’Associazione Italiani in Madagascar, ripercorre l’anno che volge al termine, le novità che ha portato con sé tra vecchi e nuovi problemi per la collettività residente in Madagascar.
Intendo iniziare parlando del PASSAPORTO BIOMETRICO, scrive Sunseri, per il quale, pur riconoscendone la validità, che agevola i possessori nei vari spostamenti, siamo obbligati a superare non pochi ostacoli per il suo rilascio. La causa, come voi ben sapete, è la difficoltà di raggiungere la Sede della Nostra Ambasciata di riferimento: Pretoria in Sudafrica.
Noi, spiega, abbiamo cercato di intervenire con argomentazioni che non sono state sempre avallate dai nostri interlocutori ministeriali ed abbiamo anche chiesta la possibilità, in casi urgenti e di evidenti difficoltà, il rilascio di un Passaporto Temporaneo, con validità annuale, per il quale non vi è l’obbligo delle impronte digitali. Le condizioni però per il suo rilascio sono molto poche e Pretoria comunque non è abilitata a rilasciarlo.
Quello su cui abbiamo puntato la nostra dialettica con il Governo Italiano è stata la parziale applicazione della convenzione europea, che prevede l'unificazione delle varie Ambasciate Europee sotto un'unica rappresentanza. Solo in questo modo, noi avremmo risolto l'annosa questione della chiusura dell'Ambasciata Italiana in Madagascar, potendoci avvalere a quella istituzione che raggruppa tutte le Ambasciate Europee. È qualcosa che è in programma nella Comunità Europea, ma della quale ancora non si conosce quando andrà a regime .
Altro argomento di confronto, prosegue Sunseri, per il quale abbiamo, anche in questo caso pubblicato un articolo che è stato letto in tutto il mondo, è stata l'abolizione dello sconto previsto per i possessori della it.card. Dopo appena un anno dalla sua entrata in vigore, lo sconto del 20% sui viaggi con le Ferrovie dello Stato è venuta meno, privandoci, nei nostri soggiorni in Italia, del piacere di viaggiare in comode carrozze, mentre ammiravamo i bei paesaggi del nostro paese.
Anche questo ci fa pensare che noi italiani, che abbiamo scelto di vivere all'estero, non siamo oggetto di alcun interesse da parte dei Nostri Governanti e non siamo più italiani di prima categoria.
Ma ci sono anche buone notizie da ricordare: “come ben sapete, abbiamo avuto il piacere e l'onore di ricevere presso la nostra sede di Ankadivato il Funzionario Itinerante del Consolato Italiano di Pretoria, la dottoressa Giuliana De Maria, che è stata accompagnata dall'Amministratore dell'Ambasciata dottor Emilio Chiave, e in occasione di questa visita abbiamo avanzato le nostre richieste”.
Recentemente anche due funzionari dell'Unità di Crisi, del Ministero degli Esteri Italiano, sono stati nostri ospiti e con loro ci siamo soffermati sulle questioni che maggiormente interessano la nostra comunità in Madagascar: oltre all'abolizione della limitazione dell'assistenza sanitaria dei 90 giorni l'anno, abbiamo anche chiesto il ridimensionamento dei messaggi di pericolosità che vengono diramati tramite il sito del Ministero Esteri : Viaggiare Sicuri.
Questi messaggi, come prima cosa non rispecchiano la realtà del Madagascar, e poi mettono in allarme il turista e lo indirizzano verso altre destinazioni. Bisogna tenere presente che in Madagascar la maggior parte degli italiani sono impegnati nel settore turistico e la diminuzione dell'afflusso del turismo italiano, crea a tutta quanta la comunità un ulteriore stato di crisi.
È stato anche chiesto, ai Funzionari dell'Unità di Crisi, di constatare la richiesta avanzata da più di un anno, tramite il Ministro Giungi dell'Ambasciata di Pretoria, sulla stesura di un accordo bilaterale per evitare la doppia imposizione fiscale. Accordo che stati come il BANGLADESH e le FILIPPINE già hanno in essere e che il Madagascar purtroppo fino ad oggi continua a non avere.
Quanto sopra accennato -precisa il segretario generale dell’AIM- è solamente la parte più importante dei lavori e dei colloqui che il Consiglio di Amministrazione ha portato avanti avvalendosi delle sue funzioni di rappresentante dei 2000 italiani residenti in Madagascar ed essendo l'unica istituzione legalmente riconosciuta sia dal Governo Italiano che dal Governo Malgascio.
Con l'inizio del nuovo anno – ricorda Sunseri - l'AIM festeggerà il suo primo lustro di attività, l'atto ufficiale della sua costituzione è stato infatti sottoscritto in data 21 marzo 2006.
L'Associazione AIM si augura di ricevere dagli associati e non, il plauso per il gravoso compito che fino ad oggi ha portato avanti grazie all'interessamento e alla dedizione di tutto quanto il Consiglio di Amministrazione, il quale ha dedicato gran parte del tempo libero per il bene dell’intera comunità italiana.
Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo agli italiani sparsi in tutto il mondo ed in particolare agli italiani del Madagascar.
. (aise)

