venerdì 27 giugno 2014

" Tornare in Madagascar dopo molti anni "


Era il 1967, quando giovanissima sposa, ho raggiunto il Madagascar dove mio marito Bruno lavorava da alcuni anni.
Con l'impresa MURRI FRERES costruiva strade per la Communaute' Economique Europeenne in qualità di Direttore Tecnico.
Amenagement des routes  VOHEMAR - SAMBAVA e SAMBAVA - ANDAPA. E in seguito la route AMBILOBE - AMBANJA 
La mia prima casa era nel campo base a circa mezz'ora da Sambava verso Andapa. Mi ricordo un nome " Ambatolokoho " ( credo si scriva così ) da quelle parti era allestito il nostro campo base. Lì ho avuto la mia prima figlia. Ho dei ricordi meravigliosi di quei luoghi, emozioni, tutto mi incantava di questo paese. Per me è sempre stato magico. Ed ero fiera del lavoro di noi italiani, eravamo ben voluti, i malgasci erano contenti di lavorare con noi.


Mio marito diceva che erano bravissimi nell' imparare a condurre i grandi Caterpillar, per il movimento terra, e tutti gli altri grandi macchinari che erano necessari per l'esecuzione di lavori così imponenti.
Una volta finiti quei lavori ci siamo trasferiti ad Ambanja ( per la Ambanja-Ambilobe ) In un primo tempo la mia famigliola ha affittato una casa di una piantagione appena fuori Ambanja. Qualche anno dopo, ci siamo trasferiti al campo base, che nel frattempo era stato allestito ad Ampampamena. C'era anche la pista per il nostro piccolo aereo, necessario per i tanti spostamenti di lavoro del Signor MURRI PAOLO, di mio marito, e di quanti ci dovevano raggiungere al Campo Base. Anche qui ricordi bellissimi, compresa la nascita della mia seconda figlia. Era una vita spartana, senza fronzoli, ma io ne ero innamorata.


Bruno Magnani Ghiso a destra con occhiali e suo fratello
Se non si trovavano tante cose, me le inventavo con ciò che si reperiva sul posto: tende, oggetti, tutto ciò che poteva abbellire la casa erano stimolo alla creatività. Ho imparato ad adattarmi, ad essere elastica, a conoscere altri modi di interpretare il mondo, la vita. Il Madagascar è stato per me una grande scuola di vita, di incontri, di crescita.
Mio marito BRUNO MAGNANI GHISO' è mancato quasi sette anni fa, e da allora accarezzavo il desiderio di rivedere i posti dove, una parte così importante della mia vita, si era compiuta. E finalmente, questo mese di maggio, sono tornata. 
Ho fatto base a NosyBe in un albergo, il " Corail noir " dove il direttore è una deliziosa signora biellese come me. Signora che ho contattato attraverso comuni conoscenti, e che mi ha organizzato il viaggio nel migliore dei modi.

Il mio scopo era di tornare ad Ambanja e rivedere almeno la casa della piantagione dove avevo vissuto felice.

L'ho ritrovata, ho rivisto un tratto della strada Ambanja - Ambilobe, ho rivisto la cittadina d'Ambanja dove andavamo al mercato, ho rivisto il tratto verso Ankify, anche quello aperto dalla Murri Freres, che bel ricordo.
Quante emozioni e quanti ricordi si sono risvegliati in me. Posso dire che l'incanto per questa terra è rimasto uguale, credo che ci ritornerò, adesso che ho rotto il ghiaccio. Nei miei vari spostamenti mi ha accompagnato Thierry, un giovane malgascio che parla anche italiano, e che io ho soprannominato " il mio angelo custode " Voglio ringraziare anche lui per avermi accompagnata a cercare i miei ricordi, e per essersi adoperato alla ricerca della casa nella quale avevo vissuto 40 anni, cosa non facile, perchè i luoghi sono cambiati tanto.
Se qualcuno, che legge questo scritto, ha vissuto quegli anni con la Murri Freres può contattarmi attraverso il Signor Aldo Sunseri che ha la mia mail. Sarei felice di ritrovare persone del passato.
Veloma Madagascar
Marisa Magnani 

