sabato 12 luglio 2014

Monclick e ISF presentano i risultati della missione

Monclick ed Informatici Senza Frontiere hanno il piacere di raccontare come è stata realizzata la missione benefica a Bemaneviky, in Madagascar, sostenuta con l’iniziativa autunnale denominata “Back to School”. Il progetto prevedeva la destinazione a ISF del 4% della vendita di ogni prodotto facente parte della campagna per la realizzazione di un’aula informatica e la formazione dei docenti in loco.

Grande era stata la partecipazione dei clienti di Monclick, tanto che era stata raccolta la considerevole cifra di 35.131 €, superando le aspettative di entrambi i partner. Con una parte di questa somma, ISF ha acquistato del materiale informatico che è stato spedito presso la missione dei Salesiani a Bemaneviky dove Nico Tordini, volontario di ISF, si è occupato della formazione informatica dei docenti della zona, in modo che essi possano trasmetterla a loro volta alle proprie classi. Il bacino d’utenza potenziale è di 3.200 studentiin un’area particolarmente ampia e caratterizzata da particolari difficoltà logistiche. 
Tordini ha fronteggiato un contesto complesso, con persone che non avevano mai utilizzato un computer, eppure la missione è stata un successo: sono stati forniti gli strumenti base per avvicinare la popolazione della zona all’informatica, contribuendo alla riduzione delDigital Divide. Nel suo reportage, Tordini descrive la costante curiosità dei suoi allievi e di come lui stesso abbia preso consapevolezza di quanto noi tutti riteniamo normali e scontati tali strumenti.
“Renderci tangibilmente conto di quanto ISF sia stata in grado di realizzare in Madagascar con la somma dai noi raccolta, ci ha enormemente ricompensati degli sforzi compiuti. Il materiale (fotografie e video) che ISF ha voluto condividere con noi ci ha commossi e siamo impazienti di vedere i risultati ottenuti con gli altri progetti, finanziati dal Back To School: Open Hospital in Eritrea e I.S.A. (I Speak Again)”, ha commentato Federica Ronchi, Sales & Marketing Director di Monclick.
Il reportage della missione è visionabile al link http://www.monclick.it/speciali/adv/zzz/isf/ritorno/index.asp

Come operiamo

Vista la caratteristica multisettoriale tipica della tecnologia dell’informazione, oggi presente in qualsiasi campo – dalla medicina alla formazione, alla gestione degli affari pubblici, l’agricoltura – Informatici Senza Frontiere spesso opera in modo indipendente, ma il più delle volte, insieme ad altre ONG o organizzazioni no-profit. Di progetto in progetto ISF è diventata nel tempo il “braccio informatico” di tante realtà del mondo del volontariato.
La rete di collaborazione non si ferma con le associazioni ed ONG, ma include le Università, con le quali ISF ha un continuo scambio professionale e anche una lunga storia di tesi sperimentale (Bari, Pisa, Venezia, Padova, Torino, Milano ).
ISF opera molto spesso in luoghi, aree o istituzioni in cui altre organizzazioni sono già presenti, così molto spesso accade che le altre organizzazioni no-profit contattino ISF per una collaborazione in materia di IT e progetti correlati.
Con alcune di loro ISF ha ormai dei partenariato formali e continuativi, con alcune altre ISF opera periodicamente.
Tra quelle con un rapporto continuo ci sono:
• Medici per l’Africa Cuamm – la prima organizzazione non governativa nel campo della sanità ad essere ufficialmente riconosciuta in Italia, “Medici con l’Africa Cuamm” è il più grande corpo italiano a lavorare per migliorare e salvaguardare la salute delle popolazioni africane.
• Terre Solidali Onlus – associazione non governativa, organizzazione no- profit fondata in Italia nel 2002. Opera attraverso vari progetti in diversi Paesi in via di sviluppo.
• M – Inclusion – azione di sostegno finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del 7 ° programma quadro di ricerca e sviluppo, il cui obiettivo generale è quello di creare un quadro di cooperazione tra l’UE e LATAM
• European Alliance for Innovation – La missione di EAI è quello di guidare l’innovazione nelle informazioni emergenti e della comunicazione (TIC) aree abilitate diminuendo la frammentazione tra i partecipanti chiave del ciclo di innovazione e facilitando la comunicazione, l’impegno e la collaborazione dal basso.
• Patologi Oltre Frontiera – organizzazione no-profit la cui missione è la realizzazione di progetti per lo sviluppo di Anatomia patologia e diagnostica oncologica nei paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organizzazioni non governative, società scientifiche, associazioni e organizzazioni internazionali.
• Banco Informatico – organizzazione che aiuta la crescita di altre organizzazioni no-profit attraverso la tecnologia.

