martedì 7 aprile 2015

Padre Fedele torna in Madagascar

“grazie a generosità cosentini”


Sono partiti in cinque e dopo una lunga trafila burocratica sono riusciti a consegnare un container di pannelli solari, sedie, scarpe, vestiti e tanto altro alla comunità di Ambohitrimanjakaa.
Padre Fedele Bisceglia è da poco tornato dal Madagascar, dove grazie alla Terra di Piero è stata realizzata una struttura per l'assistenza dei bambini e della popolazione locale. Il frate missionario ha quindi ringraziato pubblicamente i giovani dell'associazione che hanno dato un contributo assolutamente determinante alla realizzazione dell'opera, come documentato anche da tante foto e video pubblicati su Facebook. "Voglio ringraziare questi ragazzi, di cui sono fiero - ha detto Padre Fedele - e che hanno riempito un intero container di tantissime cose, dal cibo ai pannelli solari, grazie alla generosità dei cosentini. In particolare voglio ringraziare Sergio Crocco, Francesco Chiarello, Eugenio Caruso e Giuseppe Tiano, che sono venuti con me in Africa e che mi hanno commosso, lavorando una notte intera solo per scaricare il container. Si vede che hanno recepito il messaggio della solidarietà - ha detto il missionario - e io ho avuto solo il compito di essere per loro un fratello maggiore, che li ha guidati.

 Padre Fedele Bisceglia è da poco tornato dal Madagascar, dove è stata realizzata una struttura per l'assistenza dei bambini e della popolazione locale. Il missionario vuole ringraziare pubblicamente i giovani dell'associazione "La Terra di Piero", che hanno dato un contributo assolutamente determinante alla realizzazione dell'opera, come documentato anche da tante foto e video pubblicati su Facebook.
"Voglio ringraziare questi ragazzi, di cui sono fiero - ha detto Padre Fedele all'Agi - e che hanno riempito un intero container di tantissime cose, dal cibo ai pannelli solari, grazie alla generosità dei cosentini". "In particolare voglio ringraziare Sergio Crocco, Francesco Chiarello, Eugenio Caruso e Giuseppe Tiano, che sono venuti con me in Africa e che mi hanno commosso, lavorando una notte intera solo per scaricare il container. Si vede che hanno recepito il messaggio della solidarietà - ha detto il missionario - e io ho avuto solo il compito di essere per loro un fratello maggiore, che li ha guidati. È un grande segno quello che è stato dato". (AGI)

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