lunedì 24 novembre 2014

Lo zebù: il potere e il sacrificio.

Guardando l’emblema della Repubblica del Madagascar é presto chiara l’immagine della testa dello zebù. Sembra quasi che lo zebù, OMBY in malgascio, porti sulla sua testa il peso della storia di questo popolo: gli anni della colonizzazione, la fierezza dei propri costumi, i colori della sua terra, la sofferenza della sua povertà, il rispetto per gli antenati.
Ed é l’OMBY che caratterizza spesso le relazioni tra le genti, tra le famiglie, i cittadini e le istituzioni e le religioni.  Grazie all’OMBY si possono  riappacificare liti e conflitti, e perfino accordarsi di fronte a fatti gravi come incidenti, risse, lotte tra le diverse etnie.  L’OMBY viene offerto dai rappresentanti  delle chiese e delle istituzioni in occasione di ricorrenze speciali. La gente nota bene questo dono e ne parla anche per giorni: il sindaco piuttosto che il vicario generale, o il vescovo, hanno dato 6 OMBY per la festa dell’indipendenza, o 3 per la giornata mondiale della gioventù cattolica o per...
E l’OMBY é sulle tavole di tutti quando si tratta di matrimoni, o battesimi, o funerali...
E chiaramente chi possiede molti  OMBY é considerato uomo ricco e soprattutto potente, uomo che può fare e disfare a suo piacimento, che può corrompere chiunque sia necessario, patteggiare per giovani donne, insomma decidere della vita degli altri.
E a questo proposito vorrei farvi partecipi di una storia raccontatami anni fa da uno di questi uomini potenti.  Lui appartiene all’etnia VEZO, che abita la zona di Tolear a sud ovest del Madagascar.
Mi raccontava la storia della sua famiglia e lo faceva con grande fierezza e orgoglio, con profondo rispetto, come diceva, della FOMBA, la tradizione della sua etnia.
Possedeva 80 OMBY e anche una giovane figlia di 19 anni, gravemente ammalata.
Prosegue la sua storia dicendo che non ha ritenuto di curarla perché non aveva i soldi e ne occorrevano molti.
La giovane ha vissuto per circa due anni con la sua malattia e lui non ha nemmeno pensato di vendere anche uno solo dei suoi OMBY per poterla curare. Alla fine questa giovane é morta.
Ed é a quel punto che il cosiddetto padre ha rispettato in piena regola la tradizione della sua tribù: ha venduto  gli OMBY  così da potere offrire il pranzo del  funerale a tutto il villaggio per 5 giorni. Ma ne ha tenuti due, così da essere sufficienti per potere invitare ancora tutto il villaggio in occasione del rito della riesumazione che sarebbe avvenuto tre anni dopo.
Questo é il dovuto rispetto che bisogna attribuire ai RAZAHANA, gli antenati, cosi da favorire la loro benedizione.
Ed io che pensavo che l’era del toro avesse lasciato spazio a quella dei pesci per inoltrarci pian piano in quella dell’acquario!
Per carità, ognuno é libero di credere o fare ciò che ritiene meglio per lui, e non ci resta che lasciare ai posteri del karma l’ardua sentenza.

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Mi chiamo Toni Vasco, sono nato ad Enna
ed ho svolto la professione di psicologo presso
il servizio di salute mentale. Ho lavorato per due
anni a Trieste, ai tempi di Basaglia ed ero stato
catturato dal fervore di quella che si chiamava “antipsichiatria”.

Di Tony Vasco

Questi occhi belli che chiedono di apprendere, di sperimentare, di vivere.
E questi occhi sono ancora puliti.
E soprattutto esprimono la preziosità di ognuno e di tutti.

Di Tony Vasco
“… Ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso...”

e di un piccolo villaggio del Madagascar
Stefano decide di offrire il suo aiuto agli abitanti del villaggio:
inizia così un percorso, un’avventura costruita passo dopo passo,
con la pazienza e la determinazione di chi ha realmente voglia di
portare a termine un grande progetto

Mahanoro è una cittadina tranquilla e silenziosa sulla costa est del Madagascar.
Cittadina povera, si vede dai prodotti al mercato, ma non misera.