Interviste on line

Il sole, il mare, le spiagge, ma soprattutto la gente
ci ha fatto pensare che la nostra pensione(sic!) che
era  prossima, avrebbe potuto godere di tutto questo

Nosy Be l’Isola dei Sogni

Laureato in Scienze dell'educazione, ho lavorato come educatore

di Guido de Salvo 

Dario e Valerio hanno creato Peter Pan nella spiaggia più bella del Madagascar

49 anni romano ha inaugurato a Sainte Marie il suo nuovo Hotel

Anita Torti, nata in Madagascar, vive a Milano si sta facendo onore sui ring di tutto
il mondo

La cantante malgascia che vive e fa successo in Italia

La storia di un medico che aiuta i bambini poveri del Madagascar

 Fabio Tinti   è arrivato in Madagascar per constatare
lo stato del progetto  affidato ai Frati Minori Cappuccini.

Vive in una isola deserta dove accoglie amici e clienti

È titolare di un diving a Nosy Be

Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il Premio volontariato internazionale 2013.

Dal 2007 si occupa di ragazzi


Enzo Maiorca e le sue immersioni

Pino Schintu e le sue fotografie

Dirige il lebrosario di Ambanja

È arrivato in nave e fa sentire la sua voce con radio AVEC

In Madagascar il negozio più bello con i vetri di Murano

Alberto il professionista del turismo

Ha lavorato nel turismo a Nosy Be

Un biologo arrivato da Milano al seguito di una spedizione
di studio della foresta del parco Nazionale di Masoala,

”Stefano, titolare della « Gelateria Italiana »
a Tulear, “si racconta” come e perchè è arrivato in Madagascar

Manuela fornisce i migliori ristoranti con il gelato italiano

Incontrando gli amici, al rientro dal mio primo viaggio in Madagascar,
alla domanda cosa ti sei portato dal Madagascar, ho risposto:
“la voglia di tornare”.


Lala e Gianni si sono sposati con il rito malgascio

LA “MAGIA” DELLA CARTA ANTAIMORO

Testo e fotografie Michele Martinelli

Nelle tradizioni e nella cultura del popolo malgascio esistono elementi di origine indonesiana, africana e  araba.
Ed è un’ eredità di stampo arabo che ritroviamo in un prodotto artigianale esclusivo del Madagascar: la carta antaimoro. L’origine è attribuita alla tribù malgascia-musulmana degli Antaimoro, residente sulla costa orientale del Paese, nei pressi di Vohipeno, dalla quale questo speciale manufatto ha preso il nome.

Il connubio arabo-malgascio ha dato vita ad un alfabeto, denominato Sorabe, con il quale venivano trascritti testi magici, storici ma soprattutto religiosi, attinenti al Corano. Tali testi dovevano essere stesi su una carta speciale, simile alla pergamena: proprio la carta antaimoro. Ed era questo l’uso esclusivo che un tempo ne veniva fatto. Successivamente questa originale pergamena venne prodotta anche per gli stregoni, figura importante per la cultura del luogo, per eventuali portafortuna e testi magici. 

La lavorazione parte dalla raccolta della corteccia di un arbusto semi-acquatico, l’ avoha, che viene fatta  bollire per molte ore in grandi contenitori, avendo cura di rimescolarla molto spesso, in modo che si ammorbidisca. Successivamente viene pestata e ridotta in poltiglia, quindi viene diluita e distesa su filtri posti sopra grandi vasche. L’acqua scende nelle vasche e sopra il filtro restano le fibre ormai compattate. A questo punto la vena artistica delle donne malgasce si esprime con l’applicazione sulla pasta di fibre di fiori secchi variopinti, appoggiati con destrezza ed abilità estetica, senza usare collanti perché i fiori si fisseranno tramite l’essiccazione, procedimento finale che vede i fogli esposti alla luce del sole o al chiaro di luna, su assi inclinate. Ad essiccatura ultimata la carta viene tagliata in forme e grandezze diverse, pronta per l’uso che si intende farne. 

