mercoledì 22 dicembre 2010

Cosa ci sta a fare l’AIM?

L’articolo che segue, pubblicato su aise, è una documentazione per tutti quelli che stanno a chiedersi “Cosa ci sta a fare l’AIM?”
Segnaliamo inoltre che sono state inviate 47 Circolari contenenti 329 articoli, abbiamo pubblicato sulla stampa mondiale 6 articoli, per far conoscere al mondo intero i problemi degli italiani che vivono in Madagascar; abbiamo collaborato nel rilascio e rinnovo: di passaporti, patenti, visti, divorzi, nascite, matrimoni ecc. per più di 100 connazionali; siamo stati a disposizione nel darvi consigli e suggerimenti; abbiamo effettuato due corsi di italiano; a tal proposito ci viene spontaneo porgere un ringraziamento alle insegnanti Dottoressa Cristina Bandiera e Randria Voahangy, per la serietà e l’alta professionalità che hanno dimostrato nella conduzione di questi corsi: GRAZIE CRISTINA, GRAZIE RANDRIA.
Auguri di un Sereno Natale e di un Felice Capodanno.

IL 2010 VOLGE AL TERMINE: IL BILANCIO DELL’AIM

21/12/2010
Italiani nel mondo

ANTANANARIVO\ aise\ - "Siamo arrivati alla fine del 2010 e ritengo doveroso redigere un bilancio delle attività svolte dall'AIM, in quest’anno, che si è mostrato abbastanza duro e difficoltoso sia per la crisi politica che continua a imperversare il paese in cui viviamo, sia per la crisi mondiale e per le difficoltà cui siamo spesso sottoposti dagli eventi e dalle leggi italiane.
Così Aldo Sunseri, Segretario Generale dell’Associazione Italiani in Madagascar, ripercorre l’anno che volge al termine, le novità che ha portato con sé tra vecchi e nuovi problemi per la collettività residente in Madagascar.
Intendo iniziare parlando del PASSAPORTO BIOMETRICO, scrive Sunseri, per il quale, pur riconoscendone la validità, che agevola i possessori nei vari spostamenti, siamo obbligati a superare non pochi ostacoli per il suo rilascio. La causa, come voi ben sapete, è la difficoltà di raggiungere la Sede della Nostra Ambasciata di riferimento: Pretoria in Sudafrica.
Noi, spiega, abbiamo cercato di intervenire con argomentazioni che non sono state sempre avallate dai nostri interlocutori ministeriali ed abbiamo anche chiesta la possibilità, in casi urgenti e di evidenti difficoltà, il rilascio di un Passaporto Temporaneo, con validità annuale, per il quale non vi è l’obbligo delle impronte digitali. Le condizioni però per il suo rilascio sono molto poche e Pretoria comunque non è abilitata a rilasciarlo.
Quello su cui abbiamo puntato la nostra dialettica con il Governo Italiano è stata la parziale applicazione della convenzione europea, che prevede l'unificazione delle varie Ambasciate Europee sotto un'unica rappresentanza. Solo in questo modo, noi avremmo risolto l'annosa questione della chiusura dell'Ambasciata Italiana in Madagascar, potendoci avvalere a quella istituzione che raggruppa tutte le Ambasciate Europee. È qualcosa che è in programma nella Comunità Europea, ma della quale ancora non si conosce quando andrà a regime .
Altro argomento di confronto, prosegue Sunseri, per il quale abbiamo, anche in questo caso pubblicato un articolo che è stato letto in tutto il mondo, è stata l'abolizione dello sconto previsto per i possessori della it.card. Dopo appena un anno dalla sua entrata in vigore, lo sconto del 20% sui viaggi con le Ferrovie dello Stato è venuta meno, privandoci, nei nostri soggiorni in Italia, del piacere di viaggiare in comode carrozze, mentre ammiravamo i bei paesaggi del nostro paese.
Anche questo ci fa pensare che noi italiani, che abbiamo scelto di vivere all'estero, non siamo oggetto di alcun interesse da parte dei Nostri Governanti e non siamo più italiani di prima categoria.
Ma ci sono anche buone notizie da ricordare: “come ben sapete, abbiamo avuto il piacere e l'onore di ricevere presso la nostra sede di Ankadivato il Funzionario Itinerante del Consolato Italiano di Pretoria, la dottoressa Giuliana De Maria, che è stata accompagnata dall'Amministratore dell'Ambasciata dottor Emilio Chiave, e in occasione di questa visita abbiamo avanzato le nostre richieste”.
Recentemente anche due funzionari dell'Unità di Crisi, del Ministero degli Esteri Italiano, sono stati nostri ospiti e con loro ci siamo soffermati sulle questioni che maggiormente interessano la nostra comunità in Madagascar: oltre all'abolizione della limitazione dell'assistenza sanitaria dei 90 giorni l'anno, abbiamo anche chiesto il ridimensionamento dei messaggi di pericolosità che vengono diramati tramite il sito del Ministero Esteri : Viaggiare Sicuri.
Questi messaggi, come prima cosa non rispecchiano la realtà del Madagascar, e poi mettono in allarme il turista e lo indirizzano verso altre destinazioni. Bisogna tenere presente che in Madagascar la maggior parte degli italiani sono impegnati nel settore turistico e la diminuzione dell'afflusso del turismo italiano, crea a tutta quanta la comunità un ulteriore stato di crisi.
È stato anche chiesto, ai Funzionari dell'Unità di Crisi, di constatare la richiesta avanzata da più di un anno, tramite il Ministro Giungi dell'Ambasciata di Pretoria, sulla stesura di un accordo bilaterale per evitare la doppia imposizione fiscale. Accordo che stati come il BANGLADESH e le FILIPPINE già hanno in essere e che il Madagascar purtroppo fino ad oggi continua a non avere.
Quanto sopra accennato -precisa il segretario generale dell’AIM- è solamente la parte più importante dei lavori e dei colloqui che il Consiglio di Amministrazione ha portato avanti avvalendosi delle sue funzioni di rappresentante dei 2000 italiani residenti in Madagascar ed essendo l'unica istituzione legalmente riconosciuta sia dal Governo Italiano che dal Governo Malgascio.
Con l'inizio del nuovo anno – ricorda Sunseri - l'AIM festeggerà il suo primo lustro di attività, l'atto ufficiale della sua costituzione è stato infatti sottoscritto in data 21 marzo 2006.
L'Associazione AIM si augura di ricevere dagli associati e non, il plauso per il gravoso compito che fino ad oggi ha portato avanti grazie all'interessamento e alla dedizione di tutto quanto il Consiglio di Amministrazione, il quale ha dedicato gran parte del tempo libero per il bene dell’intera comunità italiana.
Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo agli italiani sparsi in tutto il mondo ed in particolare agli italiani del Madagascar.
. (aise)