In Madagascar, tra villaggi in cui sembra d’essere risucchiati
indietro di secoli, o addirittura millenni, si scopre che la Natura
nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.

Il tetto della capanna numero 3 era di foglie di cocco,
e quando il mare si arricciò e il cielo aprì le cataratte,
presi un taccuino, e alla luce di una candela scrissi: FINE DELLA NEBBIA

Le belle fotografie di Pino Schintu

Ci fanno rivivere una storia tutta italiana di un bambino che rinuncia ai regali per la prima comunione per aiutare il popolo malgascio nella costruzione di un pozzo.

Vi raccontiamo tutta la storia………………………..

Emanuele Ferrari, 9 anni, di San Fruttuoso a giugno scorso ha ricevuto la Prima Comunione. Una grande festa per lui, ma per festeggiare invece dei regali chiede di dare una mano ai bambini del Madagascar per costruire un pozzo per dare acqua ad alcuni villaggi che ne sono sprovvisti


La sua idea è realizzabile grazie ai contatti di Pino Schintu, fotografo professionista con la passione e l’amore per il Madagascar.

Emanuele con i suoi genitori a ottobre scorso sono venuti in Madagascar e hanno potuto constatare il pozzo creato con i suoi contributi



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Ad Antananarivo, grazie a padre Pedro, è nato un progetto
che garantisce casa e lavoro a più di tremila famiglie.
Un esempio di azione caritativa, anche per il Fondo
Monetario Internazionale

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Da Rimini in Madagascar per un incontro

Il termine "camaleonte" viene comunemente
usato come sinonimo di mimetismo.

i primi camaleonti apparsero in Africa e migrarono verso il Madagascar


La danza di Noè

Vi sono anche comunità di suore che dimostrano una vitalità e un impegno non comuni. Le suore Ancelle del Sacro Cuore, fondate a Lecce nel 1929 e giunte in Madagascar nel 1988, hanno per esempio tre comunità: una nell’isola di Nosy-Be al nord, un’altra a Mandrosao-Ivato presso la capitale e un’altra ancora ad Andasibé verso sud.
In appena 20 anni le suore di origine malgascia hanno raggiunto il numero di circa 85 religiose, di cui una cinquantina si trovano in Italia, impegnate in case di riposo, asili e pensionati; solo 33 sono rimaste in Madagascar, dove dirigono sei scuole materne, quattro elementari e due medie superiori. Le novizie sono attualmente 10 e le postulanti 22, mentre le suore di origine italiana sono soltanto 17, quasi tutte anziane e residenti in Italia.
Si tratta perciò di una congregazione in rapida espansione, grazie alle religiose provenienti dal Madagascar, ma anche povera di mezzi. Hanno quindi bisogno di assistenza economica e benefattori, in questo provvidenzialmente aiutate da un missionario italiano, che si prende cura di loro, delle loro attività, delle loro scuole e delle loro abitazioni in alcuni casi fatiscenti.
Non è più giovane questo missionario. È un brianzolo Doc e si chiama padre Noè Cereda, l’unico missionario della Consolata in Madagascar. Ha già compiuto 72 anni di età e, rendendosi conto delle sue condizioni di salute, non ha paura di scrivere: «Ogni giorno mi dico: faresti meglio a rallentare, non danzare così veloce. Il tempo è breve. La musica non durerà».
Malgrado tutto, ha ancora in mente numerosi progetti da attuare.
Vorrebbe (e ce la farà) aprire proprio al più presto una scuola tecnica di falegnameria e meccanica, in modo da insegnare ai falegnami a fare letti, sedie, tavoli e armadietti, e ai fabbri porte, griglie e strumenti per lavori agricoli. Alla fine dei corsi assegnerà a ogni giovane malgascio una cassetta con i principali strumenti di lavoro per mettersi in proprio.
 La scuola copre una superficie di 700 metri quadrati. A causa dell’inflazione i prezzi dei materiali in un anno sono raddoppiati.
Ma non è finita! I suoi piani prevedono di terminare ad Andasibé una scuola e di costruire un serbatoio per l’acqua alto 12 metri con una capienza di 10 metri cubi di acqua, di costruire altre tre aule nella scuola di Andranoro, uno dei quartieri della capitale, e di sollevare di un piano l’attuale costruzione. A tutto questo si aggiunga quello che già funziona: tre forni a legna che ogni giorno producono 3 mila panini per i bambini delle scuole e un pasto caldo al giorno per gli scolari di Andasibé. 
Si è inoltre in attesa della consegna di cento biciclette da distribuire agli scolari meritevoli. Come ha scritto, ringraziando in occasione della Pasqua tutti coloro che lo aiutano in Italia e nel Principato di Monaco, l’infaticabile e coraggioso missionario è convinto che «semina, semina, ogni chicco arricchirà un angolo della terra».