 Attualmente il centro di maggiore produzione è la cittadina di Ambalavao, ma troviamo qualche produzione casalinga anche ad Antananarivo.
Ai nostri tempi il suo ruolo è quello decorativo, come elemento di abbellimento per gli usi più diversi che la fantasia suggerisce: album, paralumi, scatole, quadretti, buste e biglietti ed altro .
Ma gira ancora la leggenda che la carta antaimoro sia magica…


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Di Michele Martinelli
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dalla costa africana

I saloni Davines sostengono il Madagascar

Nel Madagascar meridionale sono partiti i lavori di piantumazione e formazione della popolazione locale previsti dal progetto “Riserva Sakalalina” di LifeGate. Obiettivo: salvaguardare la biodiversità locale e favorire lo sviluppo economico e sociale di una delle zone più preziose e minacciate del pianeta per i prossimi dieci anni, fino al 2024.
Il merito va ai 284 saloni di acconciatura e ai loro clienti che il 3 marzo scorso hanno aderito alla 3° Giornata della Bellezza Sostenibile promossa da Davines. In una sola giornata sono stati raccolti, in tutta Italia, oltre 40.000 euro interamente devoluti per contribuire alla creazione e tutela di oltre 53.000 mq di foresta in crescita. Ulteriori 6.000 mq di foresta saranno inoltre creati e tutelati grazie alla resa ad Impatto Zero® dell’evento che ha consentito di compensare le emissioni di CO2 generate dalla sua stessa organizzazione.
Il Madagascar dispone di una delle diversità biologiche più elevate del pianeta, l’80% delle quali esistono solo sul suo territorio; la sua foresta, quindi, non assorbe solo carbonio, ma tutela una biodiversità unica al mondo. Il progetto “Riserva Sakalalina” promosso da LifeGate si propone di effettuare opere di riforestazione, organizzare attività di presidio per evitare gli incendi e contaminazioni di bestiame, rigenerare e proteggere le sorgenti d’acqua, migliorare le condizioni di vita ed economiche della popolazione locale introducendo tecniche agricole e forestali sostenibili, volte a porre un freno ai fenomeni di devastazione del territorio. I giovani della comunità stanno ricevendo la formazione necessaria a gestire le attività di piantumazione, il vivaio e la vigilanza ambientale. I corsi di educazione ambientale formeranno anche giovani destinati a ricoprire il ruolo di guide turistiche e naturalistiche.
La Giornata della Bellezza Sostenibile è un evento internazionale lanciato da Davines per conciliare i valori di etica ed estetica, giunto alla terza edizione in Italia e replicato con successo in USA, Francia e Olanda. I saloni aderenti aprono le proprie porte per offrire i servizi di taglio e/o piega a fronte di un versamento volontario dei clienti che viene interamente devoluto a cause ambientali. Davines sostiene gli aderenti offrendo loro tutto il necessario per promuovere l’evento all’interno del salone e una copertura pubblicitaria nazionale su mensili femminili e on line.
L’iniziativa rientra tra le azioni che Davines promuove per ispirare e sostenere i saloni di acconciatura e la collettività a favore di uno sviluppo sostenibile del pianeta.
Grazie alla 3° Giornata della Bellezza Sostenibile ammonta a 332.562 la media dei mq tutelati negli ultimi nove anni da Davines in collaborazione con LifeGate in Italia, Costa Rica e Madagascar.
E ai 284 saloni e relativi clienti. Che il 3 marzo scorso hanno aderito alla terza Giornata della Bellezza Sostenibile promossa da Davines. Farsi belle fa (del) bene dunque, anzi benissimo, soprattutto agli oltre 53mila mq di foresta del Madagascar, che ringrazia e tira un sospiro di sollievo: sono infatti da poco partiti i lavori di piantumazione previsti dal progetto Riserva Sakalalina di LifeGate con l'obiettivo di salvaguardare la biodiversità locale e favorire lo sviluppo economico e sociale. Almeno fino ai prossimi 10 anni. 
Tutto questo grazie agli oltre 40 mila euro raccolti e interamente devoluti da Davines durante la Giornata della Bellezza Sostenibile, evento internazionale pensato per far incontrare (quindi non è impossibile!) i valori di etica con quelli dell'estetica, giunto alla terza edizione in Italia e replicato con successo anche negli Stati Uniti, in Francia e Olanda. Come funziona? I saloni che aderiscono offrono servizi di taglio e/o piega a fronte di un versamento volontario dei clienti che viene interamente devoluto alla causa.

