martedì 7 aprile 2015

Marco grande amico del Madagascar

Buongiorno a tutti.
Sono Marco, nato a Genova, dove vivo e lavoro come grafico e come operatore foto/video.
Penso di essere tra i fortunati che hanno trovato occupazione all'interno di quelle attività che sono sempre state la loro passione. Infatti da sempre sono stato attratto dai sistemi di comunicazione e divulgazione soprattutto da quelli che utilizzano la carta stampata, la fotografia e i filmati per diffondersi.

Quando hai cominciato
Nei lontani anni '80 mi si presenta l'opportunità di intraprendere un’attività proprio in uno di questi settori: manco a dirlo sfrutto l'occasione e inizio quindi quella che sarà la mia lunga carriera lavorativa come grafico editoriale. Le realizzazioni pubblicitarie, gli opuscoli e i depliants, le collane editoriali sono stati per molti anni il mio "pane quotidiano".
Oggi le cose sono cambiate. Oggi l'informazione ha raggiunto ritmi a dir poco frenetici. A volte mi capita di pensare che il sogno ideale, per coloro occupati in questo settore, sia poter divulgare una notizia ancor prima che nasca. Così, mi sono trovato a dover modificare il mio profilo lavorativo. Fortunatamente, vuoi per la mia passione per la fotografia e per la realizzazione di filmati, vuoi per essere già in qualche modo "introdotto" nell'ambiente eccomi oggi ad occuparmi di servizi video e fotografici.


Positivismo….
Come in tutte le realtà occupazionali (soprattutto in questi tempi di crisi) ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre degli alti e dei bassi e necessità di rinnovarsi. Personalmente ho sempre cercato di affrontare queste problematiche con pensieri "positivi" anche quando tutto sembra remarti contro: solo con la perseveranza, l'applicazione e l'innovazione sono riuscito a superare queste difficoltà e posso dire, oggi, di aver accumulato una certa "esperienza" nell'affrontare situazioni difficili.

Quali altre passioni
Un'altra mia passione sono i viaggi.
Sinceramente non saprei dire se questo mio interesse è figlio del lavoro che faccio o se è vero il contrario: certo è che fotografia e video si sposano perfettamente con i viaggi e certo è anche l’opposto.


Il Madagascar
In conseguenza di ciò un mio caro amico, presidente di una Onlus che si occupa delle problematiche del Madagascar (Un seme per crescere), mi suggerisce un viaggio in questo paese perchè dal punto di vista naturalistico non ha nulla da invidiare a mete decisamente più blasonate offrendo così la meravigliosa possibilità di documentare attraverso immagini fisse e in movimento questa realtà.



 L’incanto di una natura
Partenza! Insieme al mio amico arrivo per la prima volta in questo Paese e mi rendo subito conto della veridicità dei suoi racconti: paesaggi da sogno… e ce n'è per tutti i gusti! Dalle foreste di conifere alla savana, dal mare cristallino con fondali meravigliosi ai canyon e chi più ne ha più ne metta.




Il popolo malgascio
E la gente? Che dire della gente? Cordiale e sempre sorridente soprattutto nei villaggi, un po’ meno nelle grandi città, dove l'attenzione da parte del turista è obbligatoria per evitare spiacevoli avventure. Sì, perchè il rovescio della medaglia di un Paese stupendo qual'è il Madagascar è proprio questo: una povertà dilagante e di riflesso tutte quelle "attività" che ruotano intorno a questo fenomeno risultano essere piuttosto numerose.

E poi….
Dopo questo mio primo viaggio ne sono seguiti altri. Nel frattempo sono diventato socio dell'Associazione di cui parlavo prima e questa collaborazione mi ha offerto l'opportunità di vivere il Madagascar molto da vicino e rendermi conto di persona di quanto bisogno ci sia in questo Paese. Si possono vedere e conoscere cose inimmaginabili. Pensate che esistono delle tribù che fino a poco tempo fa non conoscevano l’aratro e che hanno una vita media intorno a 35-40 anni (fonte: jangany.tumblr.com).  Quando si viene a conoscenza, attraverso qualche documentario televisivo, di queste situazioni ci si stenta a credere, ma quando sono la realtà che hai davanti agli occhi beh, sicuramente hanno un impatto molto diverso sulla sensibilità di ciascuno di noi.

L’incontro
Mi reco circa due volte all'anno in Madagascar ed è durante uno di questi miei viaggi che ho conosciuto Elmine. In un bar, in centro a Antananarivo. Un incontro come tanti. Niente di più. Il francese, che è la seconda lingua dopo il malgascio parlata laggiù, all'epoca non era proprio nelle mie corde e lei non proferiva parola in italiano. Forse è proprio per questo che il nostro incontro ha avuto un seguito: devo dire che è stato molto interessante e coinvolgente relazionare con una persona che ha interessi, cultura e modi di fare completamente diversi dai miei e viceversa.

Il matrimonio
Fattostà che dopo il primo incontro ce n'è stato un altro e un'altro ancora fino ad arrivare alla decisione di sposarci. Ebbene sì. Nonostante io sia già stato sposato una volta e mi sia più volte ripromesso di non voler più sentire parlare di matrimonio, abbiamo deciso di convolare. Sicuramente, da parte mia, una buona dose di "responsabilità" in questa mia decisione in controtendenza (mai dire mai, non è mai stato così vero!) è da ricercarsi nella spensieratezza di Elmine che, nonostante le difficoltà dettate dalla quotidianità malgascia, ha sempre il sorriso sulle labbra, la gioia di vivere insita nel suo corpo e ti fa pensare a quanto noi siamo condizionati dal nostro stile di vita frenetico e sponsorizzato.

Difficoltà
Posso dire quindi di aver raccolto un'altra sfida che la vita ha messo davanti alla mia strada: infatti la cosa più difficile sarà quella di superare la burocrazia derivante dall'affrontare un matrimonio in un paese così lontano, soprattutto in Madagascar dove non esiste un riferimento istituzionale italiano e dove ci si deve affidare alle mani dell'Ambasciata francese: vuoi per la difficoltà nel comprendere bene quali siano i documenti necessari, vuoi per la grettezza di qualche impiegato, vuoi per i recenti fatti di cronaca che hanno dato un ulteriore "giro di vite" ai sistemi di sicurezza internazionali, tutto risulta molto complesso e "farraginoso" provocando così stress e allungamento dei tempi per ottenere i vari visti necessari (ammesso di riuscire ad ottenerli). In questo mese, e nei prossimi, mi troverò, quindi, a scontrarmi con questa macchina burocratica, come si dice in francese "vis à vis". Sarà mia cura, a bocce ferme, farvi sapere come è andata.
Come dicevo in apertura la perseveranza è parte integrante del mio DNA e non mi arrenderò sicuramente. Spero quindi che nel futuro più prossimo io possa imbarcarmi su un volo destinazione Italia in compagnia di mia moglie Elmine.

Le foto riportate in questa intervista sono solo un assaggio delle belle immagini che Marco ha fatto in giro per il Madagascar, se vi sono piaciute vi invitiamo a visitare il suo sito :
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Di  Marco Carlevaro
Belle parole.
Fanno intendere quello che la maggior parte di noi umani (spero)
abbiamo nel cuore quale speranza e/o aspettativa di vita.
Ma sarà poi vero? In Madagascar non credo.

Stupendo servizio fotografico

Faccia a Faccia on line

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Pino Schintu e le sue fotografie

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