Intanto tutti i malgasci, anche i non cristiani, attendono con trepidazione e orgoglio l’arrivo in Madagascar di papa Benedetto XVI (o almeno lo desiderano), per proclamare santa Vittoria Rasoamanarivo (1848-1894), una malgascia di famiglia reale, nipote del primo ministro che sposò la regina Ranavalona II.
Proclamata beata da Giovanni Paolo II il 30 aprile 1989, è stata definita da papa Benedetto XVI «una vera missionaria» e «un modello per i fedeli laici di oggi». La beata Vittoria, la cui famiglia era protestante, si fece cattolica nel 1863 all’età di quindici anni. Essa è senza dubbio un segno e un’attestazione della vitalità della chiesa cattolica in Madagascar e un onore per tutti i malgasci.
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e Rosanna Tassinari per aiutare la popolazione locale


Amici di Ampasilava Madagascar Ospedale Italiano di Andavadoaka

Al Progetto Ospedale hanno aderito medici e paramedici da tutta Italia, pronti a dare la loro disponibilità e a partecipare a questa impresa come volontari, lavorando gratuitamente.

 

Protagonista dell'iniziativa è Cinzia Catalfamo Akbaraly, una milanese, bocconiana, dalla vita assai singolare. 

Abbiamo lavorato molto:
in tre settimane abbiamo trattato un centinaio di persone

Grandi novità qui da noi all’ospedale questo Natale:

i magi ci hanno portato in dono 3 suore trinitarie 

La biodiversità del Lazio

mostra fotografica a Fondi, a cura dell’Ente Parco Monti Ausoni

L’Ente Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi presenta  la mostra fotografica “Natura viva – la biodiversità nel Lazio”, lunedì 3 novembre alle ore 10.30 presso la sala conferenze di Palazzo Caetani in Fondi. L’inaugurazione della mostra vedrà la partecipazione di Heritiana Andriamala e Sahondra Rahaliarisolo,  Responsabili dell’Associazione Voiala del Madagascar.
Con questa mostra fotografica dedicata alla biodiversità Il Parco “si pone l’obiettivo di sensibilizzare e  indurre una corretta percezione dei cittadini su un argomento di indubbia attualità quale la conservazione della biodiversità, un patrimonio universale frutto di tre miliardi e mezzo di evoluzione, che rischia oggi di essere fortemente  impoverito e  addirittura compromesso e che, al contrario, deve essere salvaguardato per garantire la nostra vita e quella delle generazioni future.”
L’iniziativa,  destinata in via prioritaria agli studenti delle scuole,  vuole far riflettere ed apprezzare l’importanza della riqualificazione naturalistica e ambientale nel nostro territorio, e, allo stesso tempo, porre l’attenzione sugli ecosistemi a rischio di estinzione, confrontandosi  con esperienze internazionali, quali il progetto Voiala in Madagascar, progetto per la salvaguardia della foresta malgascia.
“Il Parco” – dichiara il Commissario dell’Ente Bruno Marucci – “ salvaguardia non solo la biodiversità del proprio territorio ma ha in atto una concreta collaborazione con l’Associazione Voiala  per il programma di rimboschimento nel sud del  Madagascar, in quanto è importante tutelare il territorio dietro casa ma si è anche consapevoli di quanto sia importante la conservazione della biodiversità a livello globale.”
Il programma dell’inaugurazione prevede gli interventi del Direttore del parco Prof. Crescenzo Fiore, del Dirigente del  Parco Dott.  Giorgio Biddittu, del Presidente dell’Associazione malgascia “Voiala”  Dott. Heritiana Andriamala.
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In Madagascar possiamo rintracciare un grande patrimonio di biodiversità tutto da ammirare.
Non a caso infatti i naturalisti definiscono quest’isola “l’ottavo continente”.