mercoledì 29 settembre 2010

Grazie AIM di Annalisa e Marco

Oggi mi è pervenuta una lettera di quelle che fa tanto piacere ricevere e che ricompensa del lavoro che oramai da quasi cinque anni svolgo sia per la comunità italiana che vive in questa isola che per tutti quegli italiani che vengono anche per pochi giorni o pochi mesi, come nel caso di Annalisa e Marco.
Ecco la lettera:

GRAZIE, AIM !
 
Per alcuni, forse, una storia come tante; per noi una storia che cambia la vita.
Per tre anni e mezzo abbiamo atteso, attraverso il raggiungimento di tappe obbligatorie attorcigliate a lunghi silenzi, l’evento: il poterci sentire, io e mio marito Marco, una famiglia ancor più completa adottando un bambino. La scelta, in buona parte frutto di casualità, ci ha voluti in Madagascar dove siamo diventati a tutti gli effetti i genitori di Nomena.
Per quanto avessimo letto o ci fossimo documentati sull’isola dalla terra rossa, le immagini rimanevano confuse e il puzzle incompleto e impalpabile.
Soli. Eravamo l’unica coppia a partire mentre nei programmi iniziali altri due genitori adottivi avrebbero dovuto condividere l’esperienza. Era giunto all’Ente un solo nome e noi eravamo i primi : attendevamo la notizia da un anno e mezzo.
Eccitata e un po’ intimorita, ecco come mi sentivo. Stavamo per incontrare una figlia mai vista, per cominciare una nuova esistenza che ci avrebbe messo in gioco come persone e come coppia e il tutto sarebbe avvenuto a migliaia di chilometri da casa con nessuno accanto. A due giorni dalla partenza non sapevamo nemmeno dove avremmo alloggiato.
Poi la voce di Marco:”Esiste un’Associazione di italiani in Madagascar; vediamo se riesco a mettermi in contatto con qualcuno”. Posso assicurare che ricevere la risposta di Aldo, il preziosissimo segretario dell’Associazione, mi ha allargato il cuore. Non eravamo più soli !!!
Avevamo mille domande e lui ci ha risposto evitandoci mille disguidi, insomma ci ha fatto respirare aria di casa là dove albergava il nulla ,ossia la conoscenza del posto in cui stavamo andando.
La seconda ondata di entusiasmo che ha dissipato ogni mio timore riguardo all’arrivo e ai primi giorni è arrivata con il ciclone Lorenzo. Gestore del bell’albergo e ristorante “Chez Lorenzo”, aveva dato disponibilità immediata di accoglienza e di amicizia; inoltre il suo albergo distava solo una ventina di minuti a piedi dall’Istituto che ospitava Nomena e che avremmo frequentato per circa un mese,vale a dire il tempo stabilito dal Governo malgascio per la reciproca conoscenza genitori-figlia. Ulteriore garanzia di benvenuto è stato il suo venirci a prendere all’aeroporto di notte. Ho ancora in bocca il sapore delle sensazioni di quei primi momenti.
Il giorno successivo all’arrivo abbiamo conosciuto, con un incontro di una tenerezza infinita, la nostra bambina; la mattina dopo Nomena ci veniva “consegnata” per sempre. Felici, impacciati, increduli, sballottati:servivano un’ulteriore formattazione dei programmi e una nuova pianificazione dei tre mesi previsti. Altroché “mura mura” !
Nomena era malata: aveva la febbre alta, l’intestino infuriato, la tosse, il raffreddore, un fungo in una gamba. Cosa avremmo fatto se fossimo stati da soli ? Chi ci avrebbe chiamato l’Espace Medicale di cui non sapevamo l’esistenza ? E chi avrebbe compreso la lingua dei dottori ?
 
