E’ forse questo l’anello di congiunzione tra uomo e scimmia, il
mistero è stato svelato completamente?
Al Museo di Storia Naturale di New York è stato presentato ufficialmente il fossile scoperto in Germania datato 47 milioni di anni che rappresenta una grande passo per gli scienziati alla ricerca della comprensione dell’evoluzione umana dalla scimmia all’uomo. E’ stato definito l’anello mancante che da tempo si sta cercando nell’evoluzione della specie.
Ida
è una giovane femmina somigliante a un lemure (mammifero del Madagascar simile
a un furetto) moderno, dalle dimensioni di una marmotta, in cui si riscontrano
caratteristiche della specie umana. Il nome Ida deriva dalla figlia del
paleontologo norvegese Jorn Hurum che dopo aver recuperato il primo pezzo da un
ignoto proprietario ha iniziato le ricerche sul reperto.
Questo fossile è anche denominato “Darwinius masillae” cioè la “Creatura di Darwin” in onore del bicentenario della sua
nascita che ricorre quest’anno.
Il fossile è stato ritrovato in una buca della miniera in disuso di Messil, località in Germania a una quarantina di chilometri da Francoforte, dove è stato recuperato nel 1983. Questo reperto di epoca Eocene (da 55 a 33 milioni di anni fa) suddiviso e venduto in due parti separate si è “riunito” solo nel 2007. Da qui gli studi e i raffronti su Ida, vissuta 47 milioni di anni fa nella fase temporale denominata Luteziana che ha in sé caratteristiche di trasformazione dai primitivi primati alle attuali condizioni della natura moderna. Oltre alle caratteristiche tipiche di questi animali Ida ha però pollici opponibili, cioè uno di fronte all’altro, caratteristica tipica umana.
Il fossile è stato ritrovato in una buca della miniera in disuso di Messil, località in Germania a una quarantina di chilometri da Francoforte, dove è stato recuperato nel 1983. Questo reperto di epoca Eocene (da 55 a 33 milioni di anni fa) suddiviso e venduto in due parti separate si è “riunito” solo nel 2007. Da qui gli studi e i raffronti su Ida, vissuta 47 milioni di anni fa nella fase temporale denominata Luteziana che ha in sé caratteristiche di trasformazione dai primitivi primati alle attuali condizioni della natura moderna. Oltre alle caratteristiche tipiche di questi animali Ida ha però pollici opponibili, cioè uno di fronte all’altro, caratteristica tipica umana.
Questo
fossile rappresenta quindi la linea di separazione, o meglio di congiunzione,
tra le due tipologie di primati mammiferi suddivise in scimmie e scimpanzé
antropomorfi (che comprendono l’Homo Sapiens) e in tutti gli altri esclusi i
precedenti (Prosimiani).
Ai
tempi della sua scoperta, questo fossile fu unicamente presentato alla comunità
scientifica e alla stampa come il più completo reperto di un primate mai
ritrovato. Ida è vissuta subito dopo l’estinzione dei dinosauri, quando i
mammiferi primi tra tutti iniziarono a diffondersi e a moltiplicarsi. Da questi
primati si divisero e si svilupparono le specie antropomorfe come scimmie e
scimpanzé.
Due
sono state le chiavi su cui si è evidenziata la differenza strutturale che ha
portato a quest’analisi finale di un fossile di transizione. I lemuri hanno
artigli e denti particolari, in questo fossile invece non si hanno artigli
ma dei pollici opposti con unghie, occhi frontali e distanziati e denti simili
agli scimpanzé. Le mani hanno cinque dita che probabilmente
servivano a Ida per arrampicarsi e afferrare la frutta, gli arti sono
flessibili e relativamente corti. In base alle analisi della mandibola, dove i
molari non sono ancora sviluppati, Ida doveva avere circa nove mesi o sei anni
umani quando è morta a causa di una frattura al polso che le ha probabilmente
impedito di sfamarsi, forse poi scivolata nell’acqua è morta e depositandosi sul
fondo vi è rimasta a “dormire” per tutto questo tempo.
Ed
ecco che oggi questo piccolo animaletto riesce a rivelare quali siano stati i
delicati passaggi in tutti questi anni che hanno portato allo sviluppo e alla
modifica fisica della specie umana sino ad arrivare ai giorni nostri. Forse può
sembrare una cosa minima quasi trascurabile ma in questo è la chiave per
definire meglio le teorie di Darwin che hanno cercato una risposta al grande
interrogativo dell’origine della specie.
Fonte: http://www.amando.it/
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