Nuovi studi e un centro di ricerca specializzato per la conservazione
della biodiversità nei pressi della foresta pluviale del Madagascar

Grazie all’isolamento geografico, il paese è un paradiso di biodiversità.

Ma la pressione demografica e l’instabilità politica accelerano il saccheggiodelle sue preziose risorse.


Conoscete gli animali tipici del Madagascar?
In Madagascar infatti troverete una fauna
estremamente diversa da quella dell’Africa

aiutare a comprendere e gestire i problemi
legati all'uso del territorio e dell'economia


 

Curcuma:

in Madagascar diventa Fair Trade Certified

Viene usata  su tagli e ferite, sbucciature, come antibatterico, azione anti-infiammatoria, azione antiradicalica, azione epatoprotettiva, morbo di Alzheimer, episodi di raffreddore ed anche in cucina (ricetta pollo al curcuma)
Curcuma del commercio equo e solidale coltivata in Madagascar. Grazie a Numi Organic Tea e Fair Trade Usa, la curcuma del Madagascar diventa Fair Trade Certified. Il commercio equo e solidale guarda al futuro a partire dalla curcuma utilizzata per la produzione di tisane equo-solidali.
La curcuma, una radice salutare conosciuta da secoli, sta attirando sempre più l’attenzione dei consumatori e delle aziende per via della sua versatilità culinaria e delle proprietà medicinali. Proprio per via dei suoi benefici per la salute, l’azienda Numi Organic Tea ha deciso di inserire la curcuma nell’offerta delle proprie tisane.
L’azienda ha voluto che la propria nuova collezione di tè e tisane fosse in regola con le pratiche sostenibili che rappresentano il fondamento di tutte le miscele utilizzate nella produzione dei mix per bevande calde. Tra le varie possibilità di scelta. Numi Organic Tea ha preferito la curcuma Fair Trade Certified.

Da un anno a questa parte ad oggi, però, la fornitura di curcuma del commercio equo e solidale è risultata piuttosto limitata sul mercato. Numi Organic Tea si è trovata di fronte a due strade: lo sviluppo di una linea di tè alla curcuma che non fossero certificati dal commercio equo e solidale, oppure la possibilità di aiutare nuovi coltivatori di curcuma ad ottenere la certificazione.
La seconda opzione ha avuto la meglio e ora la curcuma coltivata in Madagascar è diventata Fair Trade Certified. Nei primi mesi del 2013 l’azienda ha lavorato con i propri partner per ricercare una curcuma di alta qualità. In Madagascar veniva già coltivata della curcuma con certificazione biologica. Numi Organic Tea ha incoraggiato un importante passo avanti, contribuendo all’ottenimento della certificazione rilasciata da Fair Trade Usa.
Numi Organic Tea ha contribuito a finanziare il processo di certificazione con un investimento di alcune migliaia di dollari. Numi è il primo marchio ad acquistare curcuma biologica e equo-solidale certificata presso la nuova azienda agricola. La certificazione equo-solidale garantisce condizioni eque per i lavoratori e aiuta a supportare la comunità che è direttamente legata all’azienda agricola.
Marta Albè


UNA SPEZIA CHE CURA
Curcuma longa L., Curcuma domestica, Curcuma rotunda L., Amomum Curcuma
appartiene botanicamente alla famiglia delle Zingiberacee, cui fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo.
Il nome deriva dal Sanscrito Kum-kuma.
E' una pianta perenne, originaria dell'Asia,  vive a temperature comprese tra i 20 ed i 30 gradi ( in particolare India e Pakistan) e  richiede  di una notevole quantità di pioggia annuale per poter  prosperare.