GRAZIE, ALDO !
Per tutta la disponibilità e l’affetto che ci hai dimostrato prima e durante il soggiorno. Ti sei preso cura di noi ogni volta che ti abbiamo espresso una necessità; ci hai dato indicazioni fondamentali per risolvere questioni importanti di carattere burocratico e non; ci hai fatto conoscere realtà e amici a te cari; sei sempre stato presente e ci hai dato continua conferma della dedizione, generosità e coerenza con cui porti avanti il tuo lavoro. Sei stato ufficialmente promosso da tutti noi e con immenso affetto al rango di “zio”!!!
 
GRAZIE, LORENZO !
La nostra gratitudine è per sempre. Quello che hai fatto per noi tre supera ampiamente i doveri di un albergatore e il procacciarsi dei clienti. Siamo diventati parte della tua famiglia e ci hai trattati come tali riempiendoci di attenzioni in alcun modo dovute. Ma quale albergatore butterebbe giù un muro per rendere comunicanti due stanze in modo da consentire maggior movimento e utilizzo dello spazio vista la presenza di Nomena? Quale albergatore per soddisfare un desiderio dei propri clienti acconsentirebbe a portarli in gita al mare con la responsabilità di una bimba di due anni e guidando per oltre 10 ore ? Ti vogliamo bene!
Fai ogni cosa con allegria e passione. Il tuo albergo e il tuo ristorante meritano molto oltre ad offrire la tua presenza.
 
GRAZIE, UMBERTO !
Con tanta dolcezza ti sei preso a cuore la condizione di salute di Nomena e ci hai portato dalla migliore dermatologa che tu conosca. Nonostante il lavoro, hai trovato il tempo di dedicarti immediatamente alla traduzione dei nostri documenti sollevandoci da tutta una serie di responsabilità e difficoltà. Ci hai aperto la tua casa deliziandoci con un pranzo da “mille e una notte”. Grazie di tanta splendida disponibilità! Sarà una gioia poter ricambiare il tuo affetto e quello della tua famiglia quando verrete a Mantova.
 
GRAZIE, PIETRO !
Per la cordialità e la semplicità con la quale ci hai accolti nella tua casa e per averci resi partecipi sia di momenti belli che difficili della tua vita:in fondo, eravamo per te tre perfetti sconosciuti. Non pago di questo ci hai persino offerto la possibilità di condividere la tua bella, generosa e cordiale compagnia insieme a quella della tua famiglia in un posto rilassante e gradevole allietandoci così una delle tante domeniche trascorse a Tana. Potremo mai sdebitarci ?
 
GRAZIE, MAURIZIO !
Per averci fatto conoscere la tua realtà e averci fatto compagnia. Buon proseguimento!
 
GRAZIE, FRANCO !
E’ stato bello e molto interessante incontrarti nella tua realtà lavorativa: grazie per averci fatto conoscere i vari processi di lavorazione delle pietre. Ora ho una conoscenza profonda di ciò che prima apprezzavo in modo superficiale.

mercoledì 25 agosto 2010

L’edificio dell’Ambasciata italiana in Madagascar va in rovina.L’Italia cosa ne vuole fare?