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Madagascar: quasi una grande zattera tra Asia e Africa, variopinto
miscuglio di culture e tradizioni diverse. E dove la morte riesce a

diventare "l’evento più importante della vita".

Famiglia Radici

dalle corriere ai villaggi ai Tropici
Sono partiti da Leno e sono arrivati fino al Madagascar. Un lungo viaggio iniziato nella Bassa alla guida delle corriere, nei primi anni Ottanta, e che ora prosegue in altrettanti villaggi turistici sparsi tra l’Europa e l’Africa. Tina e suo marito Enrico Radici, in principio, sfoggiavano il loro cognome sulla fiancata dei 10 pullman che trasportavano bimbi e anziani nelle gite fuori porta.
Oggi, i figli Paolo e Pierre ospitano migliaia di turisti sotto la bandiera di «I Viaggi di Atlantide», il tour operator che a Montirone fattura circa 22 milioni di euro l’anno e da lavoro a 24 persone.
Fissare un appuntamento con almeno uno dei 4 operatori turistici bresciani non è semplice: la loro vita è inevitabilmente scandita dagli orari dei voli e dagli impegni presi in più parti del mondo.
La società I viaggi di Atlantide vende alle agenzie pacchetti turistici per Kenya, Zanzibar, Madagascar, Egitto, Mauritius, Seychelles, Maldive, Senegal, Sud Africa, Thailandia, Baleari e, appunto, Sardegna. Non solo: il business dei Radici è molto più ampio e comprende, tra gli altri servizi offerti, anche la gestione diretta - attraverso gli Atlantis Club - di alcune strutture a Zanzibar, in Kenya (con addirittura un villaggio tendato), in Madagascar e a Capo Verde.
«In questo arcipelago a 500 chilometri dalla costa senegalese - racconta Pierre - nel 2003 abbiamo intrapreso la nostra avventura con I viaggi di Atlantide, marchio che abbiamo rilevato da una società milanese». Grazie anche a una stretta collaborazione con la compagnia aerea Neos, i Radici hanno pure aperto un canale diretto esclusivo tra la sconosciuta località di Porto Santo (nell’arcipelago di Madeira, in Portogallo) e l’Italia. Con il passare del tempo, I Viaggi di Atlantide diventa così un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una vacanza «comoda», ma alternativa.

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Biodiversità  Natura

il viaggio intorno al globo di Manuel Herrero

se cerchi una vacanza fatta di mare, sole e natura, il Madagascar è la tua mèta ideale.
Troverai un clima magnifico tutto l’anno ad aspettarti

Madagascar come non potreste neanche immaginarlo.

Nord, terra di pirati, isole ed isolotti, mangrovie, palme e villaggi di pescatori.

L'assanto alle risorse del Pianeta

 La carta geografica dei furti che impoveriscono le comunità locali

Un nuovo strumento interattivo sul Web per capire come si combatte per la giustizia ambientale e  l'accaparramento delle loro ricchezze naturali sulla Terra
Terra, foreste, acqua, miniere, energia: la competizione per le risorse più preziose del pianeta prende vita nella mappa interattiva sulla giustizia ambientale presentata da Mani Tese, Les Amis de la Terre, CEE Bankwatch, Re: Common, CeVi eCICMA. Il planisfero online guida il navigatore alla scoperta di alcuni tra i più importanti casi di accaparramento di risorse da parte di investitori privati e pubblici, in concorrenza tra loro in una corsa folle alimentata da un modello di sviluppo che si ostina a non considerare i limiti che la natura impone alla produzione di beni e servizi. 