Di ritorno dal Madagascar

ciao a tutti, 
sono tornato da qualche giorno dal Madagascar e condivido, ancora a caldo, i risultati di questo progetto. 
Il progetto nasce all’inizio del 2012 da una richiesta d’aiuto di Don Giovanni Corselli (che ha conosciuto ISF a seguito dell’articolo apparso su Famiglia Cristiana), missionario salesiano di Bemaneviky, piccolo villaggio nella brousse della regione di Ambanja (nord-ovest del Madagascar).

La missione vive difficoltà logistiche particolari (assenza di corrente elettrica, di copertura telefonica e internet, una strada particolarmente disagevole) e rappresenta un punto di riferimento sociale ed educativo fondamentale per decine di villaggi distribuiti su un’area particolarmente ampia: da qui l’esigenza di predisporre un’aula in grado di avvicinare all’informatica gli studenti della zona (circa 3.200 potenziali beneficiari).
Grazie al prezioso intervento di Monclick, in particolare nella persona di Lara Curcuruto, abbiamo potuto ottenere i fondi necessari per finanziare il progetto.
L’hardware (15 notebook, 1 proiettore, 1 stampante multifunzione) è stato acquistato sempre attraverso Monclick a condizioni di favore, installato e configurato a Milano (anche grazie al contributo di R., utente di un Centro Psico-Sociale di Milano e stagista di informatica, a dimostrazione che anche nel sociale si può fare sinergia ed ampliare le possibili ricadute positive), spedito per via aerea e consegnato a destinazione con l’ausilio di amici locali, salesiani e non.

Nei 9 giorni di permanenza presso la missione, una volta disimballato, predisposto e configurato l’hardware, ho realizzato un corso di alfabetizzazione informatica intensivo (2 sessioni al giorno di 3 ore ciascuna) rivolto ai docenti, di vario ordine e grado, delle scuole della regione, nell’ottica di fornire loro gli strumenti di base sufficienti per poter replicare in autonomia il corso ai propri studenti. Quasi il 70% della classe (composta da un numero variabile di 15/20 persone e che contava professori di francese, lingua malgascia, scienze, matematica, fisica etc…) non aveva mai toccato un computer, e ciò ha reso necessario un approccio didattico molto semplificato e pratico. Il livello di attenzione e di curiosità è stato tuttavia sempre elevato e, per quanto con ritmi serrati, sono riuscito a realizzare il programma prefissato. 
Il corso ha risentito inevitabilmente dell’assenza del collegamento internet, oggi sempre più importante anche per un modulo di base, ma ha potuto contare in via eccezionale sull’energia elettrica garantita dal generatore della missione salesiana.