Aldo Sunseri* - Si è conclusa la visita in Madagascar del Funzionario Itinerante dell’Ambasciata d’Italia a Pretoria, è stato un lavoro intenso svolto con grande professionalità dalla Dottoressa Giuliana De Maria e dal Dottor Emilio Chiave, Amministratore dell’Ambasciata Italiana.
La sede di Antananarivo dell’Associazione Italiani in Madagascar, che li ha ospitati, è stata meta di moltissimi italiani, giunti per l'occasione da tutta l'isola sia per prendere le impronte digitali necessarie per il rilascio o il rinnovo del nuovo passaporto biometrico, sia per i disbrigo di parecchie pratiche consolari.
Il Consiglio di Amministrazione dell'AIM ringrazia sentitamente l'Ambasciatore Elio Menzione, che ha dato questa grande opportunità ai connazionali del Madagascar, ed in particolare ringrazia la Dottoressa Giuliana De Maria per la cordialità e la competenza che ha dimostrato nell’occasione.
Ci auguriamo che questo evento si ripeta negli anni futuri con assidua periodicità, per agevolare e sopperire ai disagi che la mancanza di una rappresentanza diplomatica in Madagascar continua a causare.
Ricordiamo che il Madagascar ha una presenza annua di circa 30 000 turisti Italiani, che vi trascorrono le vacanze, e circa 2 000 italiani che vi risiedono stabilmente.
Gli Italiani del Madagascar avrebbero preferito accogliere questi funzionari in una Casa Italia, la cui sede naturale dovrebbe essere l’ex Ambasciata d’Italia in Antananarivo, ma il Governo Italiano non si è ancora deciso a concedere loro almeno l’uso dello stabile in questione, di proprietà dello Stato Italiano, e lascia che questo immobile, dopo dieci anni di chiusura, continui a degradarsi.
Ricordiamo che l'immobile è stato acquistato con i soldi degli italiani nel 1966, all’epoca di Carlo De Franchis, primo Ambasciatore Italiano in Madagascar, arrivato dopo l'indipendenza del Paese; ha ospitato i vari Ambasciatori che si sono succeduti fino a Guido Nicosia nel 2000, anno di chiusura dell'Ambasciata, ed è stato lasciato all’incuria, e ad un conseguente inevitabile deperimento.
In effetti, è stato chiesto ripetutamente a varie istanze dello Stato, anche tramite interrogazioni parlamentari che sono state introdotte su questo argomento, l'uso, sotto qualsiasi forma legalmente valida, di questo stabile italiano, con la disponibilità da parte dei richiedenti (A.I.M.), di effettuare quelle riparazioni che la vetustà e la non occupazione hanno rese necessarie ed indispensabili: il Governo Italiano si è sempre rifiutato, adducendo la scusa che l'immobile è nella lista dei beni italiani da vendere.
Intanto gli anni passano, l'immobile si ridurrà a un rudere, e gli italiani che sono in Madagascar (una parte di essi aveva anche contribuito con il denaro delle proprie tasche a restaurare un’ala di questo stabile che era stata adibita a sala per la “Dante Alighieri”), aspettano impazienti le decisioni del Governo Italiano, che non arrivano.
*Segretario Generale A.I.M.
http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1860:ledificio-dellambasciata-italiana-in-madagascar-va-in-rovinalitalia-cosa-ne-vuole-fare&catid=43:mondo&Itemid=411