USO ESTERNO
Viene usata  su tagli e ferite, sbucciature, ben lavate, come antibatterico (usare polvere di curcuma da acquistare in erboristeria). In forma di impiastro in Cina la impiegano per trattare le ulcerazioni ( sentire sempre il  medico).

SUOI PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale: turmerone e deidroturmerone, atlantone, curcumina, diferuloilmetano, canfora, amido, curcuminoidi (curcumina, sostanza colorata e colorante ad azione coleretica, ovvero stimola la bile), zuccheri, vitamina C, minerali, proteine.
La Medicina Cinese, impiega la curcuma per problemi epatici e alla cistifellea, per le emorragie, per le congestioni al petto ed i disturbi mestruali, nelle flatulenze, nel sangue delle urine, nel mal di denti, nelle contusioni e ulcerazioni  ( per uso esterno).

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE
Azione anti-infiammatoria: numerosi studi dimostrano che la curcumina inibisce un enzima che stimola la produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori, riducendone così i livelli nel sangue. Questo meccanismo d'azione contribuisce a spiegare la spiccata azione anti-infiammatoria di questa pianta.

Azione antiradicalica: studi in laboratorio dimostrano che la curcumina reagisce con molti radicali liberi ostacolandone l'attività. In effetti questa azione protettiva contro i danni provocati dai radicali liberi è stata dimostrata da numerosi lavori scientifici, ed è particolarmente evidente sugli organi dell'apparato digerente (stomaco, fegato e intestino).

Azione epatoprotettiva
 L'effetto protettivo sul fegato dell'estratto secco titolato di curcuma è stato studiato su ratti che ricevevano come sostanza epatotossica il tetracloruro di carbonio. Questa pianta ha dimostrato di ridurre notevolmente l'aumento dei livelli di bilirubina, transaminasi, fosfatasi alcalina e colesterolo causato dal tetracloruro di carbonio, soprattutto quando veniva data per 2 settimane prima del tossico e poi in concomitanza con esso.
Uno studio clinico ha indagato l'effetto di un estratto secco titolato di curcuma su pazienti con sindrome del colon irritabile. Sono stati arruolati 500 pazienti con questa patologia, che dovevano assumere per bocca 1 o 2 capsule di estratto secco titolato di curcuma per 2 mesi. Si misurava l'intensità della sintomatologia tramite scale apposite, l'indice di qualità della vita e l'efficacia del rimedio secondo i pazienti prima e dopo la terapia. Al termine del trattamento il miglioramento della sintomatologia era del 41% in coloro che assumevano 1 sola capsula e del 57% in quelli che ne assumevano 2. In particolare il dolore addominale si riduceva del 22 e del 25% nei due casi, con un miglioramento della qualità di vita di circa il 36% nei pazienti trattati con 2 capsule di estratto. Circa due terzi dei pazienti hanno giudicato il trattamento come efficace, senza manifestare effetti collaterali rilevanti.
Indicazioni principali: malattie infiammatorie del grosso intestino, epatopatie di lieve e media entità, sindrome del colon irritabile.
Studi indipendenti che riguardano le proprietà anti cancro della Curcuma, suggeriscono che la Curcumina è potenzialmente utile per il trattamento di cinque tipi di cancro: del colon, del seno, della prostata, del polmone e della pelle.
Morbo di Alzheimer
Diverse ricerche hanno scoperto che la Curcumina può aiutare il sistema immunitario a "ripulire" il cervello dal beta amiloide, il principale costituente delle placche trovate nella malattia di Alzheimer. Poiché il morbo di Alzheimer è causato in parte dall'infiammazione indotta dall'amiloide, la Curcumina ha dimostrato di essere efficace contro il morbo di Alzheimer.

