Sanità: i medici che curano le mani dei bimbi, a Milano una squadra ad hoc
Josephine ha 5 anni ed è del Madagascar, ultima sfida vinta da
chirurghi MultiMedica.
Josephine, 5 anni,
del Madagascar, non può tenere in mano una matita per disegnare e solo a stento
riesce a impugnare un cucchiaino per mangiare.
La piccola ha un
problema agli arti, come tanti bimbi della sua terra che sviluppano deformità
per colpa della grave malnutrizione.
Ma ora Josephine può
sperare: insieme alla sua mamma è arrivata in Italia al Centro studi mano
dell'ospedale San Giuseppe di Milano, dove l'èquipe di Giorgio Pajardi
dell'Irccs MultiMedica, direttore della Scuola di specializzazione in chirurgia
plastica dell'università degli Studi milanese, in 10 mesi la sottoporrà a 4
interventi chirurgici e a numerose sedute di riabilitazione.
Un percorso al
termine del quale la bambina riuscirà a stringere nelle mani qualunque oggetto.
Regalare un futuro
migliore a Josephine è solo l'ultima sfida vinta dall'Unita operativa di
chirurgia della mano dell'Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni, anche grazie
all'impegno della Fondazione volontari del Vangelo in Madagascar e alle
competenze dell'Associazione 'La mano del bambino’.
Un gruppo di
volontari con sede al Reparto di chirurgia della mano dell'Istituto
MultiMedica, formato da medici, psicologi, fisioterapisti e altri
professionisti che lavorano ogni giorno a contatto con bambini colpiti da
patologie congenite o acquisite degli arti superiori.
In Italia, ricorda
una nota, le malformazioni della mano colpiscono in media un bimbo su 1.500:
una percentuale tutt'altro che esigua per un difetto fisico che però si può
superare.
Le famiglie che si
rivolgono al Centro studi mano, fortemente voluto da Pajardi, lo fanno con
grande speranza e ne escono dopo un percorso non semplice, ma con un sogno
realizzato: la normalità.
Proprio pensando a
loro, per sabato 22 settembre, Pajardi insieme all'Associazione 'La mano del
bambino’ ha organizzato una festa all'Istituto Buon Pastore di Milano (via San
Vittore 12, dalle 10 alle 16).
I piccoli pazienti di
tutta Italia si ritroveranno per giocare a basket, a calcetto o per cimentarsi
con le proprie mani alla parete di arrampicata.
Un momento prezioso,
e un'occasione di confronto tra chi ha superato o sta superando il momento
dell'operazione e quello della riabilitazione, e chi invece deve ancora
intraprenderlo.
'Guest-star' della
giornata sarà proprio Josephine, reduce dal primo intervento chirurgico.
Fonte
www.articolotre.com
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