Testo e
fotografie Michele Martinelli
Nelle
tradizioni e nella cultura del popolo malgascio esistono elementi di origine
indonesiana, africana e araba.
Ed è un’
eredità di stampo arabo che ritroviamo in un prodotto artigianale esclusivo del
Madagascar: la carta antaimoro. L’origine è attribuita alla tribù
malgascia-musulmana degli Antaimoro, residente sulla costa orientale del Paese,
nei pressi di Vohipeno, dalla quale questo speciale manufatto ha preso il nome.
Il
connubio arabo-malgascio ha dato vita ad un alfabeto, denominato Sorabe, con il
quale venivano trascritti testi magici, storici ma soprattutto religiosi,
attinenti al Corano. Tali testi dovevano essere stesi su una carta speciale,
simile alla pergamena: proprio la carta antaimoro. Ed era questo l’uso
esclusivo che un tempo ne veniva fatto. Successivamente questa originale
pergamena venne prodotta anche per gli stregoni, figura importante per la
cultura del luogo, per eventuali portafortuna e testi magici.
La
lavorazione parte dalla raccolta della corteccia di un arbusto semi-acquatico,
l’ avoha, che viene fatta bollire per
molte ore in grandi contenitori, avendo cura di rimescolarla molto spesso, in
modo che si ammorbidisca. Successivamente viene pestata e ridotta in poltiglia,
quindi viene diluita e distesa su filtri posti sopra grandi vasche. L’acqua
scende nelle vasche e sopra il filtro restano le fibre ormai compattate. A
questo punto la vena artistica delle donne malgasce si esprime con
l’applicazione sulla pasta di fibre di fiori secchi variopinti, appoggiati con
destrezza ed abilità estetica, senza usare collanti perché i fiori si
fisseranno tramite l’essiccazione, procedimento finale che vede i fogli esposti
alla luce del sole o al chiaro di luna, su assi
inclinate. Ad essiccatura ultimata la carta viene tagliata in forme e grandezze
diverse, pronta per l’uso che si intende farne.
Attualmente il centro di maggiore produzione è
la cittadina di Ambalavao, ma troviamo qualche produzione casalinga anche ad
Antananarivo.
Ai nostri
tempi il suo ruolo è quello decorativo, come elemento di abbellimento per gli
usi più diversi che la fantasia suggerisce: album, paralumi, scatole,
quadretti, buste e biglietti ed altro .
Ma gira
ancora la leggenda che la carta antaimoro sia magica…
Di Michele
Martinelli
Un viaggio in Madagascar, questa isola che si trova non
molto lontano
dalla costa africana
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