Episodi di raffreddore
In caso di sintomi da raffreddamento si può versare mezzo cucchiaino di polvere di curcuma in una tazza di acqua bollente e lasciarla riposare per 10 minuti, quindi si aggiungono mezzo cucchiaino di zenzero e miele e si beve l'intruglio più volte al giorno.




FARE ATTENZIONE ALL'USO DELLA CURCUMA

Se si è in presenza di  OCCLUSIONE delle VIE BILIARI, se si è in presenza di CALCOLI BILIARI, la curcuma va assunta SOLO dietro prescrizione medica ( fare attenzione anche  al curry). Cautela e sentire il proprio medico in Gravidanza e allattamento.Non somministrare la curcuma ai bambini di età inferiore ai 2 anni, al di sopra di questa soglia di età iniziare con preparazioni leggere. Non impiegare la Curcuma se si è in presenza di problematiche legate alla fertilità, non assumere curcuma se si auspica una gravidanza ( non è accertato, ma ci sono studi in corso) Per l'effetto anticoagulante della curcuma fare attenzione nelle persone con problematiche legate alla coagulazione del sangue (sentire sempre il proprio medico curante): Dosi eccessive di curcuma possono causare disordini gastrici.Se sopraggiungono disordini gastrici, bruciori di stomaco, ridurre le dosi o interrompere il trattamento e sentire il proprio medico
Alle dosi indicate e se non sussistono problematiche di cui sopra, la curcuma è una pianta molto sicura.
La Curcuma è stata usata come condimento in grandi quandità per centinaia di anni senza particolari reazioni avverse. Diversi studi hanno dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli esseri umani, fino a 8000 mg/die.
L'americana FDA (Food and Drug Administration) classifica la Curcuma come sostanza GRAS (General Recognition And Safety), ovvero "Generalmente Riconosciuta Sicura".
Donne in gravidanza, persone con disturbi emorragici, o calcoli biliari, dovrebbero consultarsi col prorpio medico curante, prima di assumere integratori alimentari in quantità superiori a quelle normalmente contenute nei cibi.
Ricetta
Pollo alla Curcuma
Quantità
1 pollo di medie dimensioni
2 grosse cipolle
2 spicchi d'aglio
500g di pomodori  maturi o pelati
Olio e.v.
1 cucchiaio di curcuma
Sale, peperoncino
1 cucchiaio di mandorle  spellate e tostate
Istruzioni
Togli la pelle al pollo e taglialo a pezzi.
Taglia la cipolla, l'aglio e  i pomodori., fai cuocere per alcuni minuti.
Aggiungi il pollo a pezzi, cuocere ancora  per alcuni   minuti e aggiungere la curcuma e il peroncino
Copri e lascia cuocere a fuoco medio per altri 45 min.
Aggiungi le mandorle e fai cuocere ancora a fuoco lento per 10 minuti.
Servire se si desidera  con del riso bollito.

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Il piatto nazionale è il romazava: uno stufato di carne,
per tradizione di zebù, servita con riso e brodo.

ecco i cibi e le bevande tipiche del Madagascar
Solitamente si mangia carne di zebù, di pollo, di maiale, crostacei e pesce,
quest’ultimo ottimo affumicato.

E' il clima tropicale del Madagascar a rendere la sua vaniglia così buona.

Si vola in Madagascar con un pollo all’aglio
e zenzero e gnocchi alla vaniglia

Con le pesche ho realizzato questa aromatica confettura,
utilizzando per la preparazione il mio Bimby:

I colori e i profumi del Madagascar sono un’esperienza unica.

Arnaldo Cavallari sarà chiamato a formare ed educare
La nostra idea è quella di aiutare quelle popolazioni ad essere
autonome aiutandole nella produzione dei beni, a cominciare
da quelli alimentari

Si vola in Madagascar con un pollo all’aglio e zenzero e gnocchi alla vaniglia

Il Madagascar, paese ancora poco esplorato dagli esportatori
italiani ma con interessanti possibilità di sviluppo per le imprese pioniere

Questi contadini, hanno scelto di coltivare sui propri campi solo grani antichi,
non modificati e praticano un'agricoltura completamente priva di sostanze chimiche.