Ho lasciato alla classe diversa documentazione in francese, un po’ recuperata da internet, un po’ realizzata ad-hoc a partire da contributi di soci ISF (menzione particolare per gli amici della sezione Emilia-Romagna), ed esortato caldamente, nel chiudere una sentita cerimonia di consegna dei diplomi di partecipazione, a studiare, provare, sbagliare e riprovare (ho notato infatti un eccesso di timore reverenziale e di resistenza, culturale, nei confronti del computer).
Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la reazione entusiastica di fronte a Libreoffice Calc (sono state “intuite” le enormi potenzialità che può avere anche in un tessuto economico informale) e soprattutto a Wikipedia (preinstallata stand-alone, nella versione francese): è incredibile quanto ormai riteniamo normale e scontato l’accesso alla conoscenza universale e quanto sottovalutiamo il potere, in termini di emancipazione e sviluppo umano, che può avere in contesti che ne sono ancora oggi esclusi!
Ovviamente, non ho fatto tutto da solo: ho potuto contare sull’organizzazione impeccabile di Padre Corselli, di Padre Carmelo Buccieri e di Monsignor Rosario Vella, sulla collaborazione indispensabile del traduttore italo-franco-malgascio Judicael (prete appena ordinato e con alle spalle 4 anni vissuti a Messina), sull’assistenza di Chiara, inaspettata cooperante italiana in visita alla missione e, a Milano, sul supporto concreto del socio Mizzio.
Un Informatico Senza Frontiere è merce rara e, sapendo che ero in zona, sono stato coinvolto con piacere anche in altre attività collaterali (intervento di assistenza presso le suore di Ambanja, consegna a www.unospedalepernosybe.it di due notebook recuperati).
Non c’è stata solo l’informatica. C’è stata una natura grandiosa e da togliere il fiato (caldo e piogge torrenziali comprese). Un assaggio di avventura nella giungla (fango, guadi, serpenti e…ancora pioggia). Un cinema improvvisato per una folla di bambini entusiasti di vedere un film di Kaurismäki (?!?). La recita di Natale e la messa cantata e ballata. Il cibo purificatore (non dimenticherò facilmente le banane, gli ananas, i manghi, le papaye…oltre all’onnipresente riso bianco). Ma soprattutto ci sono stati volti, sorrisi, grandi risate, amicizie, sentite strette di mano, forti abbracci.
Allego qualche foto, contando di poter raccontare di più, magari con una testimonianza video, alla prossima Assemblea Nazionale!
Un caro saluto,
 Nico

Medici volontari
In questi giorni ho cercato di capire perché questa volta mi è così difficile scrivere
dell’ultima missione ad Ambatondrazaka. Carlo continua a chiedermi:”Hai scritto
qualcosa?” e io lo rassicuro: “Sì, sì, adesso ti mando due righe” ma…
Ora ho capito: è la terza volta che ritorno in Madagascar e le emozioni che ho provato ora sono molto diverse. Intense come sempre, ma più mature: adesso mi sembra di tornare a casa, di essere in famiglia, di rivedere fratelli e sorelle lontani, ma sempre vicini nel cuore.  Ed è difficile scrivere a familiari! Tra familiari di solito non ci si scrive, piuttosto ci si intende, con uno sguardo, con un sorriso, con un gesto.
Abbiamo lavorato tantissimo questa volta, (320 visite e 75 interventi in otto giorni ), e
con suor Luciana dicevamo scherzando: “La prossima volta mettiamo i letti a castello,
così operiamo il doppio!”  Ma le missioni non vanno mai giudicate dalla quantità di lavoro svolto: fosse anche per un  solo intervento ne sarebbe valsa la pena.
Per noi è come fare un bagno rigenerante, un bagno di umiltà, ed è una gioia vedere con quanto affetto siamo accolti anche per quel poco che possiamo dare. In Italia è tutto facile e scontato: quando si deve curare un malato, ci sono mille possibilità e mille risorse .  In Madagascar è diverso: le difficoltà possono essere tante, dall’impianto elettrico che va a singhiozzo agli strumenti che, pur in linea di massima in ottimo stato, possono darci problemi di affidabilità, ma ci sorregge sempre l’entusiasmo e la competenza di chi ci aiuta, a cominciare da Suor Luciana, infaticabile, e dalle altre suore e d infermiere, collaboratrici indispensabili, fino ai malati stessi che sono sempre pazienti, sorridenti, riconoscenti.
E per tutto questo ritorniamo in Italia portando a casa, ancora una volta, con le vostre
storie di fatica e di dolore, anche il vostro affetto ed il vostro sorriso, cari fratelli e sorelle malgasci.

A presto Enrico Gremmo

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