Superficie: 587.000 Kmq
Popolazione: 11.500.000
Capitale: Antananarivo
Lingua: malgascio, francese
Religioni: Animista (50%), Cattolica
(25%), Protestante (20%), Musulmana (5%).
Dire Madagascar è dire una grandissima
realtà, orionina come poche dalla testa ai piedi: povertà estreme che non si
potrebbe immaginare di velare. La povertà estrema che si vede, si tocca, si
respira nelle abitazioni, nell’istruzione, nella salute, nell'apparire
disarmate e senza difesa. Ma che gridano e non lasciano dormire chi vi si
affaccia, con un po’ di cuore.
Milioni di bambini,
belli e semplici come tutti, con un'apparenza di pudore, di timore nel far
vedere il loro sorriso con i denti guasti. Sereni, denutriti, con dentro già i
germi di malattie più grandi di loro. Qui don Orione è arrivato, nel 76
con i suoi figli e poi con le sue figlie.
Ma prima
qualche dato. Per un'idea.
È la quarta
maggiore isola del mondo, dopo la Groenlandia, la Nuova Guinea e il Borneo.
Come superficie è una volta e mezza l'Italia. L'altipiano centrale di
altitudine media 1.200 metri, raggiunge i 2.876 mt. col Maromokotro e 2.642 mt.
con i monti Ankaratra. La costa orientale che si affaccia sull'oceano
indiano, presenta una striscia costiera larga una ventina di Km. e lunga più di
1.000 per cui è la spiaggia più lunga del mondo. La terra è argillosa,
rossastra, non molto fertile, il paesaggio desolato, ma a causa del clima
gradevole è, il territorio che raggruppa la maggior parte di popolazione.
Clima. L’isola
è tagliata dal (Capricorno) Tropico del Capricorno e si trova nella zona dei
venti Alisei dell’oceano indiano: provocano due stagioni piovose l’anno e tra
gennaio e marzo spesso grandissimi cicloni che creano gravi danni. Sopra i
1.000 metri le temperature sono basse, in media 20°C, mentre nella parte
orientali si raggiungono anche i 32°C. Sulle colline dietro la fascia
costiera si estendono foreste lussureggianti, con “l'albero del viaggiatore”
che disseta e sfama con le foglie e i frutti, sino alle montagne dense di
conifere, eucalipti, mimose. La nostra mimosa è originaria del Madagascar.
La maggior
parte della gente vive in villaggi agricoli o di pescatori.
L’unica grande città dell'altipiano è Antananarivo.
Come risorse il
Madagascar è potenzialmente ricco, ma le tecniche agricole, l’organizzazione
commerciale, e l'assenza di vie di comunicazione e di trasporti adeguati ne
rendono lo sviluppo lento. Per l’esportazione si coltivano caffè, vaniglia,
chiodo di garofano, tabacco, canna da zucchero, arachidi, ricino, piante
tessili. Per il consumo interno si producono riso, manioca, patate, mais. Dai
boschi legni pregiati come il mogano, il palissandro, l'ebano.
L'allevamento
dei bovini è importante con 7 milioni di capi. I caprini, ovini e suini
raggiungono un milione di capi.
La popolazione
vede tre componenti principali: Indonesiani - polinesiani; arabo - persiani e
africani - bantù. Tra i tre gruppi esistono tutte le sfumature delle razze
incrociate e si possono individuare una ventina di gruppi etnici differenti. Il
più importante è quello dei merina che vivono sull'altipiano,
coltivatori di riso. Tutti parlano il malgascio che è la lingua ufficiale
(appartiene al ceppo malese - polinesiano, con influssi africani, arabi,
indiani e delle lingue europee).La seconda lingua ufficiale è il francese.
Ai nostri
missionari incombe l'obbligo di imparare il malgascio e pare ci riescano bene.
La storia di
quest’isola ha conosciuto storie di sofferenze e di violazioni da parte di vari
stati come l’Inghilterra e la Francia: a metà del 1600 anche quelle coste
conobbero la tratta degli stati schiavi. In breve sintesi. Il 6 agosto 1896 il
Madagascar diventa colonia francese. Nel 1960, il 26 giugno celebrò
l'indipendenza, ma l’isola fu governata con sistema a ispirazione comunista che
voleva imitare le comuni cinesi. Il 19 agosto 1992 un referendum popolare
abroga la costituzione socialista, approva una nuova costituzione che apre la
via alla terza repubblica con presidente il medico cattolico Albert Zafy.
Il Madagascar
ha circa 11.5 milioni di abitanti di cui circa un milione sono nella capitale
Antananarive.
La religione
prevalente è quella animista per il 50%; segue il 25% dei cattolici, il 20% di
protestanti e solo il 5% di musulmani.
Sul versante
cristiano - cattolico si hanno i primi tentativi di evangelizzazione, datati
1540, sono dei domenicani portoghesi; una vera evangelizzazione comincia nel
1648 (lazzaristi) con poco successo. Si deve arrivare al secolo scorso, nel
1860, con i gesuiti per una vera organizzazione missionaria. È proprio da
un vecchio missionario gesuita padre Donato Scattaglia (20 anni in Cina e 24 in
Madagascar), che giunge a Tortona e si ritrova nel 1975 sulla tomba di don
Orione con l’allora generale don Ignazio Terzi, nasce la scintilla. Si
accende lì e, come detto all'inizio, l’11 novembre 46, ad Anatihazo lo stesso
Padre Scattaglia presenta ai cristiani i nostri primi due, don Vazzoler e don
Casarin.
