Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
I ricercatori dell’Università di Città del Capo hanno scoperto un trattamento, chiamato Maggio, MMV390048 che potrebbe potenzialmente essere in grado di bloccare la trasmissione della malaria da persona a persona.
I ricercatori dell’Università di Città del Capo hanno scoperto un trattamento, chiamato Maggio, MMV390048 che potrebbe potenzialmente essere in grado di bloccare la trasmissione della malaria da persona a persona.
Ad oggi i trattamenti convenzionali multi farmaco contro la
malaria funzionano solo per un breve periodo di tempo, poichè il parassita
della malaria diventa resistente ai loro effetti.
Tuttavia, il team dell’UCT guidato dal Professor Kelly
Chibale ha dichiarato che il nuovo trattamento ha ‘ucciso questi parassiti
resistenti all’istante’ durante 18 mesi di esperimenti.
Naledi Peruzzo, il ministro della scienza e tecnologia del
Sud Africa, ha dichiarato: ‘ questa è una significativa vittoria nella
battaglia con lo scopo di alleviare il peso della malattia nel subcontinente.
Chiaramente la guerra su questa malattia non è ancora vinta, ma sono felice dal
ruolo che i nostri eccellenti scienziati hanno giocato in questa pietra miliare
nella ricerca di una potenziale cura per la malaria e della relativa
trasmissione della malattia’.
Il promettente nuovo composto si è dimostrato
particolarmente potente nelle fasi del ciclo di vita del parassita della
malaria, motivo per cui potrebbe interrompere la diffusione della malattia tra
le popolazioni umane.
Collaborano con gli scienziati dell’Università di Cape Town
i ricercatori della fondazione governativa no profit Medicine for Malaria
Venture istituita in Svizzera.
Finora ha mostrato una completa guarigione degli animali
infettati con parassiti della malaria in una singola dose dato oralmente e
quindi ha il potenziale di curare milioni di persone. È anche attivo contro un
ampio pannello di ceppi resistenti.
Nonostante l’impegno profuso dal secondo dopoguerra ad oggi
nella lotta contro la malaria, questa malattia è ancora stabilmente presente
nelle fasce intertropicali dei due emisferi, interessando 4 continenti tra cui
l’Europa. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms),
pubblicati a dicembre 2011 nel World Malaria Report 2011 (pdf 15 Mb), sono
circa 216 milioni i casi di malaria stimati nel mondo nel 2010 e circa 655 mila
i decessi, l’86% dei quali tra bambini di età inferiore ai 5 anni. Dai dati
emerge che la maggior parte dei casi di malattia (81%) e dei decessi (91%) sono
stati registrati nella Regione africana (WHO AFRO), seguita dal Sud-Est
Asiatico (WHO SEARO, con il 13% e il 6% rispettivamente) e dalla Regione del
Mediterraneo orientale (WHO EMRO, con il 5% e il 3%).
I casi di malaria attualmente registrati in Italia sono di
“importazione”, sono cioè casi di malaria contratti all’estero, in zone
malariche, da viaggiatori internazionali.
Per quanto riguarda la malaria di importazione, la maggior
parte dei casi sono segnalati in Europa occidentale, specialmente all’interno
dell’Unione europea (in particolare in Francia, Regno Unito, Germania e
Italia). Ogni anno, infatti, all’interno della Ue sono segnalati tra i 10 mila
e i 12 mila casi di malaria di importazione, anche se è probabile una
sottostima.
Il numero degli immigrati e dei turisti stranieri tra i
malati di malaria da P. falciparum è rimasto alto dal 2003. Gli europei
costituiscono il 32% circa dei casi del 2007, dove con il termine “europei” si
intendono le persone nate in Europa. Per quanto riguarda i motivi di viaggio,
la visita a familiari e amici è stata la ragione principale dei casi tra gli
immigrati (76,4%). Un numero considerevolmente alto tra i pazienti europei
erano in viaggio d’affari (10,4 %) o in visita ai parenti e amici (25,7%) o per
motivi umanitari (11,8%).
I sintomi della malaria includono febbre, brividi, artralgia
(dolore articolare), vomito, anemia (causata da emolisi), emoglobinuria, danni
alla retina, e convulsioni. Il sintomo classico della malaria è comparsa
ciclica di freddezza improvvisa seguita da rigore e poi la febbre e sudorazione
della durata di 4-6 ore
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei
Diritti” se tutto andrà bene, la speranza di arrivare ad un vaccino universale
contro la malaria non è più così lontana. I risultati della sperimentazione del
nuovo preparato sono positivi, ma è necessario attendere ancora per avere
ulteriori conferme prima della commercializzazione.
http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/
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