Le cinque risorse prese in esame. La mappa è uno strumento dinamico, destinato a essere aggiornato ogni volta che le associazioni coinvolte vorranno segnalare nuovi casi. Le storie che racconta sono al tempo stesso battaglie per la tutela dell'ambiente e per la difesa dei diritti delle comunità locali, spesso espropriate dei loro mezzi di sostentamento senza essere consultate né ricevere nulla in cambio. Un simbolo e un colore diversi contraddistinguono le cinque risorse prese in esame. Basta cliccare sulle icone per scoprire le singole storie, navigare tra i file multimediali e scaricare i materiali di approfondimento. La mappa della giustizia ambientale, realizzata dai web designer Maxime Vedel e Rudy Mencé, è frutto del lavoro di ricerca delle sei organizzazioni partner del progetto "Grabbing Development: verso nuovi modelli di relazione Nord-Sud per un equo sfruttamento delle risorse naturali", cofinanziato dall'Unione Europea. 


L'accaparramento generalizzato. Il fenomeno dell'accaparramento è diventato ormai generalizzato. Ad essere assorbite, accumulate e ammassate, infatti, sono tutte le risorse naturali, non solo la terra. E ciò avviene attraverso progetti molto diversi fra loro: si va dalle mega-dighe per la produzione di energia idroelettrica, come quella di El Quimbo in Colombia o di Maeshwar in India, all'estrazione di minerali e idrocarburi, come l'oro di Kumtor in Kyrgyzstan o il petrolio dell'Amazzonia in Ecuador. In altri paesi a essere oggetto del desiderio sono le terre fertili utilizzate per produrre biocarburanti. Come accade nelle piantagioni di Jatropha in Madagascar o in quelle di olio di palma in Liberia. Le foreste e la produzione di legname sono invece protagoniste nelle piantagioni di teak in Sud Sudan e nei progetti pilota per la conservazione tramite il meccanismo REDD+ in Madagascar, Mozambico e Perù. 

Chi sono i "cacciatori" di risorse. Gli attori di questa vera e propria caccia alle risorse sono a loro volta molti e diversi: grandi multinazionali, piccole società, istituti finanziari e di credito, società assicurative, fondi di investimento e di sviluppo. Ma anche le istituzioni politiche nazionali e internazionali hanno un peso determinante: molte delle politiche estere dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri creano infatti un quadro legale che invece che scoraggiare, o ancor meglio punire tali pratiche, finisce con agevolarle. A giustificare questo tipo di investimenti sarebbero gli obiettivi di crescita economica, i nuovi posti di lavoro, i redditi più elevati e i migliori servizi per le comunità locali. 

L'impoverimento delle comunità locali. La mappa della giustizia ambientale, con i suoi casi di studio, dimostra che queste prospettive sono per lo più infondate o gonfiate in positivo. Al contrario, le comunità locali risultano il più delle volte impoverite, disgregate e in ultimo criminalizzate per le loro proteste contro l'esproprio di risorse. Per questi motivi, Mani Tese e i suoi partner nel progetto "Grabbing Development" chiedono all'Unione Europea e ai suoi Stati membri di agire con urgenza per ridare piena sovranità ai popoli e alle comunità locali sulle proprie risorse naturali, promuovere un modello economico e sociale rispettoso dei diritti umani e dei limiti imposti dalla natura e rendere le imprese europee pienamente responsabili, e quindi sanzionabili, per le violazioni perpetrate nei paesi più svantaggiati.