Uno degli itinerari più suggestivi si snoda nella regione
centro-settentrionale, dove si ammirano paesaggi in continua evoluzione

La vera motivazione della campagna anti-palma dovrebbe essere “ecologica”, mentre in realtà è politica. E’ vero che la dissennata deforestazione per impiantare sempre nuove coltivazioni di palma da olio sta distruggendo l’ambiente originario e le foreste

Uno dei prodotti più conosciuti del Madagascar è la vaniglia,
che viene ricavata da un’orchidea e si utilizza come aroma.
Poiché ci vogliono minimo due anni per far crescere i baccelli
di vaniglia, questi sono un prodotto piuttosto costoso.

Se vivesse in Brianza, Mora Norbert terrebbe, sotto il cuscino, una pistola.
Ma essendogli capitata la ventura di nascere in Madagascar,
in camera da letto, per proteggersi, tiene la sabbuha.

Condotta in Madagascar, dove il picacismo è diffuso,
la ricerca è la prima a individuare una popolazione in
cui questa pratica è altamente diffusa tra gli uomini

La vera motivazione della campagna anti-palma dovrebbe essere “ecologica”, mentre in realtà è politica. E’ vero che la dissennata deforestazione per impiantare sempre nuove coltivazioni di palma da olio sta distruggendo l’ambiente originario e le foreste

In Madagascar, un progetto per salvare il prezioso invertebrato
dalla pesca eccessiva e sostentare le popolazioni locali



Madagascar: il paradiso è qui




Un tocco leggero sulla spalla, piccole dita delicate prendono la banana. Lei la mangia con calma e si fa accarezzare la folta pelliccia, basta non toccarle la lunga coda che fa da bilancere nei balzi sui rami. Una lemure Macaco  accoccolata sulla spalla è un’emozione che si prova solo qui, a Nosy Be, isola-paradiso a circa 8 km dalla costa nord-occidentale del Madagascar, nel canale di Mozambico. È l’Africa che non ti aspetti, selvaggia e gentile, odorosa per le coltivazioni di ylang-ylang la cui essenza viene usata nell’industria dei profumi.


È l’Africa povera dove si vive in capanne di palma ma non si muore di fame perché la natura è generosa, prodiga di frutti tutto l’anno e di acque pescose, e la gente non chiede niente ma ti regala sempre un sorriso. La foresta è un cuore verde che sembra pulsare e lambisce un mare di una bellezza mozzafiato popolato da pesci, tartarughe, squali, delfini, balene.Non c’è da stupirsi se Nosy Be è una rinomata meta turistica. Le strutture ricettive sono mimetizzate nella natura, come il resort SeaClub Amarina di Alpitour, le cui ville, una quindicina, si affacciano sulla romantica spiaggia privata di Ambohiday. Una bella piscina, un ristorante con chef italiano, due bar completano il complesso. L’animazione è soft, perfetta per sportivi e… pigroni.



Ma qui la pigrizia viene dimenticata perché l’Amarina è base ottimale per escursioni che emozionano: ve ne sono tante in programma ma le organizzano anche su misura. In mattinata si può andare sull’isola con sabbia corallina, ideale per i sub, quasi di fronte all’hotel. E in barca in un solo giorno si scoprono tre isole: Sakatia con il villaggio di pescatori, Tany- Kely con un parco marino dove lo snorkelling è fantastico, e Nosy Komba famosa per la sua popolazione di lemuri Macaco, specie endemica di Nosy Be. È qui che si incontra la lemure ghiotta di banane dalla pelliccia bionda (i maschi sono tutti neri), buffo animale che sembra uscito da un film di Walt Disney ma che invece è reale. Come lo è quest’isola: la prova che anche in terra può esistere un piccolo lembo di paradiso.