Edificio dell'ex Ambasciata Italiana di Antananarivo - Madagascar

domenica 4 luglio 2010

Dall'editoriale di Aldo Sunseri

Il direttore del giornale L'ITALIANO, Ferretti è rimasto emozionato e commosso, perché, con tutti i problemi, noi abbiamo il coraggio di festeggiare l'Anniversario della Festa Nazionale del 2 giugno.
Io sostengo che questo coraggio è stato la molla per quei dieci italiani che nel lontano 2006 hanno firmato l'atto costituzionale dell'AIM, e lo stesso coraggio continua a spronarci ancora oggi, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che aumentano costantemente continuando a crearci notevoli disagi. Mi riferisco al Passaporto Biometrico, all'Ambasciata di Pretoria che non rilascia più i permessi di soggiorno fino a 90 giorni per i nostri familiari, alla documentazione per la cittadinanza italiana che cambia continuamente, al Ministro Tremonti, che sta varando una nuova finanziaria e che probabilmente imporrà una nuova tassa (tipo quella sulla richiesta di cittadinanza italiana di 200 euro) a noi che siamo esuli in terra straniera e che non abbiamo mezzi né forza per protestare.
Potrei richiamare alla memoria la NO TAX AREA, che colpiva in modo indegno noi residenti all'estero e che tassava i pensionati in maniera indegna; questa battaglia noi l'abbiamo combattuta, ci siamo schierati e l'abbiamo vinta, infatti oggi la NO TAX AREA è stata eliminata.
Nonostante tutto questo , con o senza l'aiuto dei connazionali dissidenti (o forse è meglio chiamarli connazionali non aderenti?) l'AIM continua nel suo cammino e cerca di essere sempre al fianco dell'italiano che ha bisogno. Ogni qualvolta ci è stato chiesto di intervenire non abbiamo mai controllato prima la lista degli iscritti, non abbiamo mai verificato prima la lista dei soci che hanno versato la quota associativa, ma ci siamo subito precipitati e abbiamo cercato di dare aiuto.
Questo mio sfogo, cari connazionali, è dettato dal fatto che tanti di voi si nascondono, infatti non hanno il coraggio di dire: Io non aderisco perché non sono mai stato disponibile a fare del bene per gli altri. È bene sottolineare che fino a quando gli altri sono al di fuori delle nostre mura, sono gli altri, ma quando gli altri diventiamo noi, e allora pretendiamo o comunque ci fa comodo che una Associazione come l'AIM, intervenga per aiutarci.
Qualche volta ci è capitato di essere venuti a conoscenza di alcune storie personali più o meno belle e ci è stato chiesto di intervenire; sinceramente, mi chiedo con quale coraggio spinge queste persone che vengono a chiedere aiuto ad una associazione a cui non aderiscono. Queste persone dovrebbero, come prima cosa, rendersi conto cosa significa "associazione", non è corretto pretendere aiuto standosene alla finestra a guardare e addirittura a criticare l'operato di altri. Queste persone dovrebbero guardarsi allo specchio e dire "ma sono davvero uno scemo, vado a chiedere aiuto, vado a chiedere di intervenire a quella associazione a cui non ho voluto mai dare il mio contributo?". E comunque, una volta ricevuto aiuto e assistenza, mi aspetto che queste persone facciano la loro parte e aderiscano partecipando. Oggi possiamo affermare che, oltre agli interventi che sono stati fatti a diversi livelli per migliorare lo stato degli italiani in Madagascar, oggi, la Biblioteca, è una realtà, oggi, i corsi di italiano, sono una realtà, oggi il sito internet è una realtà , oggi accogliere i piccoli o i grandi investitori italiani è una realtà, oggi dare una assistenza per il disbrigo delle pratiche consolari, che vanno dal certificato di esistenza in vita, al permesso Schengen, al rinnovo del Passaporto, alla trascrizione delle nascite, alla trascrizione dei matrimoni, al rinnovo della patente, ecc. è una realtà.
Per queste e per tante altre realtà, l'Associazione degli Italiani del Madagascar si assume il merito in prima persona.
A questo punto ci viene spontaneo citare una frase che ci è stata scritta da parecchi connazionali:
Grazie AIM che esisti! Grazie AIM che ci sei!

6 ore di aereo per rinnovare il passaporto

(Lettera aperta al Ministro Frattini pubblicata dalla stampa)