mercoledì 29 settembre 2010

Grazie AIM di Annalisa e Marco

Oggi mi è pervenuta una lettera di quelle che fa tanto piacere ricevere e che ricompensa del lavoro che oramai da quasi cinque anni svolgo sia per la comunità italiana che vive in questa isola che per tutti quegli italiani che vengono anche per pochi giorni o pochi mesi, come nel caso di Annalisa e Marco.
Ecco la lettera:

GRAZIE, AIM !
 
Per alcuni, forse, una storia come tante; per noi una storia che cambia la vita.
Per tre anni e mezzo abbiamo atteso, attraverso il raggiungimento di tappe obbligatorie attorcigliate a lunghi silenzi, l’evento: il poterci sentire, io e mio marito Marco, una famiglia ancor più completa adottando un bambino. La scelta, in buona parte frutto di casualità, ci ha voluti in Madagascar dove siamo diventati a tutti gli effetti i genitori di Nomena.
Per quanto avessimo letto o ci fossimo documentati sull’isola dalla terra rossa, le immagini rimanevano confuse e il puzzle incompleto e impalpabile.
Soli. Eravamo l’unica coppia a partire mentre nei programmi iniziali altri due genitori adottivi avrebbero dovuto condividere l’esperienza. Era giunto all’Ente un solo nome e noi eravamo i primi : attendevamo la notizia da un anno e mezzo.
Eccitata e un po’ intimorita, ecco come mi sentivo. Stavamo per incontrare una figlia mai vista, per cominciare una nuova esistenza che ci avrebbe messo in gioco come persone e come coppia e il tutto sarebbe avvenuto a migliaia di chilometri da casa con nessuno accanto. A due giorni dalla partenza non sapevamo nemmeno dove avremmo alloggiato.
Poi la voce di Marco:”Esiste un’Associazione di italiani in Madagascar; vediamo se riesco a mettermi in contatto con qualcuno”. Posso assicurare che ricevere la risposta di Aldo, il preziosissimo segretario dell’Associazione, mi ha allargato il cuore. Non eravamo più soli !!!
Avevamo mille domande e lui ci ha risposto evitandoci mille disguidi, insomma ci ha fatto respirare aria di casa là dove albergava il nulla ,ossia la conoscenza del posto in cui stavamo andando.
La seconda ondata di entusiasmo che ha dissipato ogni mio timore riguardo all’arrivo e ai primi giorni è arrivata con il ciclone Lorenzo. Gestore del bell’albergo e ristorante “Chez Lorenzo”, aveva dato disponibilità immediata di accoglienza e di amicizia; inoltre il suo albergo distava solo una ventina di minuti a piedi dall’Istituto che ospitava Nomena e che avremmo frequentato per circa un mese,vale a dire il tempo stabilito dal Governo malgascio per la reciproca conoscenza genitori-figlia. Ulteriore garanzia di benvenuto è stato il suo venirci a prendere all’aeroporto di notte. Ho ancora in bocca il sapore delle sensazioni di quei primi momenti.
Il giorno successivo all’arrivo abbiamo conosciuto, con un incontro di una tenerezza infinita, la nostra bambina; la mattina dopo Nomena ci veniva “consegnata” per sempre. Felici, impacciati, increduli, sballottati:servivano un’ulteriore formattazione dei programmi e una nuova pianificazione dei tre mesi previsti. Altroché “mura mura” !
Nomena era malata: aveva la febbre alta, l’intestino infuriato, la tosse, il raffreddore, un fungo in una gamba. Cosa avremmo fatto se fossimo stati da soli ? Chi ci avrebbe chiamato l’Espace Medicale di cui non sapevamo l’esistenza ? E chi avrebbe compreso la lingua dei dottori ?
 