Quando andare
Nosy Be ha un micro clima privilegiato, con temperature fra 25 e 30 gradi tutto l’anno. La maggior parte dei resort chiude da gennaio ad aprile perchè è la stagione estiva, la più piovosa. Sul sito www.alpitourworld.com si trovano interessanti offerte per Seaclub Amarina: ad esempio per partenze del 30 dicembre da Milano Malpensa (volo Neos), 8 notti, tutto incluso, due adulti spendono 4.985 euro, contro i 5.845 da listino.

Zebù, simbolo di ricchezza
Dello zebù non si butta niente, la carne è pregiata e con corna e ossa si realizzano dei souvenir. Gli zebù sono sinonimo di ricchezza e si mangiano solo in occasioni importanti. La dieta quotidiana prevede riso, frutta (ananas, cocco, banana, mango, papaia, jak fruit, ecc.), pesci, gamberetti, granchi (le donne dei villaggi sono bravissime a cucinare). Il mercato di Hell Ville (nella foto a sinistra), la capitale, è un tripudio di frutta e spezie : da comprare la tipica e profumatissima vaniglia

I bambini
Come tutti i bambini del mondo hanno il sorriso pronto, ma a differenza di quello che accade nella maggior parte dell’Africa non chiedono danaro, penne o altro. Però se si regala  loro qualcosa sono molto contenti: i loro abiti sono modestissimi, spesso vanno scalzi e non è impresa da poco, dal villaggio  più lontano alla scuola c’è un’ora a piedi. partono alla mattina alle 8 dopo aver mangiato, se va  bene, un piatto di riso. Per fortuna che gli alberi di mango regalano lungo la strada frutti saporiti. E poiché per una famiglia l’ideale è avere sette maschi e sette femmine, non tutti vanno a scuola: la retta è di 12 euro al mese, una fortuna per una famiglia di pescatori. Chi lavora nel turismo si porta a casa  500 euro al mese, alcuni molto di più,  ma la  maggior parte non ha tanta fortuna. Quando si passa in bus lungo la strada percorsa dai bambini, dar loro un passaggio è una gioia: salgono a frotte contenti e si fa subito amicizia.


Incontri nella riserva
Nella riserva di Lokobe si arriva dopo quasi un’ora di piroga (non si è obbligati a pagaiare ma viene spontaneo sfidarsi fra equipaggi…). La guida è abilissima a scovare gli animali, quindi
si fanno incontri con famiglie di lemuri (compresi quelli notturni che dormono con gli occhi aperti), serpenti boa (arrotolati sui rami a caccia dei poveri lemuri), uccelli, e la rana e il camaleonte più piccoli del mondo. Si pranza sulla spiaggia, il barracuda grigliato è da favola

Gita al faro
Il faro è il punto più alto dell’isola di Nosy Iranja, o isola delle tartarughe, con un’acqua che va dal turchese allo smeraldo. In realtà sono due isole, unite da una lunga lingua di sabbia bianca di quasi due chilometri, che appare e scompare a seconda della marea. Nell’isola più grande c’è un villaggio di pescatori dove si possono comprare tovaglie ricamate.
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Se credete nel turismo responsabile e siete in cerca
di una destinazione quasi del tutto incontaminata,

Tolagnaro è una cittadina tranquilla dall’aria coloniale un po’ decadente.

Dal villaggio si può poi raggiungere la vicina isola di Lokaro, ma anche rimanendo sulla penisola, ci sono belle opportunità per passeggiare, girare in piroga, nuotare e fare un buon snorkeling

Nonostante il Madagascar sia una Repubblica, ogni tribù presenta un re
che simboleggia un collegamento tra la divinità e l’uomo ed inoltre tra il
presente ed il passato. Tra le tribù è presente quella

immaginate un universo a parte che accoglie paesaggi estremamente
variegati, con una vegetazione e una fauna rare

Madagascar vacanze: il mio racconto
di viaggio ricco di consigli e dritte utili

la natura è regina, spiagge da sogno