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legati all'uso del territorio e dell'economia

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Allarme lemuri


lista rossa delle specie in pericolo
Tra i piccoli primati del Madagascar, 90 specie su 101 rischiano l'estinzione. Anche l'armadillo a tre fasce brasiliano, mascotte dei Mondiali, classificato "vulnerabile" dall'IUCN
Interi rami dell'albero della vita rischiano di essere spazzati via. L'ultimo aggiornamento della Lista rossa delle specie a rischio, compilata dall'Unione mondiale per la Conservazione della natura, segnala che in alcuni gruppi di animali o di piante la maggioranza delle specie è ormai da considerarsi in grave pericolo di estinzione.



Particolarmente a rischio è la sottofamiglia dei lemuri, i piccoli primati endemici del Madagascar: secondo la IUCN, su 101 specie, 90 sono a rischio. Oltre il 20 per cento è inoltre classificato come "a rischio critico", cioè potrebbero presto estinguersi allo stato selvatico. La minaccia maggiore viene dalla distruzione della foresta, che negli ultimi anni in Madagascar procede a ritmi accelerati nonostante i divieti.

Nella foto: un indri, il più grande dei lemuri del Madagascar. Fotografia di Nick Garbutt

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Coton de tulear Rarissimo







Origine Madagascar. Taglia piccola. Pelo lungo bianco e anallergico, che non muta e non puzza. Carattere affettuosissimo, estroverso e giocoso. Cammina su due gambe e modula i suoni. Molto intelligente e collaborativo. Robusto e di facile adattabilità. Va d'accordo con gli altri animali. E' da compagnia, da difesa e da guardia. Viene utilizzato per i bambini portatori di handicap. Diventa un vero membro della famiglia. Vive oltre i 15 anni



Descrizione: 
Ricorda il Maltese. Razza di piccola taglia: i maschi raggiungono un'altezza di circa 31 cm con un peso che si aggira intorno ai 4 – 6 chilogrammi mentre le femmine una statura tra i 22-28 centimetri e un peso tra 3,5 – 5 chilogrammi.
La sua corporatura è solida e compatta anche se piccola, ben proporzionata in tutte le sue parti.
Il dorso è robusto, massiccio e arcuato con il garrese marcato lievemente, la groppa robusta, inclinata e poco estesa.
La struttura muscolare è piuttosto sviluppato; gli arti sono perfettamente in appiombo, rettilinei con le spalle forti, muscolose e inclinate. I piedi anteriori sono tondi, piccoli con dita strette tra loro, arrotondate e suole resistenti. Il garretto è scarno con le cosce robuste e muscolose.
Il movimento è veloce, sciolta ed elegante.
La testa è di forma triangolare, corta, con cranio arcuato e stop poco evidente; il muso è rettilineo con labbra sottili, allungate con tartufo sempre scuro, piccolo, forte e narici ampie.

La dentatura è perfetta, bianca, piccola, a forbice o a tenaglia.
Gli occhi sono tondi, scuri, distanti tra loro, molto espressivi dimostrando l’intelligenza della razza.
Le orecchie sono pendenti, posizionate alte rispetto alla linea degl’occhi e all’indietro, aguzze in estremità, di forma triangolari attaccate alle guance e presente folto pelo bianco.
Il collo è robusto, arcuato lievemente, molto forte e ben attaccato alle spalle.
La coda è posizionata bassa rispetto alla linea dorsale, portata arrotolata sul dorso, ricoperta da folto pelo allungato.
Il suo mantello è composto da pelo lungo e pesante come il cotone, morbido, tenero, folto e incurvato; mai ricciuto e duro. Il colore del mantello è bianco con macchie giallastre alle orecchie.
Nazionalità: Madagascar.
Origine: 
Conosciuto da secoli, proveniente da Tulèar, nel Madagascar meridionale. È stato creato con l’incrocio del sangue “Bichon”. Importato negli Stati Uniti nel 1971 e successivamente in Francia, nel 1977. Fino a tale data, in Europa Occidentale, questa razza era del tutto ignota. I francesi introdussero quest’esemplare grazie agl’ottimi legami culturali e politici con il paese d’origine di tale razza. Oggi sta riscontrando molto successo e popolarità in tutta Europa e si sta spandendo moltissimo anche in Italia.
Carattere: 
E' un cane obbediente, rispettoso e coccolone; è sempre molto felice, gioioso e qualche volta ciarlatano. È amante del padrone e della sua casa, rispettoso e fedele. È il cane ideale per la vita in appartamento: pulito, educato, ama giocare con i bimbi e con tutti i membri della famiglia, affettuoso e molto gentile e cortese anche gli estranei e le altre razze. Possiede un carattere splendido. Ama l’acqua.
Utilizzazione: 
Eccellente cane da compagnia: adora gli spazi aperti e fare lunghe passeggiate in compagnia del proprio padrone; abile nuotatore.
Note: 
Difetti: criptorchidismo; prognatismo; muso piccolo e cranio piano; orecchie poco estese; andatura irregolare; misure e colori differenti da quelle sopra descritte.
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Il termine "camaleonte" viene comunemente
usato come sinonimo di mimetismo. 