GRAZIE, ALDO !
Per tutta la disponibilità e l’affetto che ci hai dimostrato prima e durante il soggiorno. Ti sei preso cura di noi ogni volta che ti abbiamo espresso una necessità; ci hai dato indicazioni fondamentali per risolvere questioni importanti di carattere burocratico e non; ci hai fatto conoscere realtà e amici a te cari; sei sempre stato presente e ci hai dato continua conferma della dedizione, generosità e coerenza con cui porti avanti il tuo lavoro. Sei stato ufficialmente promosso da tutti noi e con immenso affetto al rango di “zio”!!!
 
GRAZIE, LORENZO !
La nostra gratitudine è per sempre. Quello che hai fatto per noi tre supera ampiamente i doveri di un albergatore e il procacciarsi dei clienti. Siamo diventati parte della tua famiglia e ci hai trattati come tali riempiendoci di attenzioni in alcun modo dovute. Ma quale albergatore butterebbe giù un muro per rendere comunicanti due stanze in modo da consentire maggior movimento e utilizzo dello spazio vista la presenza di Nomena? Quale albergatore per soddisfare un desiderio dei propri clienti acconsentirebbe a portarli in gita al mare con la responsabilità di una bimba di due anni e guidando per oltre 10 ore ? Ti vogliamo bene!
Fai ogni cosa con allegria e passione. Il tuo albergo e il tuo ristorante meritano molto oltre ad offrire la tua presenza.
 
GRAZIE, UMBERTO !
Con tanta dolcezza ti sei preso a cuore la condizione di salute di Nomena e ci hai portato dalla migliore dermatologa che tu conosca. Nonostante il lavoro, hai trovato il tempo di dedicarti immediatamente alla traduzione dei nostri documenti sollevandoci da tutta una serie di responsabilità e difficoltà. Ci hai aperto la tua casa deliziandoci con un pranzo da “mille e una notte”. Grazie di tanta splendida disponibilità! Sarà una gioia poter ricambiare il tuo affetto e quello della tua famiglia quando verrete a Mantova.
 
GRAZIE, PIETRO !
Per la cordialità e la semplicità con la quale ci hai accolti nella tua casa e per averci resi partecipi sia di momenti belli che difficili della tua vita:in fondo, eravamo per te tre perfetti sconosciuti. Non pago di questo ci hai persino offerto la possibilità di condividere la tua bella, generosa e cordiale compagnia insieme a quella della tua famiglia in un posto rilassante e gradevole allietandoci così una delle tante domeniche trascorse a Tana. Potremo mai sdebitarci ?
 
GRAZIE, MAURIZIO !
Per averci fatto conoscere la tua realtà e averci fatto compagnia. Buon proseguimento!
 
GRAZIE, FRANCO !
E’ stato bello e molto interessante incontrarti nella tua realtà lavorativa: grazie per averci fatto conoscere i vari processi di lavorazione delle pietre. Ora ho una conoscenza profonda di ciò che prima apprezzavo in modo superficiale.