Si partì in
umiltà e semplicità ed oggi si può vedere una fioritura di opere evangeliche e
di promozione sociale che non stupiscono, lasciano sbalorditi.
Piange il cuore
a doverne fare solo una sintesi che pare la ricetta di un medico. Ma... gli
amici capiscono.
Ecco allora
nell’ordine cronologico, i tre epicentri della nostra missione, con
l'elencazione scarna di opere e servizi che nascondono una gestazione di
fatica, passione ed anche eroismo.
Anatihazo
(La
prima) 1976 - uno dei sobborghi più poveri della capitale. Casette basse - una
sola stanza: 8-15 persone - pochi mq.
Lingua
malgascia, gente con vestiti poverissimi, riciclati...
Chiesa Grande
(Tra le
più grandi del Madagascar): catechesi, messe vive che durano fino a due ore,
con duemila e più persone.
Per la
promozione umana del quartiere attualmente ci sono:
- La scuola
elementare con le sue 5 classi e 500 alunni, scelti naturalmente e ai quali si
dà l’essenziale dalla matita al quaderno...
- La scuola
professionale è frequentata da 230 allievi. Sono stati costruiti due grossi
capannoni per le sezioni di falegnameria e meccanica, dotati delle macchine
utensili necessarie.
- I corsi
sono triennali e, alla fine dei corsi i ragazzi trovano facilmente lavoro come
operai specializzati. È l'unica scuola a questo livello in Madagascar. Vicino
ai capannoni le aule attrezzate per gli studi tecnici-teorico-pratici.
- La scuola di taglio-cucito-maglieria.
Le allieve sono 220. La scuola è dotata di macchine per cucire e per maglieria.
Al termine del corso triennale si dà alle allieve la possibilità di riscattarsi
una macchina per cucire per potersene
servire in casa.
- Il Centro Sociale con l’ambulatorio,
la farmacia e il laboratorio di analisi e un centro di puericultura. C’è un
viavai di 7 - 800 persone al giorno.
- Il servizio mensa. Un buon camino
fumante per tutto il giorno segnala l’attività senza soste della cucina; per i
bambini delle elementari, per i ragazzi delle professionali, del taglio -
cucito, per i poveri, per gli ammalati. Tutti secondo turni precisi.
Attualmente
operano ad Anatihazo: P. Jan Osmalek, P. Agostino Casarin, e P. Adriano
Savegnago.
Precedentemente
hanno prestato la loro opera anche P. Renzo Sandrin, Fr José Cuesta, P.
Riccardo Simionato, P. Antonio Mussi.
Sabotsy Namehana
È un Distretto distante 8 km da Anatihazo, dove nel 1989 si
è stabilita la seconda Missione Orionina. Nel Distretto ci sono 15 parrocchie da
seguire. La chiesa più importante è a Namehana. Ad Antsofinondry è stato
costruito il Seminario con annesso il Noviziato.
Attualmente ci sono 13 seminaristi malgasci e 2 novizi.
L’edificio del Seminario è come l’epicentro di altri
edifici, che ne sono come i satelliti: una casa per incontri e ritiri, una
grande cappella, un piccolo edificio adibito a magazzino agricolo, la stalla
con mucche e maiali, un capannone-officina. È qui che opera il tecnico sig.
Carlo Mascitti che cura la manutenzione degli stabili, degli automezzi di tutte
le missioni.
Prezioso un grande orto.
I missionari hanno organizzato una scuola di
alfabetizzazione con 120 allievi e seguono 12 scuole elementari cattoliche nel
Distretto: ne sono interessati 940 alunni.
Attualmente lavorano qui don Henryk Halman, don Tarcisio e
don Luigi Piotto.
Faratsiho
La terza
Missione Orionina in Madagascar è sorta nel novembre del 1991 a Faratsiho: una
cittadina di 2.500 abitanti posto sull’ altopiano a 1750 metri di altitudine.
Per
giungervi si percorrono 150 km della strada nazionale asfaltata che parte da
Tananarive, passando quindi ai 47 km di strada sconnessa, tutte buche,
inagibile nella stagione delle piogge che dura 4 - 5 mesi l’anno.
Ai nostri
è stato affidato il "College Lycée St. Paul", con corsi
scolastici che vanno dall’elementari al liceo.
La chiesa è una piccola cattedrale
neogotica, costruita negli anni ‘30. È a servizio di povera gente che ha
casette fatte con fango cotto al sole, mercatini di frutta e verdura,
frittelle, i prodotti di lì. Non c’è telefono, poche le case con la luce
elettrica.
La missione
dispone di un bel piazzale, ove s’affaccia il College Saint Paul con 560
ragazzi, un campo di calcio, un grande orto.
E non manca un
buon pollaio che ha un po’ di tutto, dalle galline, alle oche… ai maialini. Nel
vasto Distretto sono disseminati 63 villaggi con circa 100.000 abitanti. Ogni
villaggio ha la sua chiesetta e in 38 c'è una scuola elementare. Povere chiese
e povere scuole bisognose di una continua manutenzione. Ogni chiesa ha un
catechista che una volta al mese distribuisce la S. Comunione, fa i funerali
ecc. Periodicamente il catechista fa a piedi i suoi 0 km.
fino a Faratsiho per corsi di formazione e per prendere l’Eucaristia. Lo stesso
sentiero tocca, naturalmente al sacerdote, avvezzo ormai a percorsi del genere
impraticabili e dove si incontrano solo carretti con i classici zebù.
Attualmente a
Faratsiho lavorano don Riccardo Simionato, don Antonio Mussi e il chierico
Delphin.
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