mercoledì 29 settembre 2010

Grazie AIM di Annalisa e Marco

Oggi mi è pervenuta una lettera di quelle che fa tanto piacere ricevere e che ricompensa del lavoro che oramai da quasi cinque anni svolgo sia per la comunità italiana che vive in questa isola che per tutti quegli italiani che vengono anche per pochi giorni o pochi mesi, come nel caso di Annalisa e Marco.
Ecco la lettera:

GRAZIE, AIM !
 
Per alcuni, forse, una storia come tante; per noi una storia che cambia la vita.
Per tre anni e mezzo abbiamo atteso, attraverso il raggiungimento di tappe obbligatorie attorcigliate a lunghi silenzi, l’evento: il poterci sentire, io e mio marito Marco, una famiglia ancor più completa adottando un bambino. La scelta, in buona parte frutto di casualità, ci ha voluti in Madagascar dove siamo diventati a tutti gli effetti i genitori di Nomena.
Per quanto avessimo letto o ci fossimo documentati sull’isola dalla terra rossa, le immagini rimanevano confuse e il puzzle incompleto e impalpabile.
Soli. Eravamo l’unica coppia a partire mentre nei programmi iniziali altri due genitori adottivi avrebbero dovuto condividere l’esperienza. Era giunto all’Ente un solo nome e noi eravamo i primi : attendevamo la notizia da un anno e mezzo.
Eccitata e un po’ intimorita, ecco come mi sentivo. Stavamo per incontrare una figlia mai vista, per cominciare una nuova esistenza che ci avrebbe messo in gioco come persone e come coppia e il tutto sarebbe avvenuto a migliaia di chilometri da casa con nessuno accanto. A due giorni dalla partenza non sapevamo nemmeno dove avremmo alloggiato.
Poi la voce di Marco:”Esiste un’Associazione di italiani in Madagascar; vediamo se riesco a mettermi in contatto con qualcuno”. Posso assicurare che ricevere la risposta di Aldo, il preziosissimo segretario dell’Associazione, mi ha allargato il cuore. Non eravamo più soli !!!
Avevamo mille domande e lui ci ha risposto evitandoci mille disguidi, insomma ci ha fatto respirare aria di casa là dove albergava il nulla ,ossia la conoscenza del posto in cui stavamo andando.
La seconda ondata di entusiasmo che ha dissipato ogni mio timore riguardo all’arrivo e ai primi giorni è arrivata con il ciclone Lorenzo. Gestore del bell’albergo e ristorante “Chez Lorenzo”, aveva dato disponibilità immediata di accoglienza e di amicizia; inoltre il suo albergo distava solo una ventina di minuti a piedi dall’Istituto che ospitava Nomena e che avremmo frequentato per circa un mese,vale a dire il tempo stabilito dal Governo malgascio per la reciproca conoscenza genitori-figlia. Ulteriore garanzia di benvenuto è stato il suo venirci a prendere all’aeroporto di notte. Ho ancora in bocca il sapore delle sensazioni di quei primi momenti.
Il giorno successivo all’arrivo abbiamo conosciuto, con un incontro di una tenerezza infinita, la nostra bambina; la mattina dopo Nomena ci veniva “consegnata” per sempre. Felici, impacciati, increduli, sballottati:servivano un’ulteriore formattazione dei programmi e una nuova pianificazione dei tre mesi previsti. Altroché “mura mura” !
Nomena era malata: aveva la febbre alta, l’intestino infuriato, la tosse, il raffreddore, un fungo in una gamba. Cosa avremmo fatto se fossimo stati da soli ? Chi ci avrebbe chiamato l’Espace Medicale di cui non sapevamo l’esistenza ? E chi avrebbe compreso la lingua dei dottori ?
 
GRAZIE, ALDO !
Per tutta la disponibilità e l’affetto che ci hai dimostrato prima e durante il soggiorno. Ti sei preso cura di noi ogni volta che ti abbiamo espresso una necessità; ci hai dato indicazioni fondamentali per risolvere questioni importanti di carattere burocratico e non; ci hai fatto conoscere realtà e amici a te cari; sei sempre stato presente e ci hai dato continua conferma della dedizione, generosità e coerenza con cui porti avanti il tuo lavoro. Sei stato ufficialmente promosso da tutti noi e con immenso affetto al rango di “zio”!!!
 
GRAZIE, LORENZO !
La nostra gratitudine è per sempre. Quello che hai fatto per noi tre supera ampiamente i doveri di un albergatore e il procacciarsi dei clienti. Siamo diventati parte della tua famiglia e ci hai trattati come tali riempiendoci di attenzioni in alcun modo dovute. Ma quale albergatore butterebbe giù un muro per rendere comunicanti due stanze in modo da consentire maggior movimento e utilizzo dello spazio vista la presenza di Nomena? Quale albergatore per soddisfare un desiderio dei propri clienti acconsentirebbe a portarli in gita al mare con la responsabilità di una bimba di due anni e guidando per oltre 10 ore ? Ti vogliamo bene!
Fai ogni cosa con allegria e passione. Il tuo albergo e il tuo ristorante meritano molto oltre ad offrire la tua presenza.
 
GRAZIE, UMBERTO !
Con tanta dolcezza ti sei preso a cuore la condizione di salute di Nomena e ci hai portato dalla migliore dermatologa che tu conosca. Nonostante il lavoro, hai trovato il tempo di dedicarti immediatamente alla traduzione dei nostri documenti sollevandoci da tutta una serie di responsabilità e difficoltà. Ci hai aperto la tua casa deliziandoci con un pranzo da “mille e una notte”. Grazie di tanta splendida disponibilità! Sarà una gioia poter ricambiare il tuo affetto e quello della tua famiglia quando verrete a Mantova.
 
GRAZIE, PIETRO !
Per la cordialità e la semplicità con la quale ci hai accolti nella tua casa e per averci resi partecipi sia di momenti belli che difficili della tua vita:in fondo, eravamo per te tre perfetti sconosciuti. Non pago di questo ci hai persino offerto la possibilità di condividere la tua bella, generosa e cordiale compagnia insieme a quella della tua famiglia in un posto rilassante e gradevole allietandoci così una delle tante domeniche trascorse a Tana. Potremo mai sdebitarci ?
 
GRAZIE, MAURIZIO !
Per averci fatto conoscere la tua realtà e averci fatto compagnia. Buon proseguimento!
 
GRAZIE, FRANCO !
E’ stato bello e molto interessante incontrarti nella tua realtà lavorativa: grazie per averci fatto conoscere i vari processi di lavorazione delle pietre. Ora ho una conoscenza profonda di ciò che prima apprezzavo in modo superficiale.

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