Giovedì 15 Aprile 2010 11:31 ITALIANI NEL MONDO

Sono 2000 gli italiani, tra gli iscritti all’AIRE e non iscritti, che risiedono in Madagascar che non possono avere il rilascio o il rinnovo del passaporto, cosi’ come per gli italiani delle Mauritius, del Lesotho e della Namibia.
Questi paesi, non avendo alcuna rappresentanza diplomatica italiana, dipendono dall’Ambasciata del Sud Africa di Pretoria.
Sicuramente ci sono altre migliaia e possibilmente milioni di italiani sparsi per il mondo che si trovano nelle stesse condizioni.
La colpa di questa situazione è da attribuirsi all’avvento del PASSAPORTO BIOMETRICO.
In marzo il Ministero degli Esteri Italiano decide di uniformarsi alle direttive europee in materia di passaporti: mandare in pensione il vecchio passaporto e di rilasciare solamente il passaporto biometrico, il quale porta all’interno un chip con le impronte digitali del titolare.
Per avere questo documento bisogna presentarsi personalmente in Questura o ad un Consolato Italiano, dove, con un apposito apparecchio, vengono registrate le impronte digitali.
In Madagascar l’Ambasciata Italiana è stata chiusa nel 2000, e nel 2005 ha cessato di funzionare anche un Consolato Onorario. Gli italiani che risiedono in Madagascar, devono rivolgersi a Pretoria, in Sud Africa, per qualsiasi necessità diplomatica.
Il Consolato di Pretoria dalla fine di marzo non rilascia più passaporti per corrispondenza, li può soltanto rilasciare a quelli che si presentano in Consolato personalmente, a causa del biometrico.
Noi del Madagascar, per recarci in Sud Africa dovremmo affrontare un viaggio di circa 6 ore e una spesa di aereo andata e ritorno di circa 650 euro. A questa somma vanno aggiunte le spese di soggiorno e quelle delle percezioni consolari. Per avere un nuovo passaporto o per rinnovarlo dovremmo sostenere una somma di circa 1500 Euro.
L’Associazione Italiani in Madagascar (AIM) essendo l’unico punto di riferimento italiano regolarmente riconosciuto anche dal governo del Madagascar, dall’entrata in vigore del nuovo passaporto biometrico è stata sommersa di telefonate dei connazionali, i quali in preda alla sconforto, avendo il passaporto prossimo alla scadenza, ci chiedono cosa fare.
L’articolo ventuno, che tratta le nuove direttive sul nuovo passaporto biometrico, nell’ultimo paragrafo dice testualmente: “In caso
di urgenza ovvero in caso di impossibilità temporanea alla rilevazione delle impronte digitali, o per particolari esigenze,
può essere emesso un passaporto temporaneo, di validità pari o inferiore a dodici mesi”.

L’AIM ha fatto istanza, pertanto, al Consolato Italiano di Pretoria per il rilascio del passaporto temporaneo, ma le è stato comunicato che non è pervenuta alcuna direttiva da parte del Ministero degli Esteri Italiano per il rilascio del passaporto temporaneo.
Il Madagascar per le sue bellezze naturali è una meta preferita dei turisti italiani; è sede di un villaggio Alpitur e da qualche anno le navi da crociera Costa fanno sosta nei suoi porti. Il paese è collegato con l’Italia con voli diretti di numerose compagnie italiane, grazie ai quali si registra una affluenza annua di visitatori italiani intorno alle 30.000 unità.
Chiediamo se uno di questi turisti resta privo del passaporto, cosa gli succede? Dovrà restare nel Madagascar perché Pretoria non può rilasciargli un nuovo passaporto?
Signor Ministro Frattini ha pensato a tutti gli inconvenienti e i disagi derivanti dall’adeguamento alle norme europee? Ha pensato ai milioni di italiani che sono sparsi per il mondo e che non hanno una rappresentanza diplomatica o consolare vicina al loro paese di residenza?
Ci permettiamo chiederle, Eccellenza, perché il governo italiano ha dato attuazione solo all’art.21 del trattato europeo, cioè la sostituzione del passaporto con quello biometrico, prima di dare applicazione a tutto quanto il trattato di Lisbona e nel caso particolare all’unificazione delle rappresentanze diplomatiche europee in una unica rappresentanza. (vedi art. 23-24-35)
Se il trattato di Lisbona fosse entrato in vigore in maniera integrale, noi italiani residenti in Madagascar, potremmo oggi avvalerci del diritto di rivolgerci alla rappresentanza diplomatica europea presente nel paese con la risoluzione dei nostri problemi.
In questa situazione non sappiamo proprio cosa fare, l’unica soluzione possibile potrebbe essere quella di mettere da parte il nostro orgoglio di essere italiani e alla scadenza del passaporto rivolgerci al governo malgascio e chiedere asilo politico, almeno in questo modo otterremo il passaporto biometrico del Madagascar.

Aldo Sunseri Segretario Generale Associazione Italiani in Madagascar