i primi camaleonti apparsero in Africa e migrarono verso il Madagascar, 


Una sala parto dedicata al Dott. Dell’Aera


Scritto da Cinzia Debiase
Il prossimo lunedì 23 giugno il presidente del Comitato “Leonardo per una vita in più”, Lucia Valentini, insieme a Don Tommaso Lerario ed 8 medici dell’Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”, raggiungeranno Belo Sur Tsiribihina in Madagascar.
“Abbiamo raggiunto 40 mila euro dei 50 previsti per l’allestimento della sala parto chirurgica dedicata al Dott. Dell’Aera” – ha scritto in nota la presidente. Questo, continua, è “il progetto di tutti noi, di tutti coloro che lo hanno sostenuto, di tutti coloro che credono nella forza della condivisione: siamo la famiglia per il Madagascar”. “Anche questo è vivere, forse ne è l’aspetto migliore, il donare, il credere, il condividere. Uniti dall’amore per un uomo speciale ci siamo ritrovati in tanti. Non conosciamo i nostri volti, ma conosciamo la forza comune della nostra generosità, la forza del credere nel senso di responsabilità per una realtà lontana geograficamente ma che sentiamo vicinissima nel cuore. A voi va il nostro applauso per averci aiutato a rendere concreto un sogno, per averci creduto, per averci sostenuto”.
“Alla nostra immensa famiglia, ai figli che saranno, alle madri che salveremo” – è il messaggio di ringraziamento alla vigilia della partenza per la realizzazione di questo sogno iniziato con il dott. Dell’Aera e proseguito da chi gli ha voluto bene.
Il Dott. Leonardo Dell'Aera

“Un grande miracolo di vita lo stiamo realizzando insieme. Il progetto ha ancora bisogno di tutti noi, vi aspettiamo e v’invitiamo ad entrare a far parte in questa colorata gioiosa famiglia for Madagascar”.
Tante le occasioni di raccolta e di conoscenza del progetto che in questi mesi hanno interessato i prosecutori dell’idea del dott. Dell’Aera e che dal prossimo 23 giugno potrà veder realizzarsi nel Madagascar. Il progetto nacque dalla volontà di continuare a far vivere il suo amore per la vita e in Madagascar il Dottor Dell’Aera contribuì alla costruzione dell’Ospedale “S. Francesco D’Assisi” Missione di Belo Sur Tsiribihina. La volontà del comitato è quella di promuovere attraverso una raccolta fondi  l’acquisto di attrezzature e macchinari necessari all’allestimento di una sala parto in sua memoria oltre ad un mezzo di soccorso utile al trasporto degli ammalati verso l’ospedale S. Francesco D’Assisi.
Per chi volesse contribuire al progetto in Madagascar, può contattare la signora Valentini Lucia Dell’Aera.
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diretto da padre Stefano Scaringella

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e Rosanna Tassinari per aiutare la popolazione locale

Amici di Ampasilava Madagascar Ospedale Italiano di Andavadoaka

Al Progetto Ospedale hanno aderito medici e paramedici da tutta Italia, pronti a dare la loro  disponibilità e a partecipare a questa impresa come volontari, lavorando gratuitamente.